Quando fare il PSA: nuove linee guida

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Queste linee guida, appena pubblicate sul The Journal of the American Medical Association (JAMA), sono in realtà una sinopsi, cioè un compendio, un riassunto, formulata da alcuni ricercatori dell’Università di Chicago, sulla base delle indicazioni, già precedentemente formulate dall’ US Preventive Services Task Force (USPSTF) e dall’American Urological Association (AUA).

Il lavoro è stato finanziato dall’Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ), e dall'AUA.

In sintesi, questo ci dice la sinopsi sull’utilità di una valutazione ematochimica dell’Antigene Prostatico Specifico, meglio noto come PSA, in una popolazione caratterizzata da uomini asintomatici e a rischio medio nello sviluppare un cancro alla prostata:

  • uno screening, in questa popolazione di uomini, basato esclusivamente sul PSA non sembra darci alcuna indicazione positiva sul rapporto costi, benefici e danni;
  • dopo decisione condivisa con il paziente l’American Urological Association consiglia il test, in questa popolazione, a partire dall’età di 55 anni;
  • per gli uomini che intraprendono questa strada, con un PSA nella norma, il controllo successivo dovrebbe essere indicato dopo due anni o più ma non prima;
  • l’AUA non prevede uno screening con PSA in maschi di età inferiore ai 40 anni;
  • sempre l’AUA è contraria ad una valutazione di routine in uomini con un’età superiore ai 70 anni o che hanno un’aspettativa di vita inferiore ai 10-15 anni.

Queste sono le linee guida, sempre di più condivise ed accettate da molti urologi, ma dobbiamo anche ricordare che, come tutte le raccomandazioni di comportamento clinico, sviluppate certamente anche sulla base di precise conoscenze aggiornate e valide, non hanno comunque le caratteristiche di una procedura obbligatoria.

 

Fonte:

Altre informazioni:

 

Data pubblicazione: 26 agosto 2015

8 commenti

#3
Foto profilo Medico
Medico

Caro Giovanni,
Condivido pienamente la tua valutazione finale sulla sinopsi.
Le linee guida sono appunto degli indirizzi utili ma non cogenti: è la valutazione clinica che deve orientare la libera scelta del bravo Medico!
Ciò vale in tutte le branche della medicina che, diversamente, rischia di spersonalizzarsi, di curare secondo le statistiche LA MALATTIA E NON IL MALATO e offrire un alibi a chi si giustifica in tutti i suoi comportamenti adducendo LE LINEE GUIDA!
Grazie del post e buona domenica!
Vincenzo.

#4
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Vincenzo,
un grazie per le tue considerazioni sulla mia news.

#8
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro collega Colapaoli,
certamente ma anche queste linee guida stilate per gli urologi europei non mi sembrano molto distanti dalla sinopsi indicata, costruita per medici di medicina generale americani:
Guidelines for screening and early detection.
An individualised risk-adapted strategy for early detection might be offered to a well-informed man with a good performance status and at least 10-15 years of life expectancy. 3 B
Early PSA testing should be offered to men at elevated risk for PCa. Risk groups are:
• men over 50 years of age
• men over 45 years of age and a family history of PCa
• African-Americans
• men with a PSA level of > 1 ng/mL at 40 years of age
• men with a PSA level of > 2 ng/mL at 60 years of age 2b A
A risk-adapted strategy might be considered (based on initial PSA level), which may be every 2 years for those initially at risk, or postponed up to 8 years in those not at risk. 3 C
The age at which early diagnosis of PCa should be stopped is influenced by life expectancy and performance status; men who have < 15-year life expectancy are unlikely to benefit based on the PIVOT and the ERSPC trials. 3 A

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