Porno online: il "Re del porno" la condanna
Compagni di strada inconsueti
Chi l’avrebbe detto? Anche Rocco Siffredi (l'attore "re del porno") è preoccupato, come gli psicologi e i pediatri del resto, dell’effetto che ha sugli adolescenti e sugli adulti la abbuffata di "pornografia spinta" presente in rete.
Chi mai di noi avrebbe pensato di trovarsi in questa strana compagnia?
E chi avrebbe potuto prevedere che una rivista per amatori della cultura filosofica e politica quale è Micromega dedicasse il numero di luglio... alla pornografia? Segno della riflessione che da più parti cerca di capire e interpretare l'esplosione di un fenomeno per certi aspetti del tutto nuovo e per certi versi allarmante.
Il problema
Molti tra coloro che si occupano di Sessuologia clinica, sono preoccupati di come i giovani accedano alle prime esperienze sessuali - quelle che "mettono in forma" la sessualità adulta - non tanto attraverso persone concrete o coetanee, quanto piuttosto online attraverso l’utilizzo di porno spinto ed autoerotismo talvolta ossessivo; iniziando nella fase puberale, come abbiamo scritto a suo tempo in Figli minorenni, sesso e Internet, ma sconfinando poi anche nell’età adulta.
E Siffredi?
Nell’articolo riportato dal periodico (in compagnia di famosi filosofi e luminari dell'oncologia) egli dichiara:
“Bisognerebbe vietare YouPorn a chi ha dodici, tredici anni, quando è ancora troppo presto. Certi adolescenti dovrebbero capire che questo tipo di sesso non è il sesso da cui prendere spunto".
Siffredi, che certo non può esere definito un moralista, aggiunge:
"La gente non sa più a cosa appigliarsi per motivarsi sessualmente. La maggior parte degli uomini, oggi, fa così. Vanno su Internet, guardano le cose più strane; poi con la fidanzata fanno finta che tutto vada bene, mentre magari devono massacrarsi il cervello per cercare di darle un mezzo orgasmo, vero o finto che sia, e soprattutto fare finta di essere ancora eccitati da lei.”
Considerazioni
Le fantasie sessuali sono storia antica, tutta la letteratura ne è piena. Ma oggi sono diventate una enciclopedia sterminata e concretamente visionabile (non solo immaginabile), che alza continualmente la posta per continuare a ottenere il medesimo eccitante effetto, ed è accessibile a chiunque: abbia o no gli strumenti per padroneggiare immagini e informazioni. Così il rischio di venir padroneggiati diventa reale.
Il problema nasce dalla iperstimolazione mentale effettuata per mezzo di contenuti visivi sempre più particolari, ai quali la realtà - quella della propria compagna d’università, delle ragazze che si incontrano, della moglie - è sempre meno in grado di corrispondere. E dunque il ricorso sostitutivo al monitor del PC continua.
E' anche questo uno dei motivi per cui una certa percentuale di uomini finge l'orgasmo? Forse perchè con la partner in carne e ossa non ce la fa?
Fonti
Torre R., Siffredi R., "Esiste un porno al femminile?" in Micromega 5/2014, numero monografico su "Il corpo della donna tra libertà e sfruttamento"