Celiachia sintomi diagnosi alimentazione.

Tutto sulla celiachia

Revisione Scientifica:

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

La celiachia (o malattia celiaca) consiste in un'intolleranza permanente al glutine che si manifesta con diarrea, perdita di peso, malassorbimento e, nei bambini, con possibilità di arresto nella crescita. Vediamo quali sono tutti i sintomi, gli esami da fare per la diagnosi e le indicazioni alimentari da seguire per il paziente celiaco.

Cos'è la celiachia?

La celiachia (o malattia celiaca o morbo celiaco) è una malattia autoimmune cronica che si sviluppa in soggetti predisposti geneticamente, dovuta a un'intolleranza permanente al glutine.

Diffusione della celiachia in Italia

Colpisce circa l'1% della popolazione nel nostro paese e, potenzialmente, si stima che gli italiani con celiachia siano circa 600.000, anche se più della metà non sa di esserlo.

Secondo gli ultimi dati pubblicati nel 2023, le nuove diagnosi sono state oltre 9.000 (in linea con l'andamento degli ultimi anni) e sono circa 250.000 i celiaci in Italia, con una prevalenza tra le donne (circa il 70%) [1, 2].

Diffusione della celiachia

Diffusione della celiachia

Cos'è il glutine?

Il glutine è un complesso proteico che si trova nell'avena, nel frumento, nel farro, nell'orzo, nella segale e nel kamut. Una delle proteine che lo compongono è la prolamina che è la sostanza responsabile dell'effetto tossico. La prolamina del frumento è la gliadina.

Si suppone che il glutine abbia una vera e propria azione tossica nei confronti di un enzima digestivo, la transglutaminasi, attraverso una risposta infiammatoria autoimmune. Questa porta ad una alterazione istologica con un aspetto corto e tozzo dei villi della mucosa intestinale e talvolta la loro completa assenza. Utilizzando il microscopio elettronico si evidenzia una riduzione di numero e di lunghezza anche dei microvilli delle cellule epiteliali intestinali. I suoi sintomi sono quelli tipici del malassorbimento.

La malattia non è ereditaria anche se vi è un certo grado di familiarità. Genitori e fratelli di celiaci hanno un aumentato rischio di sviluppare la malattia con una prevalenza dal 6 al 12%. L'intolleranza al glutine può manifestarsi a qualsiasi età, ma si riscontra maggiormente durante lo svezzamento ed è irreversibile.

Guarda il video: Celiachia: domande e risposte

Tipi di celachia

Si descrive una forma maggiore della malattia celiaca quando sono presenti sintomi gravi quali malassorbimento e perdita di peso, ed una forma minore quando si avvertono sintomi meno gravi come l'anemia, l'osteoporosi, lesioni cutanei ecc.

La classificazione più corretta suddivide la malattia in due tipologie:

  • celiachia tipica (diarrea, perdita di peso e/o disturbi della crescita),
  • celiachia atipica (soltanto sintomi extraintestinali).

Si parla, inoltre di:

  • malattia celiaca silente, quando non si avvertono sintomi benché la malattia è stata diagnosticata;
  • celiachia potenziale, quando presenta esami immunologici alterati e biopsia intestinale normale.

Sintomi

Quali sono i sintomi della celiachia nei bambini?

Generalmente la malattia celiaca si presenta dopo alcuni mesi dall'introduzione di prodotti contenenti glutine nell'alimentazione dei bambini.

I principali sintomi che si manifestano sono:

  • la diarrea con alternanza di periodi di stitichezza,
  • emissioni di feci schiumose e maleodoranti,
  • vomito,
  • anoressia,
  • diminuzione di peso corporeo,
  • un arresto nella crescita,
  • una eccessiva irritabilità.

Spesso come conseguenza dello stato di denutrizione, inoltre, la pelle delle natiche e di altre parti del corpo appare flaccida.

Nei bambini più grandi, dopo il secondo o terzo anno di vita, si possono evidenziare altri sintomi quali:

  • dolori addominali ricorrenti,
  • ritardo nello sviluppo puberale,
  • anemia che non migliora nonostante la somministrazione orale di ferro,
  • un notevole rallentamento della crescita.

Quali sono i sintomi della celiachia negli adulti?

La celiachia può manifestarsi a qualsiasi età e, talvolta, a seguito di un evento stressante come un'operazione chirurgica o un'infezione intestinale.

Si manifesta con sintomi quali:

  • perdita di peso eccessiva,
  • carenze nutritive,
  • malassorbimento con diarrea persistente,
  • crampi,
  • dolori muscolari,
  • emorragie,
  • formicolii alle gambe e alle braccia,
  • gonfiore alle caviglie,
  • dolori intensi alle ossa,
  • afte,
  • fragilità alle ossa con facilità alle fratture,
  • anemia,
  • disturbi psichici.

Il quadro clinico del malassorbimento, causato dalla celiachia, presenta anche altri sintomi quali:

  • le flatulenze,
  • il meteorismo,
  • i borborigmi,
  • crampi addominali.

Conseguenza del mancato assorbimento dei vari principi nutritivi è il diminuito apporto di calorie, causa di calo ponderale e di astenia.

Il minor assorbimento di ferro, acido folico e di vitamina B12 porta alla anemia: così si verificano alterazioni ossee, per la carenza di calcio e di vitamina D, manifestazione di emorragie dovute alla carenza di vitamina K, alterazione della mucosa e della pelle a causa della carenza di vitamina A,B e PP oltre a debolezza muscolare dovuto alla diminuzione dell'assorbimento delle proteine.

Cause e fattori di rischio

Alla celiachia sono spesso associate altre malattie quali:

  • il diabete di tipo I,
  • le dermatiti,
  • l'artrite reumatoide,
  • l'epatite cronica,
  • le alterazioni della tiroide.

Un certo grado di familiarità deve portare a fare gli esami di controllo per eliminare il sospetto di essere malato di celiachia.

Quali sono le cause della celiachia?

I fattori ambientali legati al consumo di alimenti con glutine insieme a fattori genetici, determinano l'appiattimento dei villi intestinali con riduzione della superficie assorbente. Si verifica l'aumento della permeabilità alle molecole di grosse dimensioni e la diminuzione di quella alle molecole di piccole dimensioni.

Questo fenomeno è dovuto alla distruzione dei microvilli. Pertanto, dopo l'assunzione di glutine, la permeabilità dell'intestino dei celiaci si altera in modo consistente.

Per approfondire:Celiachia o Gluten Sensitivity?

Diagnosi e screening

In Italia è entrata in vigore la Legge n. 130/2023 [3] che ha l'obiettivo di definire un programma per diagnosticare la malattia nella popolazione pediatrica (in fascia di età 1-17 anni) a rischio di diabete di tipo 1 e celiachia. In quattro regioni italiane è già stato avviato un programma di screening pediatrico per individuare precocemente queste due malattie [4].

Ad oggi gli esami da eseguire per fare una diagnosi di celiachia sono:

  • primi tra tutti quello delle feci e le analisi del sangue,
  • alcuni test, seguiti da biopsie dell'intestino tenue se gli esami precedenti evidenziano alterazioni dei risultati o meglio positività certa o dubbia.

L'analisi delle feci, ha lo scopo di accertare la presenza sia di amidi e grassi non digeriti, sia di un enzima affidato alla digestione,la tripsina. Si tratta di eseguire alcuni test che sono in grado di controllare l'assorbimento delle sostanze nutritive, o meglio il loro passaggio dall'intestino al sangue.

Mediante l'esame del sangue si effettuano dosaggi sierologici:

  • quali gli AGA (anticorpi antigliadine di classe IgA e IgG),
  • gli EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA),
  • gli anti-transglutaminasi che rappresentano test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA e gli ARA, che vanno alla ricerca di anticorpi antireticolina, con lo scopo finale di individuare i soggetti da sottoporre alla biopsia intestinale.

In caso di necessità si dovrà eseguire una biopsia dell'intestino tenue con il prelievo di un piccolo frammento di tessuto da sottoporre ad esame istologico per stabilire l'eventuale atrofia dei villi intestinali.

Come viene eseguita la biopsia dell'intestino?

La biopsia dell'intestino tenue viene eseguita per via endoscopica:

  • viene inserito un sottile tubo flessibile nella bocca del paziente, facendolo scorrere attraverso l'esofago e lo stomaco fino al duodeno,
  • una volta che il tubo ha raggiunto l'intestino, si effettua il prelievo, utilizzando apposite pinze collegate all'endoscopio, di un piccolo pezzetto del tessuto nel punto dove la parete intestinale appare modificata e alterata.

Per approfondire:Celiachia: la diagnosi senza biopsia

Complicanze

Se non curata può portare a numerose malattie alquanto invalidanti e complesse quali:

  • i tumori a carico dell'intestino,
  • il linfoma non-Hodgkin,
  • la sclerosi multipla,
  • la cirrosi biliare primitiva,
  • disturbi neurologici come l'epilessia,
  • la miocardiopativa dilatativa,
  • l'osteoporosi,
  • le artriti e molto altro.

Conseguenze sull'intestino tenue

Chi soffre di celiachia introducendo con l'alimentazione alimenti con glutine provoca una reazione infiammatoria sull'intestino tenue.

L'intestino tenue è detto anche mesenterico in quanto è avvolto dal peritoneo e collegato alla parete posteriore dell'addome dal mesentere. Comprende due tratti, uno definito digiuno e l'altro ileo.

L'intestino tenue ha la forma di tubo con un diametro di circa 35 mm e lungo circa 5 metri. Si estende dal duodeno al colon ed è ripiegato su se stesso nell'addome; in questo organo avviene l'assorbimento delle sostanze nutritive introdotte con l'alimentazione.

La parete dell'intestino è coperta da piccole sporgenze digitiformi che vengono chiamate villi.Ogni villo ha un asse costituito da vasi sanguigni e linfatici, entrambi fondamentali per la funzione di assorbimento delle vitamine, dei minerali e tutti i nutrienti derivanti dai cibi consumati. Ogni villo inoltre è rivestito da un epitelio di cellule provviste di microvilli che aumentano la superficie disponibile all'assorbimento.

Il morbo celiaco provoca l'assorbimento scorretto nell'organismo dei nutrienti fondamentali per la crescita e il buon funzionamento degli organi. Un deficit vitaminico può dare origine a malattie alquanto gravi con il trascorrere del tempo (anemie, osteoporosi).

Celiachia e depressione

La scoperta di questa malattia e i disturbi ad essa legati portano spesso a vivere un profondo senso di inadeguatezza che conduce ad un isolamento e di conseguenza ad una forma di depressione. L'influenza sullo sfera psicologica porta a far sentire il malato un emarginato, una persona che non ha più la possibilità di incontrare gli amici e i parenti per trascorre con loro del tempo pranzando insieme e gustando piatti in comune, e spesso una persona che prova vergogna per il solo fatto di essere celiaco.

Si deve evitare di cadere in questo baratro e per farlo, dopo le difficoltà iniziali, si deve imparare a conosce la malattia e ad affrontarla.

Come prima cosa abituarsi al nuovo tipo di alimentazione effettuando un cambiamento delle abitudini alimentari, tramite un programma di educazione alimentare, con il fine ultimo di arrivare a conoscere gli elementi naturali privi di glutine.

Successivamente rendersi consapevole che la dieta senza glutine non altera la vita normale e che quindi non deve limitare la qualità della vita, in particolare non si deve adattare la vita alle proprie necessità ma fare l'esatto contrario. Solo così si eviterà la depressione.

Per approfondire:Celiachia o colon irritabile?

Cura e trattamento

Nonostante gli studi e le sperimentazioni sulle possibili cure e per un eventuale vaccino contro la celiachia, ad oggi l'unica cura disponibile per i celiaci è la dieta senza glutine.

In casi particolarmente ostinati vengono somministrati dei cortisonici per combattere il processo infiammatorio.

Dieta

La dieta senza glutine deve essere seguita per tutta la vita in quanto ulteriori contatti con il glutine possono scatenare una riacutizzazione immediata arrivando ad esporre ad un maggior rischio di insorgenza di tumori intestinali.

La dieta, nel caso di bambini, può con il tempo venire modificata una volta che il piccolo malato tollera gli alimenti e la sua defecazione tende a normalizzarsi.

A questo punto si comincerà ad arricchire via via la dieta con altri cibi, lasciando per ultimi i cereali e i loro derivati, il burro, le panne ed il latte intero. Sarà il medico, dopo aver controllato i miglioramenti, stabilire il da farsi in merito.

Tempi di guarigione

Rispettando la dieta, la guarigione e di conseguenza la ricrescita dei villi intestinale avviene in molti mesi nei soggetti giovani, mentre nel caso di persone anziani la guarigione richiede un periodo piuttosto lungo, vale a dire dai due a tre anni.Circa il 95% delle persone affette da questa malattia, seguendo la dieta senza glutine, ottengono un recupero totale.

Solo una piccola percentuale di loro non avvertono miglioramenti della dieta , questo perché di solito hanno danneggiato in modo serio l'intestino.

Per questo tipo di malati si deve ricorrere all'uso di medicinali che hanno la capacità di tenere sotto controllo le infezioni intestinali.

Cure naturali per la celiachia

Questa malattia richiede anche il rafforzamento del sistema immunitario, ricorrendo al consumo di yogurt, kefir,latte fermentato e arricchito di fermenti proibotici. Altri rimedi naturali che possono essere di valido aiuto alla malattia sono offerti da la fitoterapia, i fiori di Bach, l'omeopatia e gli esercizi fisici. La fitoterapia diventa utile come completamento della dieta.

E' possibile somministrare, dopo aver consultato il proprio medico, gel di aloe vera e di mirtillo oltre ad estratti con proprietà antiossidanti quali la mangifera indica o meglio il mango, il ginko biloba e il vits vinifera.

I fiori di Bach sono un rimedio utile nei momenti che precedono la diagnosi in presenza di manifestazioni quali le coliche acute o il vomito. Il rimedio floreale aiuta a raggiungere e a mantenere la calma, assumendo White chestnut nel caso si percepisca la diagnosi in modo traumatico, oppure il Walnut come valido aiuto al raggiungimento della calma interiore.

L'omeopatia presenta rimedi utili per ritrovare le condizioni generali e per migliorare la crescita. Si tratta di assumere il China rubra 9CH, nella misura di 5 granuli al giorno, sempre dopo aver consultato il medico, se insieme ai sintomi di intolleranza vi è anche un eccessivo pallore e una diarrea senza dolore.

Utilizzare invece il Lycopodium 9 Ch, su consiglio medico, nella quantità di 5 granuli al giorno, nel caso di alterazioni metaboliche in persone particolarmente ansiose. Oppure, su parere medico, usare il Phosphorus 15 Ch nella misura di 5 granuli tra volte a settimana. Rimedio indicato a persone ansiose, ipersensibili e soggette a facile affaticamento.

Gli esercizi fisici, secondo studi recenti, si sono dimostrati utili nel trattare la celiachia, in quanto aiutano a ridurre l'intensità di alcuni sintomi legati alla malattia come i dolori muscolari, articolari, l'affaticamento, il mal di testa e molti altri.

Alimentazione: cosa mangiare e cosa evitare

La dieta deve essere una dieta speciale, ricca di proteine, povera di grassi e assolutamente priva di cereali e loro derivanti che contengano glutine o gliadina.

Che cosa può mangiare un celiaco?

Ecco un riepilogo degli alimenti consentiti e quelli vietati per i pazienti celiachi:

ALIMENTI CONSENTITI ALIMENTI VIETATI

Cereali, farine e semi:

  • riso in chicchi
  • granoturco in chicchi
  • lupino
  • grano saraceno
  • guar e xanthano
  • manioca e tapioca
  • miglio in semi
  • quinoa in semi
  • sorgo in chicchi

Cereali, farine e semi:

  • frumento
  • orzo
  • farro
  • avena
  • segale
  • kamut
  • triticale
  • amidi semolino
  • germe di grano
  • crusca
  • malto
  • cereali in fiocchi e muesli
  • cialde e gallette preparate con cereali proibiti

Altri cerali:

  • bulgar che rappresenta un grano molto diffuso in Medio Oriente
  • cracker grano
  • couscous, una tipica semola di grano duro
  • frik che è un grano verde di origine egiziana
  • kamut un tipo di grano duro
  • greunkern che rappresenta un grano verde di origine greca
  • spelta una tipica varietà di farro
  • jaitan che deriva dalla lavorazione del glutine presente nel frumento.

Proteine animali

  • tutti i tipi di carne a condizione che non venga miscelata con ingredienti con glutine
  • pesce al naturale
  • uova
  • prosciutto cotto e crudo
  • carne di pollame senza nessun tipo di infarinatura con alimenti vietati
  • speck e breasola
  • pancetta e mortadella

Proteine animali e/o similari

  • carne e pesci impanati con farine vietate
  • conserve di carne
  • hamburger
  • insaccati preparati con aggiunta di additivi, conservanti e farine proibite
  • pasta di acciughe
  • tofu

Latticini

  • latte
  • formaggi freschi e stagionati
  • yogurt bianco
  • panna fresca
  • burro

Latticini

  • latte in polvere 
  • panna a lunga conservazione 
  • yogurt di soia e di riso 

Frutta, verdura e legumi

  • verdura fresca, congelata e essiccata
  • funghi freschi
  • legumi
  • preparati per minestrone composti solo da ortaggi
  • frutta fresca e surgelata
  • frutta secca
  • prugne e uvetta disidratata

Frutta e verdura

  • verdure preparate per minestroni con aggiunta di cereali vietati
  • purè istantaneo 
  • frutta disidrata infarinata
  • frutta candita

Bevande

  • nettari di succhi senza conservanti, additivi, aromi e vitamine aggiunte
  • bevande gasate
  • caffè e tè
  • vino

Bevande

  • birra di cereali
  • birre alcoliche preparate con aromi e sostanze conservanti
  • birre di malto, di orzo e di frumento
  • gelati industriali
  • bevande lighit e bibite a base di frutta
  • bevande di latte di soia, di riso e di mandorle
  • preparati per budini al cioccolato
  • caffè solubile
  • tè, camomille e tisane in polvere o liquidi
  • surrogati del caffè con orzo e malto
  • bevande alcoliche addizionati di aromi
  • bevande d'avena

Zuccheri e condimenti

  • miele e zucchero
  • fruttosio puro
  • pappa reale e polline
  • lievito fresco
  • oli vegetali
  • agar agar in foglie
  • pepe e sale
  • zafferano
  • passata di pomodoro
  • aceto di vino non aromatizzato

Salse, dolci e condimenti

  • maionese
  • salse preconfezionate
  • mostarda
  • dadi
  • salsa di soia
  • aceto aromatizzato
  • colla di pesce
  • gelatina per alimenti
  • lievito naturale o acido
  • integratori alimentari
  • marmellate
  • marron glacéés 
  • zucchero a velo aromatizzato
  • cacao in polvere
  • caramelle e chewing-gum
  • torrone
  • decorazioni per dolci
  • cioccolato con cereali
  • torte e biscotti preparati con ingredienti vietati
  • vanillina

In linea generale sono vietati:

  • tutti gli alimenti che non hanno provenienza certificata e controllata
  • tutti gli alimenti di cui non si conosce la loro composizione
  • primi piatti preparati con cereali vietati
  • piatti pronti e confezionati con additivi, conservanti e farine vietate
  • piatti pronti a base di formaggi
  • risotti pronti

Come evitare la contaminazione degli alimenti?

Gli alimenti che il celiaco utilizza non devono entrare in contatto con i prodotti contenenti glutine.

Proprio per questo si devono evitare ogni tipo di contaminazione attivando alcuni comportamenti quali:

  • non infarinare con farine contenenti glutine
  • non aggiungere queste farine nelle salse o nei sughi
  • non utilizzare l'acqua usata precedentemente per cuocere la pasta comune per preparare cibi al soggetto celiaco
  • non contaminare i cibi con mani infarinate o con utensili sporchi delle farine con glutine
  • appoggiare, per lavorare o pulire, il cibo su carta da forno e su carta di alluminio per evitare un possibile contatto con una superficie o piano di lavoro contaminata da farine con glutine
  • utilizzare pentole separate per effettuare le diverse cotture degli alimenti
  • se possibile utilizzare per tutta la famiglia farine senza glutine, in quanto le persone non soggetta a celiachia possono liberamente consumare alimenti senza glutine a differenza del malato celiaco
  • fare uso costante del prontuario stilato dalla A.I.C dove si possono trovare elencati tutti gli alimenti idonei ai celiaci e soprattutto i consigli per evitare contaminazioni dei prodotti senza glutine.

Ricette senza glutine

Le numerose ricette attivabili con prodotti senza glutine sono altrettanto gustose e spesso anche migliori di quelle preparate con prodotti standard. Si possono preparare ogni tipo di ricetta dagli antipasti, ai primi, ai secondi di carne e di pesce, al pane, alle pizze, alle torte salate e ai dolci e dessert senza perdere il sapore e il valore nutrizionale degli alimenti. Anche coloro che non soffrono di celiachia possono sicuramente apprezzare questi piatti.

Mangiare fuori casa

Con la legge numero 123 del 2005 si è sancito il diritto ad avere pasti senza glutine in tutte le mense pubbliche. L' Associazione Italiana Celiachia ha creato e sviluppato una rete sempre più ampia di servizi in grado di preparare cibi adatti ai celiaci.

Si trovano sempre più ristoranti, pizzerie, alberghi, hotel, bed & breakfast, agriturismi, bar, pasticcerie e panetterie in grado di fornire alimenti senza glutine e soprattutto di garantire la sicurezza delle loro preparazioni. Si è sviluppata e ampliata recentemente la quantità di aziende che producono prodotti dietetici agglutinati.

Una particolare attenzione è stata data anche alle organizzazioni di viaggi sia nazionali e internazionali con la completa garanzia di servizi di ristorazione adatti ai celiaci.

L'alimentazione dei bambini celiaci a scuola

La scuola negli ultimi anni ha adottato precauzioni nella preparazione e nella somministrazione dei pasti a scuola agli alunni. Infatti vengono organizzati regolarmente dei corsi da parte delle Asl di competenza ad insegnanti, operatori delle mense scolastiche e al personale non docente, con lo scopo di far apprendere le regole fondamentali per dare sicurezza ai malati di celiachia.

Dal punto di vista legislativo, la legge del 4 luglio 2005 numero 123 ha stabilito le "norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia", determinando che tutte le scuole devono prevedere la preparazione di pasti per celiaci ed in particolare devono accertarsi che si presti attenzione alla preparazione dei pasti evitando qualsiasi tipo di contaminazione, attivando un controllo diretto e attento rivolto ad assicurare ai bambini pasti idonei alla loro malattia.

Proprio per questo motivo nelle mense scolastiche sono predisposte ambienti autonomamente attrezzati per preparare i pasti sicuri per i celiaci, questo per evitare ogni possibile contaminazione con gli alimenti contenente glutine. Durante la fase di confezione dei pasti, del loro trasporto e della loro somministrazione viene prestata la massima attenzione per evitare il contatto diretto tra gli alimenti privi di glutine con quelli con il glutine.

Sono inoltre obbligatorie apposite indicazioni sulle confezione al fine di distinguere velocemente e facilmente gli alimenti, per evitare di somministrare alimenti standard ad un celiaco.

Devono venire adottate numerose precauzioni quali:

  • conservare i cibi senza glutine in armadi separati e riservati
  • il piano di lavoro su cui vengono lavorati gli alimenti senza glutine devono essere lavati e ben puliti e successivamente devono essere ricoperti con fogli di alluminio o carta da forno oppure il cibo deve essere messo direttamente nelle pentole
  • elaborare e preparati prima i cibi privi di glutine quindi gli alimenti standard
  • utilizzare e riservare stoviglie, posate, grattuge, scolapasta, frullatori, tritatutto eccetera per lavorazione dei cibi senza glutine, oggetti che non possono poi essere utilizzati per gli alimenti standard
  • il personale deve fare uso di guanti e camici riservati alla lavorazione dei cibi per i celiaci
  • il cibo obbligatoriamente viene somministrato ai bambini sotto stretto controllo di operatori scolastici che conoscono esattamente le problematiche legate alla celiachia. Il loro compito è anche quello di porre particolare attenzione affinché il bambino celiaco non consumi cibi diversi da quelli assegnatogli
  • tutto il personale scolastico è incaricato anche ad effettuare un attento e accurato controllo durante la ricreazione, le feste scolastiche e quant'altro con lo scopo finale di evitare che il bambino celiaco possa assumere alimenti con il glutine.

Dubbi e domande frequenti

Esistono controindicazioni per quanto riguarda la somministrazione di preparati vitaminici?

In realtà, i medici sono giunti alla conclusione che non ci sono controindicazione nel somministrare preparativi vitaminici. Sostengono che è preferibile in questi casi ricorrere ai preparati polivitaminici solubili in acqua che, a causa della minor capacità di assorbimento dei villi intestinali, vengono dati ai bambini in quantità leggermente superiore alla norma.

La celiachia si può curare a casa?

Il morbo celiaco può essere curato efficacemente anche a casa, infatti spesso il ricovero presso un ente ospedaliero si rende necessario solamente al primo manifestarsi della malattia oppure quando è necessario sottoporre il bambino ad una serie di accertamenti necessari per poter stabilire una corretta diagnosi della malattia.

La malattia non richiede il riposo a letto se non durante gli attacchi particolarmente acuti.

Cosa succede se non rispetto la dieta?

La celiachia è una malattia che non guarisce spontaneamente, proprio per questo è necessario seguire e osservare con precisione la dieta specifica. Trascurare la dieta spesso significa avere ricadute e nuovi attacchi che possono sviluppare processi infiammatori.

La dieta senza glutine è equilibrata?

Nutrirsi senza assumere alimenti con il glutine non significa mangiare in modo squilibrato, infatti i valori nutritivi presenti nel glutine possono essere ritrovati in altri alimenti meno conosciuti ma con propri valori nutrizionali equivalenti da rendere la dieta senza glutine equilibrata quanto una dieta normale.

La celiachia è rischiosa per la gravidanza?

La celiachia non crea problemi alle donne in stato di gravidanza, si tratterà di rispettare sempre la dieta senza glutine e integrare la propria alimentazione, come per tutte le donne in dolce attesa, con acido folico, ferro, vitamina C e calci.

Bisogna fare attenzione anche ai cosmetici?

L'utilizzo di creme, cosmetici, shampoo, olio di germi di grano e quant'altro contenenti glutine, non sono pericolosi per i celiaci, in quanto non essendo ingeriti, ma utilizzati per scopi esterni. Inoltre il glutine contenuto in essi non attraversa la cute integra.

Diritti del celiaco

Dal 2017 la celiachia è riconosciuta come malattia cronica e invalidante che rientra nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), questo permette di usufruire del regime di esenzione per le prestazioni sanitarie successive alla diagnosi [5].

Una volta diagnostica la malattia, il celiaco ha diritto di riceve gratuitamente gli alimenti dietetici privi di glutine, in quanto la celiachia è riconosciuta come una malattia rara e sociale. È il Servizio Sanitario Nazionale che si occupa di effettuare tale erogazione a favore dei malati di celiachia. Sono stabiliti tetti di spesa, suddivisi per fasce di età e di sesso, questi sono periodicamente aggiornati dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Come ottenere l'erogazione gratuita

Per ottenere l'erogazione gratuita si dovrà presentare all'Asl di competenza territoriale alla propria residenza il certificato rilasciato da uno dei centri ospedalieri stabiliti dalla stessa ASL, dove risulti l'accertata diagnosi di malattia celiaca, insieme alla domanda di richiesta dell'erogazione.

L'azienda sanitaria successivamente, dopo aver valutato la documentazione, provvederà al rilascio dell'autorizzazione necessaria per poter usufruire gratuitamente dei prodotti dietetici privi di glutine. I prodotti si potranno ritirare direttamente presso l'ASL del territorio di residenza, presso le farmacie convenzionante o direttamente presso i fornitori autorizzati dall'azienda sanitaria.

Diritto di esenzione del pagamento degli esami diagnostici

Il Sistema Nazionale Sanitario prevede per i malati di celiachia l'esonero del pagamento del ticket relativo agli esami diagnostici. Per ottenere tale esenzione ci si deve rivolgere all'Azienda Sanitaria Locale di residenza, dietro richiesta del proprio medico curante e certificante della malattia.

Protocollo e follow-up della malattia

Il trattamento e il follow up della malattia sono regolamentati da un protocollo d'intesa previsto dall'Accordo Stato Regioni del 30 luglio 2015. Lo scopo è quello di redigere un rapporto annuale sull'andamento della malattia,organizzando presso centri specializzati, visite di controllo, di solito una volta all'anno, dei malati di celiachia per valutarne il loro stato di salute e l'evolvere della malattia.

Etichettatura dei prodotti senza glutine

La Commissione delle Comunità Europee ha adottato un regolamento riguardante la composizione e l'etichettatura degli alimenti. Viene stabilito che il glutine nei prodotti alimentari per le persone intolleranti a tale ingrediente non deve superare i 100 mg/kg.

L'etichetta deve riportare la dicitura "contenuto di glutine molto basso" se non supera i 100 mg/kg mentre deve avere indicato "senza glutine" se l'alimento ha un glutine non superiore ai 20 mg/Kg. I prodotti alimentari devono essere lavorati e confezionati senza rischi di contaminazione con i cereali vietati.

Le etichette applicate sui prodotti alimentari per celiaci devono essere chiare e fornire tutte le informazioni sul prodotto, in particolare:

  • la quantità netta del prodotto
  • la dicitura senza glutine o a basso contenuto di glutine
  • la denominazione del prodotto o meglio se in polvere, congelato, concentrato, e se sottoposto al trattamento ionizzante
  • elenco degli ingredienti mediante parole, immagini e percentuali
  • durata del prodotto e modo di corretta conservazione
  • indicazione obbligatoria per prodotti con contenuto di OGM superiori allo 0,9%
  • indicazione atta ad individuare se si tratta di prodotti biologici
  • origine degli ingredienti con l'indicazione del produttore e del paese di origine indicali con immagini, parole e bandiere
  • valore nutritivo degli alimenti
  • indicazioni nutrizionali e sulla salute con segnalazioni relative alla prevenzione, al trattamento e alla cura della malattia
  • pareri medici sottoscritti con spiegazioni semplici ma complete e dettagliate.

Come comprendere le sigle delle etichette?

I celiaci devono capire e conoscere le sigle indicate sugli alimenti al fine di evitare l'acquisto e l'utilizzo di prodotti a loro non adatti. Tra queste sigle le più comuni che si trovano sono:

  • sigla E che determina che il prodotto ha passato il test ed è stato approvato dalla UE
  • la sigla E 200 che rappresenta l'utilizzo di additi, quali antiossianti per vengono usati per evitare che grassi, oli e vitamine si ossidano rendendo acidi gli alimenti
  • i coloranti di cui ci si avvale per dare colore ai prodotti alimentari
  • gli emulsionanti , quali le lecitine indicate con E 322, adoperate per gelatificare i prodotti
  • esaltatori di sapidità, per esaltare il sapore degli alimenti salati, quali il glutammato monododico indicato con la sigla E621
  • i conservanti introdotti per impedire il deterioramento degli alimenti, come ad esempio l'acido solforoso evidenziato con la sigla E 220
  • i dolcificanti che indicano i sostituti dello zucchero come l'aspartame indicato con la sigla E 951 o il saccario indicato con E 954.

Consigli

Non acquistare mai prodotti di dubbia provenienza e soprattutto senza etichettatura e tanto meno se sono in confezioni deteriorate o rovinate, in quanto i prodotti potrebbero essere stati soggetti a possibili contaminazioni. Per ogni dubbio in merito agli alimenti sarebbe bene rivolgersi all' A.I.C, Associazione Italiana Celiaci fondata nel 1979 e con sede principale a Genova, la quale mette a disposizione un elenco dettagliato di tutti gli alimenti evidenziando quelli utilizzabili e quelli vietati ai celiaci.

Data pubblicazione: 23 febbraio 2012 Ultimo aggiornamento: 15 maggio 2024

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