I benefici nell’aiutare i bambini a capire e discutere le loro emozioni
I primi anni del bambino spesso sono segnati da capricci e crolli emotivi, risultato della difficoltà dell’infante di regolare le proprie emozioni.
Questa è una fase molto delicata che i genitori, educatori possono/devono utilizzare per una prima alfabetizzazione emotiva che consentirà, ai loro bambini, di ottenere benefici immediati e a lungo termine.
La ricerca ha confermato l'efficacia dell’alfabetizzazione emotiva. Secondo diversi studi, i bambini in età prescolare che partecipano a programmi di competenze socio-emotiva mostrano meno aggressività e ansia e risultano più capaci nel gestire il problem-solving sociale. Questo contribuirebbe ad un ambiente di classe più tranquillo con benefici duraturi e correlati al futuro rendimento scolastico e alla salute mentale del soggetto. In altre parole, quando si facilita una condizione dove, i bambini imparano a calmarsi, ad interiorizzare i primi strumenti per comprendere e gestire le loro emozioni, ad usare il linguaggio per esprimere i loro sentimenti, si stanno gettando le basi per il loro futuro benessere.
I genitori e gli educatori della prima infanzia possono fare molto per promuovere l'alfabetizzazione emotiva dei bambini piccoli. Ad esempio dando un nome alle loro emozioni; i cargiver, attraverso l’ascolto attivo e una successiva operazione di riflessione offrono al bambino uno spazio dove poter dare un significato a ciò che sentono, aumentando gradualmente, con lo sviluppo del bambino, le sfumature del loro vocabolario emotivo. Le emozioni non dovrebbero essere scisse in due categorie buone o cattive. Anche le emozioni più intense dovrebbero essere contenute e condivise in modo tale che i bambini comprendano che quel particolare sentimento, anche se di elevata intensità, non è una loro specificità ma è qualcosa di comune che caratterizza la complessa emotività dell’essere umano. Nel processo di alfabetizzazione delle emozioni risulta molto utile il libro illustrato, offre un ulteriore strumento per la comprensione e la condivisione dei sentimenti che il bambino può provare. Attraverso le illustrazioni ci si può soffermare su alcuni elementi come: l’espressione facciale dei personaggi, la loro postura o più in generale sul comportamento che viene rappresentato. Usando le immagini si possono fare semplici domande, “come pensi si senta in questo momento?”, “cosa sta provando?” e così via. Questo aiuta non solo la comprensione emotiva ma incentiva anche lo sviluppo di una sensibilità empatica, aspetto fondamentale per la costruzione di future, sane relazioni interpersonali. Inoltre, il cargiver potrebbe insieme al bambino trovare delle piccole strategie di problem solving per gestire lo stress emotivo, interventi semplici che permettano, oltre alla comprensione dei sentimenti che stanno vivendo, di trovare dei metodi per gestire l’attivazione emotiva scatenata da eventi interni e/o esterni.
Bisogna sottolineare che l'alfabetizzazione emotiva è fondamentale come l'apprendimento dell’ABC. Come afferma lo psicologo Daniel Goleman: "Se non si hanno abilità emozionali, se non si dispone di auto-consapevolezza, se non siete in grado di gestire le emozioni dolorose, se non si hanno capacità empatiche e relazioni efficaci, non importa quanto siate intelligenti, non andrete molto lontano”.
Sitografia:
http://ww2.kqed.org/mindshift/2015/04/13/the-benefits-of-helping-preschoolers-understand-and-discuss-their-emotions/