Usare i Fluorochinoloni solo quando è necessario
La Società Italiana di Farmacologia e Farmacovigilanza (SIF) ha in questi giorni rilanciato un avviso, stilato dalla Food and Drug Administration (FDA), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, in cui si avverte la necessità di restringere in modo drastico l’uso dei Fluorochinoloni per i gravi effetti collaterali che si possono scatenare nel loro quotidiano e non ben ponderato impiego clinico.
Questa classe di antibiotici sembrava molto interessante, sia dal punto di vista dello spettro antibatterico che della sua tollerabilità ma ora, alla prova dei fatti: ad esempio la comparsa di resistenze (inizialmente giudicate un evento remoto e clinicamente irrilevante) e i diversi effetti collaterali significativi lamentati impongono una certa prudenza nel loro utilizzo massiccio ed indiscriminato.
Da queste raccomandazioni della FDA i Fluorochinoloni non dovrebbero essere utilizzati nelle infezioni non complicate delle vie urinarie e seminali, nelle bronchiti e nelle sinusiti quando si possono prospettare altre possibili opzioni di trattamento.
Infatti il loro utilizzo sia in compresse, capsule o in formulazioni iniettabili può essere associato, in alcuni casi, a importanti effetti collaterali, potenzialmente permanenti, che possono interessare i muscoli, i tendini, le articolazioni, i nervi e anche il sistema nervoso centrale.
Questi effetti collaterali avversi possono prevedere dolori ai tendini (a volte il loro distacco), ai muscoli e alle articolazioni, formicolii, stati di confusione e allucinazioni.
Se un paziente riferisce questi sintomi ed è sotto trattamento con Fluorochinoloni, bisogna sospendere immediatamente il trattamento e impostare una nuova strategia terapeutica con altri farmaci antibatterici fino a completare il ciclo di trattamento adeguato.
Fonte:
http://www.fda.gov/Drugs/DrugSafety/ucm500143.htm
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