Gravidanza gemellare: cosa fare quando si aspettano dei gemelli
Quando si affronta una gravidanza gemellare è possibile andare incontro a qualche rischio in più: i controlli da fare nei vari trimestri e le possibili complicanze.
Un figlio può essere una benedizione, ma può anche capitare di affrontare una gravidanza gemellare: scoprire di aspettare più di un bambino può mettere in difficoltà la futura famiglia e sicuramente preoccupare la madre. Ma con un'accurata assistenza medica anche una gravidanza gemellare può essere vissuta con serenità ed emozione.
Indice
Cos'è la gravidanza gemellare
La gravidanza gemellare è definita dalla presenza nell'utero della futura madre di più di un feto. Si parla di gravidanza gemellare o bigemina se si è data la vita a solo due feti.
La gravidanza diventa trigemina se gli embrioni sono tre. La gravidanza quadrigemina e pentagemina avviene quando i feti in utero sono rispettivamente quattro o cinque.
La gravidanza si dice dizigotica se gli ovuli fecondati sono due e se ad agire sono stati due spermatozoi diversi. Ciò avviene anche in due coiti differenti, dando origine a una gravidanza gemellare con figli di due padri diversi.
La gravidanza gemellare si dice monozigotica quando un ovulo è stato fecondato da un unico spermatozoo. Questa cellula uovo tenderà, dopo la fecondazione, a dividersi ulteriormente.
Se la divisione della cellula uovo fecondata (zigote) avviene entro le 60 ore dall'incontro con lo spermatozoo si avranno due placente e due sacchi amniotici: in quel caso si avrà una gravidanza bicoriale biamniotica.
Se la divisione dell'embrione avverrà invece tra il quarto e l'ottavo giorno dall'incontro tra ovulo e spermatozoo, allora si originerà una sola placenta, dando luogo a una gravidanza monocoriale biamniotica (quindi con due sacchi amniotici).
Infine, si avrà una gravidanza monocoriale monoamiotica se la divisione dell'ovulo fecondato avverrà tra l'ottavo e il dodicesimo giorno. Dopo il tredicesimo giorno la divisione darà vita a gemelli congiunti o siamesi.
I fattori che favoriscono la gravidanza gemellare
I fattori che determinano la possibilità di un concepimento gemellare sono molteplici. Uno su tutti, la predisposizione familiare. Se in famiglia esiste una casistica frequente di parti gemellari o plurigemellari, le probabilità di vivere una gravidanza simile aumenta.
Un altro fattore all'origine della gravidanza gemellare è la nazionalità della madre. Infatti, secondo alcune ricerche questo tipo di gestazioni sono rare nei paesi asiatici e molto frequenti in alcuni paesi dell'Africa.
Un altro fattore di rischio è l'età della madre, a cui si associano le cure necessarie per l'aumento della fertilità, che stimolano l'ovulazione. Sempre collegate a questa casistica ci sono le pratiche di procreazione medicalmente assistita (indicate anche come PMA).
In quel caso infatti, la legge prevede che alla madre siano impiantati non meno di tre pre-embrioni (per le donne con età superiore ai 36 anni la Società italiana per gli Studi sulla Fertilità e sulla Sterilità (SIFES) ne consiglia quattro.
Diagnosi della gravidanza gemellare
Dopo aver accertato lo stato di gravidanza attraverso le analisi dei livelli dell'ormone beta HCG, la gravidanza multipla può essere diagnosticata con esattezza scientifica a circa sette settimane di gestazione, attraverso un esame ecografico.
Quali sono i sintomi di una gravidanza gemellare
I sintomi di una gravidanza gemellare cambieranno nei tre trimestri di gestazione.
Primo trimestre
Nel primo trimestre la gravidanza gemellare assomiglierà a quella di una gestazione normale. Spariranno quindi le mestruazioni, si potranno verificare stanchezza, nausea e vomito, irritabilità, perdite bianche dovute ai cambiamenti ormonali, problemi digestivi, fiato corto e bisogno di urinare frequentemente.
Secondo trimestre
Nel secondo trimestre si inizieranno a osservare le prime differenze con una normale gravidanza. Aumenterà il volume dell'addome e si inizierà ad avere la prima percezione dei movimenti dei bambini. Il tutto accompagnato da un aumento di peso, più elevato in questo caso. I sintomi sperimentati nel primo trimestre possono permanere anche dopo i primi mesi: primo fra tutti, l'affaticamento.
Terzo Trimestre
Nel terzo trimestre si accentua il gonfiore all'estremità delle mani e dei piedi e iniziano a comparire cefalee, prurito dovuto alla distensione della pelle dell'addome, affaticamento, aumento di peso e notevole appesantimento del seno, vene varicose e problemi di ritenzione idrica.
I controlli da fare nella gravidanza gemellare
La mamma che sta portando in grembo i gemelli si sottoporrà a controlli più frequenti. Solitamente le visite ginecologiche diventano bisettimanali e, specie in presenza di gestazioni monocoriali e monoamniotiche, anche settimanali.
Il ginecologo potrebbe consigliare controlli della pressione sanguigna per due volte al mese, controlli del peso materno, ecografie più frequenti e alcuni esami specifici per accertare la buona salute dei feti.
Tra questi c'è la translucenza nucale. Questo esame permette di valutare e osservare lo spessore della nuca a 12 settimane di gravidanza: un aumento del suo spessore indica una probabilità maggiore che il bambino sviluppi malformazioni o presenti anomalie cromosomiche.
Nelle gravidanze monocoriali una nuca troppo spessa può indicare una probabilità maggiore che ci sia una futura trasfusione feto-fetale.
Come nelle normali gravidanze, anche in una gestazione gemellare si raccomanda di eseguire l'amniocentesi e la villocentesi. Si tratta di esami invasivi, ma sono utili per individuare la presenza di eventuali anomalie genetiche nei feti.
Quali sono i rischi di una gravidanza gemellare
Quella gemellare potrebbe trasformarsi in una gravidanza a rischio: può infatti verificarsi la manifestazione di diabete gestazionale, preeclampsia, ipertensione fino a un aborto spontaneo.
Inoltre, per proteggere la madre durante il parto, si raccomanda di eseguire un cesareo programmato. Il parto pretermine è un'altra delle probabilità collegate alla gravidanza gemellare. Quando si ha una gravidanza con due feti, può manifestarsi tra la trentaseiesima e la trentasettesima settimana. Per tre feti intorno alla trentaduesima settimana.
Infine, tra i rischi per i bambini può esserci anche un ritardo della crescita.