Nuova radioterapia guidata da Risonanza Magnetica per il tumore della prostata

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista

Nel ventaglio già ampio di offerte radioterapiche per il trattamento curativo del tumore della prostata a rischio basso ed intermedio, si aggiunge una radioterapia evoluta, non invasiva e precisa, guidata da immagini di risonanza magnetica ad alto campo (MR-LINAC).

Sono circa 37.000 all'anno le nuove diagnosi di tumore alla ghiandola prostatica, la neoplasia più diffusa nel sesso maschile. L'intervento chirurgico rappresenta il trattamento più effettuato.

Ma nonostante l'utilizzo di metodiche chirurgiche robotiche mini-invasive, permane, anche se ridotto rispetto al passato, il rischio di incorrere in conseguenze - temporanee o permanenti - come l'incontinenza vescicale e la disfunzione erettile, che alcune volte influenzano in modo significativo la qualità di vita del paziente.

La radioterapia, da decenni rappresenta una alternativa non invasiva all'intervento chirurgico, garantendo uguali tassi di controllo di malattia della chirurgia per tutte le classi di rischio del tumore della prostata clinicamente localizzato.

Con la radioterapia convenzionale 3D conformazionale (3DCRT),e successivamente ad intensità modulata guidata dalle immagini (IMRT-IGRT), che rappresenta il gold standard attuale, i radio-oncologi sono già in grado di effettuare un radioterapia sempre più precisa e ben tollerata su diversi distretti, inclusa la zona prostatica.

Recentmente però abbiamo assistito ad un uleriore passo avanti nella radioterapia di precisione grazie alla applicaizone di schemi dalla durata sempre più breve (ipofrazionati).

Si parla infatti di Radioterapia Stereotassica Corporea (SBRT: Stereotactic Body Radiation Terapy) capace di ottenere in molti casi la necrosi ablativa del tumore utilizzando un'elevata dose di radiazioni in poche sedute, solitamente anche 5 effettuate in 1 o 2 settimane.

Da pochissimo, sono inoltre disponibili in pochi centri al mondo, delle apparecchiature che integrano una Risonanza Magnetica ad alto campo nella sala di trattamento di radioterapia.

La presenza di questa tecnologia ibrida (MR-LINAC) mette a disposizione del radioterapista oncologo immagini di altissima qualità e definizione che possono guidarlo nella scelta in tempo reale del piano terapeutico al fine di offrire un trattamento efficace e personalizzato al paziente durante ogni songola seduta.

In casi selezionati, in diversi distretti corporei inclusa la regione prostatica, la Radioterapia quindi può sostituire la chirurgia in modo completamente non invasivo, indolore e senza effetti collaterali importanti.

La ripetizione della RM ad alto campo a ogni seduta (giornaliera), consentita da questa innovativa apparecchiatura (MR-LINAC) è totalmente sicura per il paziente, in quanto non è soggetto a radiazioni ionizzanti (raggi X) come avviene per la TC o altre metodiche radiologiche usate per produrre immagini che facciano da guida al trattamento. Si ricorda infatti che la Risonanza Magnetica utilizza campi magnetici e non radiazioni ionizzanti.

Nello specifico, il sistema Elekta Unity, presente in Italia all'IRCCS di Negrar ed in altre 10 sedi al mondo è applicabile sul tumore della prostata ma anche in tumori di diversi distretti anatomici.

Il vantaggio maggiore è soprattutto per la radioterapia dei tessuti molli, in particolare degli organi addominali quali pancreas, fegato, linfonodi e prostata, le cui lesioni tumorali, con i sistemi tradizionali, sono spesso non del tutto distinguibili rispetto ai tessuti sani da escludere dalle radiazioni.

L'Ospedale IRCCS di Negrar ha avviato inoltre uno studio osservazionale di un anno su 230 pazienti con quattro diverse situazioni cliniche: tumore della prostata, tumore del pancreas, pazienti con oligometastasi (metastasi limitate nel numero da 1 a 5) e pazienti non più trattabili con la radioterapia convenzionale (reirradiazioni).

Lo scopo dello studio non è tanto quello di valutare l'efficacia o gli eventuali effetti collaterali del trattamento - non essendo sperimentale ma già pratica clinica - quanto definire un modello di utilizzo ottimale di questa risorsa tecnologica (necessità di personale, processo organizzativo, tempi di trattamento e potenziali ricadute sul Sistema sanitario).

Quindi,nel ventaglio già ampio di offerte radioterapiche per il trattamento curativo del tumore della prostata a rischio basso ed intermedio, si aggiunge una radioterapia evoluta, guidata da immagini di risonanza magnetica ad alto campo (MR-LINAC) con la possibilità di garantire schemi brevi (5 sedute) e dotata di alta precisione (radioterapia adattativa con pianificazione giornaliera basata su immagini MR).

Per approfondire:Radioterapia sempre più precisa: nuova tecnica che segue il respiro

Data pubblicazione: 13 febbraio 2020

8 commenti

#3
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Utente 580XXX

Prof. Alongi, esprimo la mia stima nei Suoi confronti per la Sue risposte sempre puntuali, professionali e cortesi.
Vorrei un Suo parere sull'adroterapia per k. prostatico in confronto alla SBRT.
La ringarzio anticipatamente.

#6
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Prof. Filippo Alongi

grazie a colleghi per i complimenti.

All'utente che chiede un confronto con l'adroterapia rispondo che nel carcinoma della prostata l'uso di protoni o particelle pesanti non è contemplato e rimane solo una opzione sperimentale, al contrario della radioterapia con raggi X(guidata o meno da RM) che rappresenta lo standard di cura come la chirurgia.

#7
Foto profilo Utente 580XXX
Utente 580XXX

Grazie prof. Alongi.
Ho capito.
Vorrei approfondire con Lei l’aspetto radioterapico.
Apro un consulto?
Buona giornata

#8
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Ex utente

Quindi un adenocarcinoma prostatico gleason 3piu 4 e preferibile la radioterapia. Di ultima generating alla chirurgia robotica???.

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