Moringa Oleifera utile nel trattamento dell'Ipertrofia Prostatica Benigna

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Questa nuova indicazione sembrerebbe emergere da un recente lavoro, pubblicato sul "Medical Principles and Practice", condotto da un gruppo di ricercatori nigeriani dell’Università della città di Lagos.

La Moringa Oleifera è una pianta originaria dell’India ma molto diffusa anche in Africa ed in Sud America; ne esistono 13 specie e viene comunemente chiamata anche «l'albero del rafano o del ravanello».

 

    

 

Era già conosciuta dagli Egizi, dai Greci e dai Romani che furono tra i primi a sfruttarne le sue capacità per depurare, in modo naturale, le acque di ruscelli, laghi e fiumi. 

La Moringa è una pianta molto resistente, cresce rapidamente e raggiunge anche facilmente i 7 metri di altezza e, ancora, sopporta molto bene il freddo e la siccità.

È commestibile praticamente dalle radici alle foglie ed è quindi molto utilizzata per prevenire malnutrizione e relative malattie soprattutto fra le popolazioni di alcuni paesi in via di sviluppo; l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite l’ha addirittura eletta, nel gennaio di quest'anno, “coltura del mese”. 

 

      

 

I prodotti estratti dalla Moringa conterebbero Ferro in quantità triple rispetto ai più famosi spinaci, poi Calcio, Potassio in quantità paragonabili a quelle riscontrate nel latte e nelle banane e poi aminoacidi, Vitamina C ed altri minerali; la Moringa sembrerebbe avere effetti antinfiammatori superiori a quelli testati sulla Curcuma.

Da queste osservazioni sono partiti i nostri ricercatori nigeriani (nel loro paese è facile trovare l'albero di Moringa) per valutare, in prima battuta, l'effetto protettivo dell'estratto etanolico da foglie di Moringa Oleifera a livello della ghiandola prostatica.

Questo studio ha coinvolto per il momento solo topolini con ipertrofia prostatica, indotta dalla somministrazione di testosterone propinato. A ipertrofia presente i topolini sono stati divisi in vari gruppi: ad alcuni è stata data solo della Moringa Oleifera ai seguenti dosaggi (50, 100, 200 mg/Kg), ad altri solo un antiinfiammatorio non steroideo e ancora ad un altro gruppo una combinazione di Moringa e antinfiammatorio non steroideo.

 

    

 

La sintesi estrema di questo complesso lavoro è che la Moringa Oleifera da sola si è mostrata capace di “ridurre” le prostate trattate del 20,16%, di “abbassare” il PSA del 48,49% e di potenziare in modo significativo molti meccanismi di difesa antiossidanti.

I risultati migliori sono stati ottenuti con la somministrazione della Moringa al dosaggio di 100 mg/Kg.

I nostri ricercatori concludono il lavoro a questo punto suggerendo la Moringa Oleifera come un’altra possibile e potenziale strategia fitoterapeutica da utilizzare nel complesso e non sempre facile trattamento di un'ipertrofia prostatica benigna.

 

Fonte:

https://www.karger.com/Article/FullText/486349

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/383-quando-la-prostata-aumenta-di-volume-l-ipertrofia-prostatica-benigna.html

Beretta E S: Sviluppo di Plodia Interpunctella (Hubner) e Corcyra Cephalonica (Stainton) su Moringa Oleifera (Lamark). Tesi in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde. Università di Milano – 2014.

 

Data pubblicazione: 12 marzo 2018

6 commenti

#1
Foto profilo Utente 215XXX
Utente 215XXX

Buongiorno
Avendo un'attività antinfiammatoria più efficace della curcuma potrebbe servire anche nelle terapie per prostatiti?
Grazie

#2
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Dr. Giovanni Beretta

Questa della Meringa Oleifera è un'attività terapeutica che non si può escludere.

#3
Foto profilo Utente 215XXX
Utente 215XXX

Dottore si conosce se questo fitoterapico ha un'azione di inibizione dell'enzima 5 alfa reduttasi contrastando quindi il didrotestosterone, come per la serenoa repens?
Grazie

#5
Foto profilo Utente 400XXX
Utente 400XXX

Vorrei un chiarimento su possibili dosi di Moringa e sul meccanismo di azione della pianta, e se ha effetti collaterali. Grazie

#6
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Dr. Giovanni Beretta

le dosi ancora non sono state stabilite se non per i topolini...per capire il possibile e ipotizzato meccanismo d'azione si rilegga la news.

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