Amiloidosi sintomi diagnosi.

Amiloidosi: cause, sintomi, tipologie, cura

Revisione Scientifica:

abaraldi
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo

L'amiloidosi è una condizione medica rara ma significativa che si verifica quando una proteina chiamata amiloide si accumula negli organi limitando la loro funzionalità. È fondamentale capire quali sono le cause scatenanti, i sintomi e le tipologie, in modo da gestirne gli effetti sul benessere del paziente e definire la terapia più indicata allo stato attuale della ricerca scientifica.

Cos'è l'amiloidosi?

L’amiloidosi è una malattia rara e complessa che può colpire vari organi e tessuti del corpo umano. Si tratta di una condizione caratterizzata dall’accumulo anomalo di proteine chiamate sostanza amiloide, che si depositano negli spazi tra le cellule e nei vari organi, interferendo con il normale funzionamento di questi.

Possiamo distinguere varie tipologie di amiloidosi:

  • AL primaria che può essere associata a mieloma multiplo
  • AA secondaria (di tipo reattivo)
  • AF ereditaria familiare, in particolare polineuropatia familiare amiloidosica
  • AE localizzata (cutanea, polmonare ecc.)
  • AS senile che può interessare cuore e/o cervello
  • AH amiloidosi collegata all’emodialisi cronica.

Le cause dell’amiloidosi

L’amiloidosi si verifica quando le proteine si aggregano in modo anomalo, formando fibrille amiloidi che si accumulano e depositano nei tessuti danneggiandoli nel tempo. Normalmente, le proteine svolgono funzioni vitali nel corpo, ma in questa condizione di accumulo causano gravi danni organici.

Le cause dell’amiloidosi variano a seconda delle due macro-categorie:

  1. Amiloidosi ereditaria: causata da mutazioni genetiche che portano alla produzione di proteine anomale, che può colpire diversi organi, tra cui il cuore e i nervi.
  2. Amiloidosi acquisita: può derivare da altre condizioni, come le malattie infiammatorie croniche (es. Morbo di Crohn, epatite, artrite reumatoide), i tumori del midollo osseo (come il mieloma multiplo) o l’insufficienza renale cronica. In questi casi, le proteine si accumulano a causa di un sovraccarico di proteine anomale prodotte da cellule maligne o a causa di processi infiammatori prolungati.

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I sintomi dell’amiloidosi

I sintomi dell’amiloidosi dipendono dall’organo o dai tessuti colpiti. Poiché l’amiloide può depositarsi in vari organi, i sintomi possono variare ampiamente, rendendo la diagnosi spesso difficile.

Sintomi specifici

Analizziamo i vari organi:

  • Rene: è caratteristica la proteinuria che può essere lieve o arrivare a nefrosi. La prognosi è sfavorevole alla comparsa e persistenza di iperazotemia.
  • Fegato: è normalmente coinvolto ed i due test maggiormente indicativi di amiloidosi epatica sono il test alla BSF (bromosulfonftaleina) e la valutazione della fosfatasi alcalina sierica.
  • Cuore: presenza di insufficienza cardiaca con cardiomegalia ed alcuni tipi di anemia.
  • Cute: le lesioni possono essere costituite da papule localizzate al cavo ascellare, nella regione anale o inguinale, sul collo, sul volto e sulle mucose dell’orecchio e della lingua.
  • Tratto gastroenterico: un coinvolgimento di questo tratto da parte dell’amiloidosi può comportare ostruzioni, ulcerazioni, malassorbimento, emorragie, perdite proteiche e diarrea.
  • Sistema nervoso: possono essere presenti neuropatie periferiche, ipotensione, difetti di sudorazione, incontinenza sfinterica. La deposizione di amiloide nel sistema nervoso centrale comporta la formazione di placche senili nei gangli neurofibrillari e nelle pareti vasali.
  • Sistema endocrino: la tiroide e le altre ghiandole endocrine possono essere interessate da infiltrati amiloidi ma raramente presentare disfunzioni.
  • Articolazioni: la sostanza amiloide può infiltrare la membrana sinoviale e/o la cartilagine articolare con conseguente simulazione di varie malattie reumatiche.
  • Apparato respiratorio: depositi di amiloide possono essere presenti in laringe, trachea ed a livello polmonare nei bronchi e setti alveolari, con conseguente difficoltà respiratoria.
  • Apparato emopoietico: può essere presente fibrinogenopenia, aumento della fibrinolisi e deficit di fattori della coagulazione.

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Sintomi generici

In generale può essere presente:

  • Affaticamento e debolezza: la presenza di amiloide nei muscoli o nel cuore può causare una stanchezza persistente e una ridotta capacità di esercizio fisico.
  • Perdita di peso: un sintomo comune, spesso associato a una mancanza di appetito, che può derivare dal coinvolgimento del tratto gastrointestinale.
  • Edema: accumulo di liquidi, soprattutto alle gambe e alle caviglie, che può indicare un’insufficienza cardiaca dovuta a depositi di amiloide nel cuore.
  • Neuropatia: la compromissione dei nervi periferici può portare a intorpidimento, formicolio o dolore, soprattutto alle mani e ai piedi.
  • Problemi gastrointestinali: nausea, diarrea o costipazione possono derivare dal coinvolgimento intestinale.
  • Difficoltà respiratorie: se i polmoni sono colpiti, si può sviluppare una dispnea o una ridotta capacità respiratoria.

Questi sintomi possono progredire lentamente o rapidamente, a seconda della forma di amiloidosi e della gravità della malattia.

La comprensione delle cause di questa patologia è fondamentale per poter individuare strategie di prevenzione e trattamento efficaci per contrastarla e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti.

La diagnosi dell’amiloidosi

Diagnosticare l’amiloidosi può essere complesso a causa della varietà dei sintomi e delle diverse forme della malattia. In genere, il medico inizia con un'accurata anamnesi, raccogliendo informazioni sui sintomi del paziente e sulla sua storia clinica.

Successivamente percorso diagnostico generalmente include:

  • esami del sangue e delle urine: questi test possono rilevare anomalie proteiche, come la presenza di catene leggere nel caso dell’amiloidosi AL.
  • biopsia: la conferma diagnostica si ottiene solitamente tramite una biopsia del tessuto colpito, dove, dopo colorazione, si possono osservare i depositi di amiloide al microscopio.
  • imaging: test come l’ecocardiogramma, la risonanza magnetica, la scintigrafia come la tomografia computerizzata (TC) per visualizzare eventuali danni agli organi causati dall'amiloide, possono essere utilizzati per valutare il coinvolgimento degli organi.

Una volta confermata la diagnosi di amiloidosi, è importante determinare il tipo specifico della malattia, in quanto ci sono diverse varianti che possono colpire diversi organi e tessuti: in alcuni casi, potrebbe essere necessario sottoporsi a ulteriori test genetici per identificare eventuali mutazioni genetiche che predispongono alla malattia.

Cure e trattamenti per l'amiloidosi

Il trattamento dell’amiloidosi varia in base al tipo specifico di malattia e al grado di coinvolgimento degli organi. Le opzioni terapeutiche possono includere:

  1. Terapie farmacologiche: farmaci come i chelanti di proteine possono essere utilizzati per ridurre la produzione di proteine anomale. Nel caso dell’amiloidosi AL, vengono spesso utilizzati farmaci chemioterapici per eliminare le plasmacellule anomale.
  2. Trapianto di midollo osseo: in alcuni casi di amiloidosi AL, può essere necessario un trapianto di midollo osseo autologo per sostituire le cellule del midollo osseo con cellule sane.
  3. Trattamenti mirati per organi specifici: se l’amiloidosi colpisce il cuore, possono essere utilizzati farmaci per gestire l’insufficienza cardiaca. Nel caso di coinvolgimento renale, la dialisi può essere necessaria.
  4. Terapie genetiche: nelle forme ereditarie, come l’amiloidosi ATTR, possono essere utilizzati farmaci che stabilizzano la proteina transtiretina o tecniche di editing genetico per correggere le mutazioni.
  5. Plasmaferesi ripetuta a cicli: attuata per ridurre l’accumulo di amiloide.
  6. Supporto sintomatico: in molti casi, è essenziale un approccio multidisciplinare che include il trattamento dei sintomi, come il dolore neuropatico o le complicazioni gastrointestinali, per migliorare la qualità della vita del paziente.

La causa di morte è spesso per insufficienza renale.

Nuovi studi clinici sono in corso per sviluppare trattamenti più mirati per questa malattia, con l'obiettivo di aumentare le prospettive di guarigione.

Prospettive future e ricerca sull'amiloidosi

Le prospettive future per la ricerca sull'amiloidosi sono promettenti, poiché gli studiosi stanno continuamente approfondendo la comprensione di questa malattia complessa e sviluppando nuove strategie di diagnosi e trattamento. Una delle aree di ricerca più interessanti riguarda la possibilità di individuare biomarcatori precoci per l'amiloidosi, che potrebbero consentire una diagnosi più tempestiva e migliorare le prospettive di cura dei pazienti.

Inoltre, si stanno studiando approcci terapeutici innovativi, come terapie mirate per interferire con il processo di formazione delle placche amiloidi o per favorire la rimozione del materiale amiloidogenico dall'organismo.

Alcuni studi si stanno concentrando anche sull'impiego di terapie genetiche per correggere eventuali difetti genetici che causano la produzione e l'accumulo di proteine amiloidi. Inoltre, la ricerca sugli effetti della dieta, dell'esercizio fisico e di altre strategie di stile di vita sull'andamento della malattia è in continua evoluzione, con l'obiettivo di individuare interventi preventivi e terapeutici efficaci.

Complessivamente, l'approccio multidisciplinare alla ricerca sull'amiloidosi sta portando a importanti progressi nella comprensione della malattia e nello sviluppo di nuove terapie. Grazie all'impegno costante della comunità scientifica si prospetta un una aspettativa di vita maggiore  per i pazienti affetti da questa patologia rara, ma invalidante.

Data pubblicazione: 11 settembre 2024

Autore

abaraldi
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 presso UNIVERSITA' ROMA .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 30398.

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