Succo di mirtillo... utile o no nelle cistiti?
Il mirtillo, usato e considerato in questi ultimi decenni come capace di prevenire e trattare le infezioni delle vie urinarie, sembra essere messo in discussione da un’ultimissima revisione, fatta dalla Cochrane library, su 24 importanti studi che hanno preso in considerazione questa particolare indicazione terapeutica (14 in più rispetto ad una precedente ed analoga valutazione del 2008).
Mirtilli rossi
La Cochrane Collaboration è un’iniziativa internazionale no-profit nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere informazioni riguardanti l’efficacia di numerosi e vari interventi sanitari (farmaci inclusi).
I mirtilli sembrano contenere alcune sostanze, come zuccheri e composti flavonoidi, che possono impedire ai batteri di aderire alle pareti della vescica e questo sembrerebbe un processo capace di prevenire alcune infezioni a livello delle vie urinarie, cistiti comprese.
I partecipanti ai diversi studi considerati avevano ricevuto: succhi, compresse o capsule di mirtillo mentre i partecipanti nei gruppi di controllo: sostanze placebo, acqua, metenamina, antibiotici, lactobacilli oppure nulla.
Da questa Cochrane-revisione sul tema “mirtillo sì mirtillo no”, in estrema sintesi, sembra che il mirtillo non abbia tutte le proprietà che gli sono state attribuite; infatti, sebbene in alcuni studi si siano visti piccoli benefici, soprattutto per le signore che soffrivano d’infezioni ricorrenti a livello delle vie urinarie, in realtà per ottenere questi risultati, giudicati comunque come modesti, le quantità di mirtillo che si consumavano, sarebbero pari a circa due bicchieri di succo il giorno, per periodi non brevi.
A questo punto dovremmo concludere che, secondo le prove raccolte, il mirtillo non ha una indicazione nella prevenzione di una infezione delle vie genito-urinarie, cistite compresa; resta il fatto però che nell'esperienza clinica quotidiana risolve alcune situazioni.
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