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Streptococco: cos'è e quali sono i sintomi nei bambini

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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale

L'infezione da streptococco è molto diffusa soprattutto nei bambini e in chi frequenta luoghi affollati. Scopriamo cos'è questo batterio, con quali sintomi si manifesta e come si cura.

Cos'è lo streptococco?

Gli streptococchi sono batteri di genere Gram-positivo appartenenti alla famiglia Streptococcus. Sono caratterizzati dalla particolare forma sferica (i cocchi) disposti in coppie o a catena, sono molto diffusi in natura e responsabili di vari di tipi di infezioni.

Esistono diversi sierotipi di streptococco classificati in due grandi gruppi:

  1. gli alfa-emolitici
  2. i beta-emolitici.

I beta-emolotici a loro volta sono divisi in streptococchi:

  • del gruppo A responsabili di varie infezioni come faringite, scarlattina, impetigine, cellulite di origine batterica (o cellulite infettiva), fascite necrotizzante, sindrome da shock tossico.
  • del gruppo B (come lo Streptococco agalactiae) che possono provocare infezioni delle vie urinarie, del sangue, polmonite. Particolare attenzione va data a questo tipo di infezioni in gravidanza: possono infatti essere trasmesse al neonato durante il parto attraverso le secrezioni vaginali.

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Perché lo streptococco è così diffuso tra i bambini?

Lo Streptococcus pyogenes, streptococco beta emolitico di gruppo A, è molto diffuso e note, poiché responsabile della faringite streptococcica. Questo tipo di streptococco si trasmette per contatto (per esempio con ferite infette) e principalmente per via respiratoria (con saliva, secrezioni e droplet).

Gli ambienti particolarmente affollati favoriscono la diffusione dello streptococco beta-emolitico di tipo A ed è per questo che colpisce prevalentemente i bambini.

Il sistema immunitario dei bambini, infatti, è ancora immaturo e meno efficace nel combattere i patogeni. Inoltre, la loro socialità e i frequenti contatti ravvicinati nelle comunità scolastiche aumentano le probabilità di trasmissione del batterio.

I bambini tendono anche a portarsi le mani alla bocca più spesso, venendo a contatto con superfici contaminate dallo streptococco. Le loro ridotte dimensioni e il respiro più superficiale li espongono maggiormente al rischio di inalare le goccioline diffusive del patogeno.

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Quali sono i sintomi dell'infezione da streptococco nei bambini?

L'infezione da streptococco nei bambini si manifesta più frequentemente con sintomi a carico della gola e delle alte vie respiratorie, con circa 2-4 giorni di incubazione dal contatto con il batterio.

Il sintomo principale dell'infezione da streptococco è solitamente un mal di gola intenso e improvviso, che può rendere dolorosa la deglutizione. Spesso è presente anche febbre, accompagnata da brividi e malessere generale.

L'esame della faringe evidenzia arrossamento, gonfiore e talvolta puntini biancastri o macchie giallastre sulle tonsille infiammate, placche in gola.

I linfonodi del collo appaiono tumefatti e dolenti. Il palato può presentare il classico eritema a forma di fragola, con puntini rossi.

Questa sintomatologia acuta e fastidiosa costringe il bambino a letto, inappetente e sofferente. Solo una cura antibiotica mirata può rasserenare il quadro e far tornare il sorriso sul viso dei piccoli pazienti.

Sintomi dello streptococco

Sintomi streptococco: arrossamento e puntini sulla gola, linfonodi dolenti

Altri sintomi dello streptococco

Oltre ai sintomi cardinali a carico di gola e faringe, l'infezione da streptococco può occasionalmente causare manifestazioni meno tipiche.

In alcuni casi compare un'eruzione cutanea granulosa, segno distintivo della scarlattina, variante della faringite streptococcica.

Altri sintomi possono essere:

Nei bimbi più piccoli l'irritabilità e il pianto inconsolabile sono spesso gli unici campanelli d'allarme di un'infezione in atto. In sua assenza, solo gli esami di laboratorio possono svelare la presenza del temuto streptococco e guidare la terapia.

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Quando fare il tampone faringeo

Il tampone faringeo è l'esame chiave per diagnosticare un'infezione da streptococco. Il tampone deve essere eseguito in presenza di sintomi suggestivi come mal di gola, arrossamento delle tonsille o febbre.

Il tampone può essere eseguito in ambito ambulatoriale direttamente dal medico, strofinando adeguatamente la parte posteriore della gola e le tonsille. Se i test rapido dà esito positivo si può procedere con la prescrizione della terapia. In caso di esito incerto si può ricorrere a esami più approfonditi.

Per approfondire:Come fare il tampone streptococco fai da te?

Analisi colturale

Oltre al rapido tampone antigenico, esiste un esame di conferma più approfondito, l'analisi colturale. Questo test richiede la coltivazione del campione in laboratorio per 2-3 giorni prima di fornire un responso.

Ha maggiore sensibilità nel rilevare la presenza dello streptococco e può identificare il ceppo specifico. Viene prescritto nei casi dubbi o se i sintomi persistono nonostante la terapia.

Gli esami del sangue

Gli esami del sangue non sono utili per la diagnosi iniziale, ma possono evidenziare uno stato infiammatorio in corso. In particolare, una elevata VES (velocità di eritrosedimentazione) e PCR (proteina C reattiva) indicano la presenza di un'infezione batterica sistemica.

Sono esami aspecifici, ma complementari, utili per monitorare l'evoluzione della malattia sotto trattamento e la risposta infiammatoria dell'organismo.

Come curare l’infezione da streptococco?

In caso di positività del tampone faringeo, il trattamento di prima linea è la terapia antibiotica. Gli antibiotici comunemente usati sono l'amoxicillina e le penicilline, efficaci nell'eliminare lo streptococco.

Nei soggetti allergici alla penicillina si utilizzano macrolidi come l'eritromicina o l'azitromicina. È fondamentale attenersi scrupolosamente al dosaggio e alla durata della cura prescritti dal medico.

Anche se i sintomi migliorano dopo pochi giorni, è importante portare a termine l'intero ciclo di antibiotico, di solito 10 giorni. Una cura incompleta può favorire lo sviluppo di ceppi batterici resistenti con eventuale sviluppo di uno streptococco recidivo.

Inoltre, solo un trattamento prolungato può prevenire temibili complicanze come febbre reumatica o glomerulonefrite.

👉🏻L'esperto risponde: Recidiva streptococco dopo antibiotico

Quando è possibile il rientro a scuola

In genere i bambini con faringite streptococcica possono tornare a scuola 24 ore dopo l'inizio della terapia antibiotica, a patto che siano apiretici e stiano bene.

Tuttavia, data l'elevata contagiosità della malattia, alcuni pediatri consigliano di aspettare 48-72 ore dall'inizio degli antibiotici prima del rientro in comunità.

In caso di scarlattina con desquamazione cutanea, è preferibile prolungare l'allontanamento da scuola fino a guarigione completa, per evitare nuovi focolai epidemici.

Quali sono le complicanze dello streptococco?

L'infezione da streptococco, se non adeguatamente trattata con antibiotici, può causare severe complicanze a distanza di settimane o mesi.

Le più temute sono:

  • Febbre reumatica: infiammazione del cuore e delle articolazioni.
  • Glomerulonefrite post-streptococcica: infiammazione dei reni.
  • PANDAS: disturbo neuropsichiatrico autoimmune.
  • Ascesso peritonsillare: raccolta purulenta vicino alle tonsille.
  • Otite media: infezione dell'orecchio medio.
  • Polmonite bacteriemica: infezione grave polmonare.
  • Shock tossico streptococcico: collasso circolatorio.

Per prevenire queste pericolose sequele è essenziale riconoscere tempestivamente i sintomi e instaurare subito una terapia antibiotica completa.

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Come prevenire la trasmissione?

Le principali regole igieniche aiutano a prevenire la diffusione dello streptococco. Ecco i consigli utili.

Lavare le mani e coprire bocca e naso

Fondamentale è insegnare ai bambini una corretta igiene delle mani, lavandole con acqua e sapone dopo l'utilizzo dei servizi igienici e prima di mangiare. Inoltre, tossire e starnutire coprendo bocca e naso con il gomito o un fazzoletto previene la diffusione di droplets infetti.

Evitare la condivisione di oggetti personali

La condivisione di posate, bicchieri, giocattoli o altri effetti personali deve essere evitata, per impedire il passaggio di saliva potenzialmente infetta da un bambino all'altro.

Disinfettare le superfici

Una regolare disinfezione delle superfici di uso comune a scuola o in palestra, come banchi, maniglie e attrezzi ginnici, ostacola la persistenza e trasmissione del patogeno.

Agire su questi fronti rende più difficile la vita dello streptococco, bloccando le vie di contagio tra i bambini. Piccole accortezze quotidiane possono fare una grande differenza nel prevenire e circoscrivere i focolai epidemici.

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Data pubblicazione: 19 gennaio 2024

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