Morbillo: sintomi, incubazione, complicanze, vaccino
Il morbillo è una grave malattia esantematica contagiosa di natura virale (morbillivirus della Famiglia paramixovirus) che può portare a gravi conseguenze. Si manifesta con febbre alta, tosse, corizza e rash (chiazze rosse diffuse su tutto il corpo). Pur essendo disponibile un vaccino sicuro, i casi di morbillo sono ancora frequenti e nel 2022 hanno determinato 136.000 decessi nel mondo in particolare soggetti non vaccinati. Vediamo come riconoscere il morbillo e quali sono le sue complicanze.
Indice
Cos'è il morbillo?
Il morbillo è una malattia virale, fortemente infettiva e contagiosa.
Si manifesta attraverso la comparsa su tutto il corpo di chiazze (generalmente rosse che poi possono diventare brune), di dimensione abbastanza notevole (anche un centimetro) e quindi facilmente visibili a occhio nudo.
Diffusione
La fascia di età più colpita è quella dei bambini, sia perché ancora privi delle difese immunitarie necessarie, sia perché le scuole e gli asili sono ambienti in cui il virus può diffondersi facilmente.
Contrarre la malattia significa acquisire l'immunità per tutta la vita, pertanto chi non ha avuto il morbillo in passato o non ha fatto il vaccino è un soggetto potenzialmente a rischio.
In passato si manifestava ciclicamente con epidemie letali, oggi i casi di morbillo sono ancora frequenti, ma è possibile prevenire la malattia e le sue gravi complicanze grazie al vaccino.
La vaccinazione contro il morbillo ha evitato 57 milioni di morti tra il 2000 e il 2022.
Anche se è disponibile un vaccino sicuro ed economicamente vantaggioso, nel 2022 si sono verificati ancora circa 136.000 decessi per morbillo a livello globale, soprattutto tra i bambini non vaccinati o sottovaccinati di età inferiore ai 5 anni.
Cause
L'origine del morbillo è virale: l'agente patogeno che lo determina è un virus a RNA del genere Morbillivirus.
Si tratta di un virus che si diffonde con estrema velocità, dotato di un solo filamento di RNA: esso attacca le cellule sane dell'organismo e si propaga rapidamente, provocando i sintomi tipici del morbillo.
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Come si trasmette il morbillo?
Il morbillo colpisce coloro che entrano in contatto con soggetti che hanno già incubato la malattia. Il virus, infatti, si trasmette attraverso il sudore e la salivazione, con gli starnuti o con il contatto fisico ravvicinato.
Il virus normalmente entra nell'organismo attraverso la respirazione, quindi da bocca e narici, ma trasmettendosi colpisce in maniera particolarmente acuta i polmoni, dove riesce a riprodursi e a determinare la vera e propria malattia.
Anche il contatto indiretto può rivelarsi pericoloso: si pensi, ad esempio, agli oggetti toccati con le mani, magari subito dopo essersele portate alla bocca.
Per questa ragione, ad esempio, ambienti come le scuole possono essere particolarmente favorevoli alla diffusione del virus.
Il morbillo è una malattia infettiva estremamente contagiosa: si stima che, a seguito di contatti prolungati con una persona colpita dalla malattia, la probabilità di contrarla a propria volta sfiori il 90%.
Anche per questo la prevenzione è così importante: il vaccino, infatti, consente di interrompere la catena del contagio, impedendo che il virus si propaghi con estrema rapidità da una persona all'altra.
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Quali sono i sintomi del morbillo?
I sintomi del morbillo iniziano a diffondersi soltanto 10-12 giorni dopo la prima esposizione al virus.
Il periodo di incubazione, infatti, è piuttosto lungo, e può andare dai 5 ai 12 giorni.
All'inizio è abbastanza semplice scambiare i sintomi con quelli di altre patologie ben più banali e comuni.
Trattandosi di un'infezione che riguarda principalmente le vie respiratorie, la malattia si presenterà all'inizio in maniera del tutto simile a un raffreddore o a uno stato influenzale di una certa entità con febbre e mal di gola.
Dopo qualche giorno, però, cominceranno a manifestarsi i sintomi più acuti e caratteristici del morbillo:
- febbre,
- tosse,
- macchie bianche o brine all’interno della guancia a livello di molari (le cosiddette macchie di Koplik) patognomoniche della malattia,
- arrossamento degli occhi,
- le macchie che ricopriranno in breve il corpo (esantema): queste compaiono 7-12 giorni dopo l’esposizione,
- uno stato di perdurante malessere generale.
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Come fare la diagnosi?
Con la comparsa del rash i sintomi del morbillo risultano particolarmente evidenti, tanto che questa malattia è piuttosto facile da diagnosticare.
Nella fase prodromica non si può differenziare da altre forme influenzali.
Nella fase più acuta invece il rash cutaneo che inizia dietro le orecchio e sul collo per poi diffondersi sul resto del corpo rende assai riconoscibile il morbillo.
Quanto dura il morbillo?
In assenza di complicanze, il morbillo ha una prognosi totale di almeno due settimane.
L'incubazione, durante la quale la persona affetta dalla malattia sarà inizialmente asintomatica, dura come detto diversi giorni, e ha una tempistica media di circa una settimana.
La fase sintomatica dura di solito tra i cinque e i dieci giorni, trascorsi i quali il ristabilimento è generalmente completo.
Il rash cutaneo, invece, si manifesta fino a una settimana dopo la comparsa della febbre o dei primi sintomi intensi, e richiede circa tre o quattro giorni per scomparire schiarendosi per poi lasciare una lieve desquamazione..
Quali sono le complicanze?
In passato il morbillo è stata una malattia molto temuta con cicliche ondate epidemiche. Oggi tale timore è ormai svanito grazie alla copertura vaccinale, ma la patologia resta comunque pericolosa per le complicanze che può comportare.
Esse possono coinvolgere soprattutto i bambini più piccoli, al di sotto dei due anni, o comunque i soggetti più fragili e immunodepressi.
Le complicanze possono presentarsi nel 30% dei casi (con percentuali più alte nei paesi in via di sviluppo) e, con un decorso grave, il morbillo può portare anche al decesso.
Le più gravi sono la polmonite e l'encefalite che, nel 20-30% dei casi più complicati, può avere esiti permanenti a livello neurologico.
Altre complicanze che possono presentarsi sono:
- conseguenze di natura intestinale (vomito, diarrea);
- congiuntivite;
- otite;
- laringite;
- febbre molto alta con convulsioni e stati di allucinazione.
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Come curare il morbillo?
Trattandosi di una patologia di natura virale, il morbillo non può essere trattato con antibiotici.
La cura, pertanto, dovrà spesso limitarsi ad una vigile e paziente attesa: l'organismo, infatti, ha bisogno di alcuni giorni per sviluppare un'adeguata reazione immunitaria utile a combattere l'infezione e a sconfiggere la malattia.
Nell'attesa, almeno per alleviare il dolore e contrastare i sintomi più intensi, sarà possibile, dietro prescrizione del proprio medico, assumere farmaci con proprietà analgesiche e anti-infiammatorie, a base di ibuprofene o paracetamolo.
Questi consentiranno, oltre che di limitare le sensazioni dolorose, di far scendere la temperatura corporea quando la febbre dovesse alzarsi in misura eccessiva.
Prevenzione: il vaccino contro il morbillo
La vera cura contro la malattia, però, sta tutta nella prevenzione. Dal 2017, infatti, è stata disposta per legge l'obbligatorietà del vaccino trivalente MPR, che previene e impedisce l'insorgenza di tre patologie virali affini: Morbillo, Parotite e Rosolia.
Il vaccino va eseguito con una prima dose nei primi mesi di vita del bambino, proprio per evitare il contagio in età infantile.
Va ripetuto con seconda dose verso i sei anni, prima dell'inzio della frequenza della scuola primaria.
Per gli adulti, invece, la vaccinazione resta facoltativa, anche se può essere consigliata per i soggetti con sistema immunitario fragile che possono correre il rischio del contagio e delle relative complicanze.
Oltre al trivalente morbillo-parotite-rosolia, è disponibile anche il vaccino tetravalente MPRV che copre anche per il virus della varicella.
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