Hpv papilloma virus.

Il Papilloma Virus (HPV)

Revisione Scientifica:

marcellosergio

Il Papilloma Virus (HPV) è un virus che colpisce prevalentemente l'epitelio anogenitale: ne esistono oltre 200 tipi che variano a seconda del tessuto che infettano. Può provocare verruche e condilomi o, in casi gravi, forme tumorali maligne come il cancro al collo dell'utero. Come avviene l'infezione e come fare prevenzione con lo screening periodico e il vaccino contro l'HPV.

Che cos'è il Papilloma Virus (HPV)

L'HPV (Human Papilloma Virus) è il papilloma virus umano che esiste in oltre 200 tipi differenti tra loro a seconda dei tipi di tessuto che infettano.

Molti tipi di HPV interessano l’epitelio anogenitale, ossia:

In modo più specifico, iI papilloma virus umano può provocare due tipi di disturbi:

  • Le verruche o i condilomi, che sono proliferazioni benigne.
  • Il cancro alla cervice uterina o il cancro del pene, dell’ano, della vulva e altri, che sono invece forme maligne.

Cos'è l'infezione da Papilloma Virus?

L'infezione da HVP provoca l'insorgenza di lesioni. La maggior parte delle lesioni provocate dal virus in questione guariscono spontaneamente, ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali.

La trasformazione delle lesioni benigne verso la malignità richiede anche degli anni. Per questo motivo sono relativamente poche le donne con infezione da papilloma virus che sviluppano un tumore del collo dell’utero.

Si può quindi affermare che l'infezione da HPV provoca lesioni a livello del collo dell'utero solo in casi rari, non trattati, misconosciuti o sottovalutati.

Per approfondire:Papilloma Virus e tumore al collo dell'utero

Quanto tempo dura l’infezione?

La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno.

In caso di infezione persistente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di 20-30 anni.

La grande maggioranza delle infezioni scompare spontaneamente, circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni.

Quando l’infezione scompare, non essendovi più alcuna lesione sui tessuti, di conseguenza si elimina ogni rischio.

Cause dell'infezione da Papilloma Virus

Il virus HPV si trasmette per via sessuale ed è bene precisare che l'uso del preservativo non garantisce una prevenzione totalmente sicura: a volte il contatto genitale che si verifica durante i preliminari senza preservativo può essere fonte di contagio. Può capitare che l'infezione si trasmetta da una persona all'altra anche a distanza di molti anni.

La trasmissione del Papilloma Virus si può trasmettere con più facilità nei luoghi che ospitano molte persone, come le caserme, collegi, convitti, carceri e non sono esclusi i bagni pubblici, le palestre o le piscine. Altri mezzi di trasmissione del virus possono essere i capi di biancheria, ovvero qualsiasi indumento che sia stato a contatto con persone infette.

Sono maggiormente colpite le persone sessualmente attive comprese nella fascia di età che va dai venti ai quarant'anni.

Per approfondire:Sesso orale e malattie sessualmente trasmissibili

Sintomi dell'infezione da HPV

L'HPV può provocare manifestazioni cliniche diverse:

  • Verruche cutanee.
  • Verruche delle mucose anogenitali dette condilomi.
  • Infezioni del collo dell’utero.

È importante ricordare e sottolineare che non è la presenza del virus ad essere infettante, ma è la sua manifestazione clinica (condiloma, verruca etc). Come già ampiamente detto, la maggior parte delle lesioni guariscono spontaneamente ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente e si trasformano in forme tumorali.

I condilomi e le verruche sono lesioni cutanee molto frequenti.

Condilomi

Il condiloma è una verruca causata dal Papillomavirus, si può localizzare nelle mucose vaginali, uretrali, anali (condilomi anali), sui genitali maschili e sul perineo. Se non viene curato o rimosso il condiloma può, a volte, sviluppare il tumore della cervice o del retto.

È una patologia sessualmente trasmissibile e il contagio avviene per sfregamento tra i tessuti. I condilomi si presentano sotto forma di gruppi di piccole escrescenze biancastre che tendono ad ingrandirsi se non vengono asportate.

Di solito i condilomi genitali sono indolori e non causano alcun disagio, proprio per questo spesso non ci si accorge di avere questo problema. Il periodo di incubazione della malattia è molto vario: dalle 3-4 settimane a un anno.

I condilomi si possono curare facilmente: se sono di piccola dimensione guariscono con l'applicazione di sostanze chimiche (podofillina) sulla zona infetta oppure si ricorre all'uso di interferone, proteine in grado di distruggere il virus e di rafforzare le difese immunitarie.

Se si tratta di condilomi più grandi è necessario ricorrere alla chirurgia: le verruche vengono bruciate o asportate con il laser, con l’azoto liquido o con l’elettrocoagulazione.

Nel caso in cui si accerta la presenza di un condiloma sul collo dell'utero è necessario sottoporsi ad una visita medica ed eseguire un pap-test per controllare il collo dell’utero e la vagina.

Per approfondire:Escrescenze vaginali: papille fisiologiche o condilomi?

Verruche

Anche le verruche sono formazioni cutanee indotte dal virus del papilloma umano. Possono comparire in qualunque zona del corpo ma spesso colpiscono alcune aree specifiche come le mani, i piedi, i gomiti e le ginocchia.

Le verruche possono scomparire anche senza trattamento. Spesso vengono trattate con farmaci, con mezzi fisici come il freddo intenso, o rimosse attraverso un piccolo intervento chirurgico.

È chiaro che la scelta del trattamento viene fatta solitamente dal medico dermatologo. Se impiegati correttamente i farmaci a base di acido salicilico, si rivelano molto efficaci. Esiste comunque il pericolo di reinfezione. Le verruche cutanee nella maggior parte dei casi guariscono spontaneamente, ma possono persistere per mesi o anche per anni.

Come si cura l'infezione da Papilloma virus?

In genere l'infezione da virus HPV è molto frequente e di solito si risolve da sola. Ciò avviene grazie al sistema immunitario che è normalmente in grado di controllare l’infezione nell’arco di pochi mesi.

Non viene prescritto alcun farmaco per curare questa infezione, in quanto è noto che l'uso di antibiotici, ovuli o lavande vaginali non apportano alcun giovamento.

Se il caso lo richiede, si ricorre alla tecnica laser per l’asportazione delle lesioni.

In genere, prima di trattare la lesione con laser (che comporterà una distruzione del tessuto) è consigliabile eseguire una biopsia con esame istologico per avere conferma dell’infezione da HPV e grado di invasività (L-SIL, H-SIL).

Per approfondire:L'HPV non riguarda solo le donne: colpisce 1 uomo su 3

Prevenzione del Papilloma Virus

Identificare in tempo le alterazioni provocate dal virus è, a dir poco, essenziale. Ben vengano quindi le strategie di indagini diagnostiche generalizzate, ormai note con il termine "screening" in cui rientra il Pap Test.

È molto difficile prevenire l’infezione e importantissimo può essere il dialogo tra madre e figlia sulla salute sessuale: la precocità dei rapporti oggi espone le giovani ragazze a malattie di cui non conoscono neppure l'esistenza.

Attualmente è disponibile il vaccino contro alcuni tipi di virus responsabili di molti tumori del collo dell’utero. Il suo utilizzo è un grande mezzo di prevenzione che si affianca, ma non sostituisce lo screening periodico.

Lo screening periodico

Lo screening è raccomandato alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, preferibilmente fin da quando si inizia l’attività sessuale: i controlli periodici permettono di individuare cellule precancerose della cervice uterina e di ottenere una diagnosi precoce.

Il test HPV

Il test dell’HPV identifica la presenza dei ceppi di HPV responsabili dello sviluppo del tumore prima che si formino alterazioni cellulari.

Questo test individua le donne affette dalla malattia e quelle che hanno un alto rischio di svilupparla. Il test è molto semplice da eseguire, infatti consiste in un semplice prelievo con un tampone vaginale di un piccolo campione di cellule del collo dell’utero.

Un test positivo all’HPV non significa che la donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma informa sui potenziali rischi e spinge ad effettuare controlli più accurati, periodici.

Il test HPV positivo, inoltre, sarà in grado di individuare i ceppi ad alto rischio rispetto a quelli a basso rischio di evoluzione maligna.

Esiste anche un test mirato ad individuare, attraverso il semplice paptest, la proteina p16, in grado di identificare le lesioni ad alto o basso rischio.

Pap test e HPV

Associare al tradizionale Pap-test il test dell'HPV vuol dire garantire alla donna maggior sicurezza nella prevenzione dei tumori del collo dell’utero. Infatti è stato dimostrato che la combinazione dei due test consente di rilevare circa il 97% delle lesioni del collo dell’utero.

L’esito negativo di entrambi i test significa avere il 99% di probabilità di non sviluppare un tumore del collo dell’utero nei successivi 5 anni.

Il Pap Test è un esame semplice e innocuo, che permette di identificare la presenza di lesioni anche piccolissime e di curarle prima che si trasformino in tumore. Consiste nel prelevare alcune cellule dalla cervice uterina e studiarle al microscopio.

Ancora oggi è considerato il più efficace mezzo di prevenzione: attraverso l'identificazione delle cellule maligne si possono salvare moltissime donne diminuendo quindi il tasso di mortalità.

Questo esame può essere effettuato durante una normale visita ginecologica, non è affatto doloroso e richiede pochissimi minuti.

Per una maggiore chiarezza diciamo che: il Pap-test è in grado di individuare eventuali cellule anomale, l’HPV Test rileva la presenza di 13 tipi di HPV ad alto rischio. Usati insieme, questi test consentono di diagnosticare e curare tempestivamente le suddette cellule anomale.

La colposcopia

La colposcopia viene effettuata qualora il risultato del Pap-test risultasse anomalo.

Si tratta di un'indagine diagnostica che esamina il collo dell’utero e consente una visualizzazione accurata della cute della vulva (vulvoscopia), della mucosa della vagina e dello stesso collo dell'utero.

Nel caso in cui durante l'esecuzione della colposcopia si evidenzi una zona anomala, si effettuerà contestualmente un piccolo prelievo di tessuto (biopsia), che sarà successivamente analizzato presso un laboratorio. Se il collo dell’utero risulta normale non è il caso di fare altri accertamenti.

Nel caso in cui si riscontrino delle lesioni è bene rivolgersi allo specialista che provvederà alle cure necessarie.

Per approfondire:Tumore del collo dell'utero: screening e vaccino anti HPV

Il vaccino con il Papilloma Virus

L’Italia è tra i primi paesi europei che ha messo a punto una strategia di vaccinazione pubblica.

Il vaccino contro l’HPV (bivalente o tetravalente) è un vaccino sintetico, costruito cioè in laboratorio ricostruendo una proteina che è una parte principale del virus.

Iniettata nell'organismo genera la produzione di anticorpi anti-HPV in numero di gran lunga superiore a quelli che si producono naturalmente, dopo aver contratto l’infezione. Il vaccino è sicuro, ben tollerato, ha una ottima risposta immunologica ed è in grado di prevenire l’infezione dei due ceppi virali responsabili del 70% dei casi di tumore alla cervice uterina.

Viene somministrato tramite una iniezione intramuscolare e sono previste 3 dosi: la seconda dopo 2 mesi e la terza dopo 6 mesi dalla prima dose.

Il vaccino è disponibile gratuitamente per tutte le adolescenti tra l’undicesimo e il dodicesimo anno di età, cioè prima dell’inizio dell’attività sessuale. È da dire però che, immotivatamente, ancora molti genitori non sono propensi a far vaccinare le proprie figlie. Serve quindi una continua campagna di sensibilizzazione per sottolineare l'importanza della prevenzione del tumore della cervice uterina.

Per approfondire:Condilomi e infezioni da HPV in calo grazie al vaccino

Altre informazioni sul virus HPV

Il medico di fiducia è la persona più adatta a dare ulteriori informazioni sul virus HPV. Chiarimenti circa questo virus devono essere chiesti al ginecologo al quale ci si rivolge per i normali controlli di routine.

Inoltre, si possono consultare gli opuscoli e le guide utili che spesso sono disponibili presso i consultori familiari delle ASL.

È sempre opportuno informare la popolazione sui progressi della medicina. L'evidenza degli ottimi risultati ottenuti fanno ben sperare in un futuro con una percentuale sempre minore di mortalità per tumori al collo dell'utero. L'uso del vaccino, mirato per il momento alle giovanissime, ci proietta in una società di donne adulte più sane e più distanti da eventuali rischi. La possibilità di curare anche le patologie più comuni assicura una qualità di vita sempre migliore.

Per approfondire:Quali sono le Malattie sessualmente trasmissibili?

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Data pubblicazione: 26 maggio 2014 Ultimo aggiornamento: 28 febbraio 2022

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