Il perfezionismo a letto è disastroso

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo

Essere “sempre meglio” a letto, anzi “perfetti”, è l’obiettivo di molti.

Altri invece pretendono che sia la propria partner ad esserlo, manifestando costantemente vivo desiderio, provando ogni volta eccitazione e orgasmo intensi.

"E’ normale, no?"

NO.

Al contrario, il perfezionismo può portare nel tempo a seri disturbi sessuali.

Di questo si occupa lo studio Multidimensional Sexual Perfectionism and Female Sexual function: A Longitudinal Investigation, pubblicato in Archives of Sexual Behaviorqualche giorno fa.

E' il primo studio ad approfondire come i diversi tipi di perfezionismo sessuale influenzano la vita delle donne.

 

Cos’è il perfezionismo

Il perfezionismo consiste

  • nello sforzarsi di raggiungere l’impeccabilità, la perfezione,
  • nell’impostare standard eccessivamente alti per la prestazione,

accompagnati dalla tendenza

  • a fare valutazioni eccessivamente critiche e
  • ad essere preoccupati per le valutazioni negative.

Il perfezionismo attiene a tutti gli aspetti della vita.

Nella sessualità come agisce?

Occorre distinguere se riguarda se stessi, oppure se viene applicato al/la partner.

 

La nuova ricerca:

La sessualità femminile sottoposta al "perfezionismo del partner" come funziona?

 

La ricerca di cui parliamo si è occupata della sessualità femminile.

Il campione era composto di 366 donne, tra 17 e 69 anni.

Seguendole nel tempo, i ricercatori hanno trovato diversi risultati interessanti, riguardo all’importanza del cosiddetto "perfezionismo sessuale stabilito dal partner”.

Eccoli.

Quando il partner si pone con atteggiamento o richiesta perfezionista nei confronti della sessualità della propria compagna, ciò causa in lei:

  • ansia sessuale,
  • sensi di colpa,
  • dolore nel corso del rapporto.

Ed inoltre contribuisce al formarsi, nella donna, di:

  • un’immagine di sé negativa,
  • una visione negativa di sé sessualmente più o meno importante,

fino al manifestarsi di vere e proprie

  • disfunzioni sessuali che possono colpire tutte le fasi della risposta sessuale: desiderio, eccitazione, lubrificazione e orgasmo.

Complessivamente il perfezionismo sessuale imposto dal partner causerebbe rilevanti flessioni nella funzionalità sessuale femminile.

E quando, invece, è la donna ad avere un atteggiamento perfezionista verso il proprio sé sessuale?

Ciò può essere sia un segno positivo correlato con il benessere sessuale; sia, altre volte, un indicatore di disadattamento sessuale, suggerisce la ricerca.

 

Considerazioni

Lo studio conferma quanto l’esperienza clinica quotidianamente ci dice.

Quando il "perfezionismo sessuale" è imposto dal partner, anziché accrescere la qualità dello scambio sessuale, nella donna frequentemente può causare una diminuzione nella stima di sé ed un aumento dell’ansia nell’ambito sessuale, confermando come il fattore psicologico e relazionale e le aspettative elevate dell’altro possono contribuire, in modo importante, ai problemi di mal/funzionamento femminile e alla percezione che la donna ha di sé sessualmente.

Per la verità, anche se è la donna ad avere richieste di perfezionismo sessuale verso il proprio compagno, il ben-essere e il buon funzionamento del partner possono vacillare...

 

“Multidimensional Sexual Perfectionism and Female Sexual function: A Longitudinal Investigation” - Abstract - 28 March 2016

http://link.springer.com/article/10.1007/s10508-016-0721-7/fulltext.html - Article - 28 March 2016

 

 

Data pubblicazione: 11 aprile 2016

5 commenti

#1
#2

Vedo molte giovani mamma, stanche , lavoro, figli, menage, che vivono il sesso come un lavoro, un altro lavoro che non va mai bene abbastanza..
Complimenti per l'interessante , utilissimo articolo , alla dottoressa Brunialti,..non solo un'informazione, ma un aiuto.. Buon lavoro ! Magda

#3

Gentile Collega,
grazie del riscontro!

Anche nelle mie intenzioni questa News rappresenta uno stimolo e un aiuto alla riflessione sui modi di porsi propri e della coppia.

Il perfezionismo è diffuso anche tra i giovani, soprattutto per quanto riguarda l'orgasmo della compagna. Che così, più che un piacere, diventa un dovere, un obbligo, e talvolta una finzione.

Nella terza età, poi, il perfezionismo fa terra bruciata della sessualità, impedendo di fatto i necessari adattamenti ad un corpo che cambia: "Se non va tutto alla perfezione, è meglio niente".

Talvolta si sconfina nel pensiero ossessivo...

Ricambio di cuore, un "Buon lavoro". Carlamaria

#4
Ex utente
Ex utente

Non molto tempo fa stavo leggendo un libro dal titolo: "Quando il sesso diventa un problema: Terapia strategica dei problemi sessuali" e mi ha colpito molto una riflessione per la quale viviamo in un'epoca in cui il sesso è visto come un qualcosa da fare e da far bene a tutti i costi. È un po' come se fossimo passati dalla padella alla brace dato che dal tabù che l'argomento sesso è sempre stato in passato siamo arrivati all'obbligo della felicità sessuale a tutti i costi; in altre parole per assurdo è come se nel tentativo di rappresentare il sesso come un paradiso da raggiungere lo si fosse reso un inferno perché un pensiero così totalizzante non tiene conto delle innegabili differenze individuali di ciascuno di noi. Ricordo di aver letto su quel libro che la tanto citata educazione sessuale in certi casi sta causando addirittura più problemi della sua assenza perché appunto sembra rivolgersi ad un soggetto astratto non meglio identificato andando quindi a causare frustrazioni in chi in quel soggetto non ci si riconosce. Mi chiedevo quanto tutto ciò sia strettamente connesso al problema del perfezionismo sessuale :)

#5

Gentile Sign. 358258,

osservazioni e note molto condivisibili! Per questo la ricerca in oggetto ha attirato il mio interesse.

Riguardo all'educazione sessuale, voglio parlare solo di cose di cui ho diretta esperienza.
Nella Provincia Autonoma di Trento è dal 1985 che l'educazione sessuale è stata introdotta nelle classi 2 e 3 della scuola media; le ore di intervento svolte da psicologi/e e - oggi - anche ostetriche, alla presenza muta e discreta dei docenti (che poi porteranno avanti le tematiche secondo la propria materia).
Quando entri in aula hai già incontrato in riunione i loro genitori. Non incontri nessun "soggetto astratto", solo i ragazzi e le ragazze che ti ritrovi di fronte; con i loro occhi ed espressioni, i loro bigliettini rigorosamente anonimi, le provocazioni (proprie dell'età); e la richiesta non solo e non tanto di informazioni, quanto di un "senso" della sessualità che a loro sfugge proprio perchè "perso" dentro un mare di video e di chat.
Nessun adulto può competere con i miliardi di info che loro trovano in rete, ma possiamo proporre loro un punto di vista che coniuga le azioni e i comportamenti sessuali con i sentimenti che si provano; alla ricerca di una "unitarietà" della persona non così scontata nemmeno nell'adulto.

Non si è mai certi dell' "effetto che fa" l'educazione sessuale.
Ma certamente la testimonianza professionale di un adulto che entra ad interagire con un il gruppo di coetanei qualche traccia la lascia.
Ancor oggi qualche paziente, alla domanda "Da chi ha avuto il nostro nominativo?", risponde: "Lei mi ha fatto educazione sessuale" (magari un decennio fa...).

Risposta piuttosto lunga ai Suoi commenti ricchi di stimoli.

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