Secondo mese gravidanza.

Tutto sul secondo mese di gravidanza

Revisione Scientifica:

vpontello
Dr.ssa Valentina Pontello Ginecologo, Perfezionato in medicine non convenzionali

Con l'ingresso nel secondo mese di gravidanza arrivano anche i primi disturbi, come la nausea, la tensione del seno e qualche sbalzo d'umore legato ai cambiamenti del corpo: si tratta di normali fastidi a cui ci si abitua velocemente.

Eccovi nel secondo mese della vostra gravidanza. Nella maggior parte dei casi, ormai avrete scoperto di essere incinte, e molte di voi cominceranno ad avvertire i primi fastidi, come le nausee, l’ingrossamento e la tensione del seno. Il vostro umore potrebbe risentire dei mutamenti di natura fisica. Infatti, anche in caso di gravidanza programmata, la donna, pur essendo felice del suo stato di grazia, potrebbe essere affetta da sbalzi d’umore e irritabilità. Tutto normale, dovreste farci l’abitudine in poco tempo.

Secondo mese di gravidanza

Analisi ed esami

Al termine del secondo mese, verso la settima e l’ottava settimana, dovreste sottoporvi al primo ciclo di esami di routine, che dovrete continuare a eseguire nel corso della durata della gravidanza, per viverla in maniera più serena e per individuare in tempo eventuali patologie, come ad esempio gestosi, anemia o diabete gestazionale.

Se quando andate a ritirare i referti delle analisi del sangue trovate dei valori segnati come anormali, non vi allarmate immediatamente, ma fateli valutare al vostro medico, poiché in gravidanza molti valori mutano i loro limiti di tolleranza. Tra gli esami da fare dovrete eseguire i seguenti.

Esami delle urine

un esame completo delle urine che può dare un quadro chiaro della presenza o meno di infezioni importanti, dato il dosaggio di leucociti o batteri. Sappiate che in gravidanza è molto facile contrarre infezioni urinarie, cosa che rende ancor più necessario questo esame.

Esami del sangue

esami completi del sangue, inoltre bisogna fare il Test di Coombs indiretto e la valutazione del gruppo sanguigno con il fattore Rh. Il test di Coombs identifica la presenza di anticorpi irregolari nel siero materno.

Se la mamma, infatti, è Rh negativo, è necessario conoscere anche il gruppo sanguigno paterno. Nel caso i due fattori Rh siano diversi tra loro, e quindi il padre abbia un Rh positivo, c’è il rischio che il feto possa avere un Rh positivo anche lui, il che creerebbe un’ incompatibilità con la mamma.

La madre, infatti, produrrebbe degli anticorpi ad antigene Rh che passando attraverso la placenta distruggerebbero il sangue del neonato, provocandogli una malattia emolitica (MEN).

L’immunizzazione verso il fattore Rh crea problemi non per la gravidanza in corso, ma per quella successiva. Al momento del parto, così come dopo procedure invasive, quali amniocentesi e villocentesi, viene praticata una iniezione di immunoglobuline anti-D (Rh positivo), per scongiurare l’immunizzazione.

Oltre a questo test va fatto un Emocromo completo per rilevare i valori di globuli rossi, bianchi e piastrine. Questo va ripetuto durante tutto il corso della gravidanze per verificare l’insorgere di una eventuale anemia.

A questo va aggiunto l’Elettroforesi delle emoglobine nel caso in cui dall’emocromo venga fuori una microcitemia, un volume ridotto di globuli rossi, o nel caso in cui si sospetti che la madre sia portatrice di una malattia emolitica o di una talassemia.

Vanno anche controllate la glicemia, esame da fare a digiuno, la creatinemia, per valutare la funzionalità renale, le Transaminasi AST e ALT, per valutare lo stato del fegato.

Viene valutata anche la positività per malattie infettive, quali HIV, HCV (virus epatite C), sifilide, e l’immunità nei confronti di rosolia e toxoplasmosi. Nel caso quest’ultimo test fosse negativo, quest’esame va ripetuto ogni 4-6 settimane durante la gravidanza e la donna dovrà sottoporsi a rigide regole di prevenzione.

Per la rosolia, in caso di negatività l’esame va ripetuto una volta al mese, a 16 e poi 20 settimane.

Se sono più di due anni che non si esegue un pap-test, esiste l’indicazione a sottoporsi all’esame, che non è assolutamente rischioso in corso di gravidanza.

Il ginecologo

Se non lo avete ancora fatto, entro il secondo mese di gravidanza dovete scegliere un ginecologo a cui affidarvi per l’intero percorso.

La scelta del ginecologo è una scelta importante, che va fatta su basi di fiducia e stima, poiché è importante sentirsi a proprio agio con un medico che sarà il vostro punto di riferimento per tutta la durata della gestazione.

scelta del ginecologo

Potete tranquillamente rivolgervi al ginecologo dalla quale siete andate fino a prima di rimanere incinte, che conosce la vostra storia clinica e saprà come seguirvi.

Ma nel caso in cui soffriate di particolari patologie, oppure se è stato riscontrato un problema a carico del bambino, allora è il caso di rivolgersi a un centro specializzato in gravidanze a rischio che sarà in grado di offrirvi tutto il supporto e la cura prenatale e neonatale di cui avete bisogno.

L’evoluzione del feto

La fase della così detta embriogenesi, durante la quale avvengono le grosse azioni di formazione degli organi principali, è tutta nel primo trimestre.

Ecco perché in questo periodo bisogna stare particolarmente attente e seguire scrupolose norme di comportamento.

Questa è la fase in cui l’embrione è più sensibile. Alla fine del primo mese l’embrione misura 8 mm, e arriverà a misurare ben 4 cm alla fine del secondo mese. Le parti principali del cervello sono formate, così come i nervi del cranio. Comincia lo sviluppo del cuore e dell’apparato digerente , la milza e il pancreas sono invece già formati.

Durante il mese, il cervello comincerà a differenziarsi, i tratti del viso cominceranno ad essere abbozzati, così come gli arti, e cominceranno ad essere percepibili all’ecografia alcuni movimenti del piccolo.

Compaiono i genitali, il cuore pompa sangue ed è visibile ecograficamente. Si formano gli occhi, le valvole cardiache e il palato.

Durante l’ottava settimana avviene inoltre l’inizio di un processo importantissimo: l’ossificazione dello scheletro, processo che durerà fino ai 18 anni del bambino.

Consigli pratici

Appena avete scoperto di essere incinte, smettete subito tutte le cattive abitudini che avevate, se le avevate.

Fumo, alcool, cattiva alimentazione. Sappiate che tutto ciò che entra nel vostro corpo in qualche modo arriva al vostro bambino, questa informazione dovrebbe bastare per farvi essere il più scrupolose possibile.

Per le nausee, cercate di fare piccoli pasti secchi, nel caso fossero troppo insopportabili rivolgetevi al medico.

Bevete molto e mantenete la pelle ben idratata, potete cominciare da subito a usare un olio di mandorle dolci o una crema specifica da stendere sull’addome per evitare le smagliature.

Sport

Durante i primi tre mesi di gravidanza non è il caso di affaticarsi. Anche se prima della gravidanza eravate molto attive, datevi una regola secondo buon senso.

ginnastica dolce in gravidanza

Mantenete uno stile di vita moderato ed evitate sforzi eccessivi almeno fino al quarto mese. Questo primo trimestre è la fase più delicata del vostro percorso, siate pazienti e godetevi un po’ di riposo. Salvo complicazioni, potete concedervi della passeggiate, un po’ di yoga, del nuoto e della ginnastica dolce, ma sempre evitando di affaticarvi.

Salute e Alimentazione

In caso di nausea mattutina, sostituite il caffè con del tè, oppure delle tisane, ma consultate sempre il medico prima di assumere rimedi erboristici. Se avete perdite di sangue consultate immediatamente il medico. Dormite tutto il tempo che vi serve, questo aiuta anche la vascolarizzazione della placenta. Cercate di mangiare molte proteine, essenziali allo sviluppo del feto, sia di natura animale che vegetale. Non fatevi mancare i carboidrati complessi, che sono sostanze plastiche per la formazione dei tessuti. Non cedete al richiamo di dolci e cibi grassi, soprattutto se partite da un sovrappeso iniziale. Durante la gravidanza è concesso un aumento di 10-12 kg al mese, per cui iniziate con il piede giusto.

Conservare il cordone ombelicale

La pratica intelligente della conservazione e della donazione del cordone ombelicale sta diventando sempre più diffusa, il che rende utilizzabile qualcosa che altrimenti verrebbe gettato via.

Potete cominciare a valutare questa ipotesi sin da ora parlandone con il vostro ginecologo e discutendo alcuni dettagli organizzativi che potrete poi pianificare anche durante la durata della gravidanza.

All’ interno del cordone ombelicale sono contenute le cellule staminali del bambino, quelle cellule cioè da cui prende forma il midollo osseo emopoietico.

Tale contenuto è un vero e proprio tesoro da non buttare via. Queste cellule infatti possono essere prelevate e conservate in speciali banche ( ne esistono sia di pubbliche a circuito internazionale, sia di private) per poter essere donate a chi ne ha bisogno, o conservate se mai il vostro bambino ne avesse bisogno. I benefici dell’autoconservazione del cordone non sono ancora ben chiari, informatevi e parlatene con il vostro ginecologo.

Il prelievo avviene in sala parto, dove il cordone viene inserito in un kit di sterilizzazione e viene poi spedito in un centro in cui le cellule staminali verranno isolate, prelevate e preparate per la conservazione a basse temperature in azoto liquido.

Breve Conclusione

Siete ancora all’ inizio del vostro percorso di gravidanza e questo viaggio emozionante si profila davanti a voi.

Probabilmente potreste sentirvi spaventate, frastornate, a volte anche ansiose. Il vostro umore potrebbe essere particolarmente instabile alcuni giorni, e le vostre voglie e desideri saranno molto volubili.

inizio percorso di gravidanza

Non vi allarmate di nessuna di queste cose. Sono tutti sintomi dovuti agli assestamenti ormonali e alle variazioni in atto nel vostro corpo.

Sappiate che questi fastidi diminuiranno, così come le nausee, verso il quarto e il quinto mese, per cui dovete solo pazientare e affidarvi all’ amore e alla comprensione dei vostri cari.

Sarete probabilmente piene di paure, riguardo al vostro corpo, al parto, al bambino.

Sono paure molto naturali, tutte le mamme le hanno avute alla loro prima gravidanza. Ecco perché frequentare corsi di preparazione al parto e mantenersi in contatto con altre gestanti vi può essere utile sin da ora.

Il confronto con donne che stanno vivendo questa situazione, può essere tranquillizzante e vi aiuterà a sentirvi meno sole. Potete anche recarvi presso gruppi di ascolto che possono aiutarvi a ritrovare la fiducia e la serenità.

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Data pubblicazione: 18 maggio 2012

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