Sculacciare i propri figli: una pratica molto diffusa
Alzi la mano (si fa per dire) chi non ha mai perso la pazienza con i propri figli. E quando la nostra corteccia prefrontale non filtra la rabbia, ecco che volano urla e, a volte, sculaccioni.
Il dibattito è decennale: lo scappellotto fa bene oppure no? E' educativo o serve solo al genitore per scaricare la propria aggressività? E soprattutto: quanto è diffuso nelle famiglie di oggi?
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che le sberle sono associate a bambini che tendono a comportarsi in maniera aggressiva e che mostrano maggiore depressione Uno studio recentemente pubblicato dall'University of Michigan ha messo in luce che il 30% dei bambini di un anno d'età ha ricevuto almeno uno sculaccione dalla mamma, dal papà oppure da entrambi. Tre su dieci, negli USA.
I ricercatori hanno esaminato 2788 famiglie all'interno di un progetto di studio longitudinale sulle nuove nascite, in area urbana. I dati indicano che le sculacciate date a bimbi di 1 anno di età dalla madre, dal padre oppure dal nuovo compagno della madre correlano significativamente con il coinvolgimento dei Servizi di Tutela Minorile durante i primi 5 anni di vita del bambino.
Come a dire: gli sculaccioni dati ai bimbi molto piccoli hanno corrispondenza con una serie di altri comportamenti famigliari a rischio, al punto da dover richiedere l'intervento dei Servizi. Rispetto alle famiglie che non puniscono in modo fisico i propri figli, i genitori maneschi hanno una probabilità del 33% maggiore di ricevere la visita dei Servizi di Tutela.
Secondo gli Autori di questo studio, sculacciare un bambino molto piccolo rappresenta una condotta genitoriale negativa e pericolosa, che può stimolare a cascata altri comportamenti inappropriati.
Altro aspetto interessante è forse legato al fatto che questa ricerca evidenzia la presenza di un problema più ampio: molti genitori non hanno o non riescono a sviluppare comportamenti alternativi alla sculacciata, limitando sempre più le proprie competenze pedagogiche. In questa prospettiva, suggeriscono i ricercatori, servirebbero programmi educativi rivolti alle famiglie per insegnar loro abilità genitoriali alternative alla punizione, al fine di eliminare o quantomeno ridurre sensibilmente gli sculaccioni.
Ad oggi nessuna ricerca ha dimostrato empiricamente se la sberla abbia conseguenze positive sullo sviluppo del bambino. Il luogo comune vede, nel popolo, la considerazione che i bambini di una volta (ovvero gli adulti di oggi) erano molto più educati perchè ne prendevano tante.
Ci sono sberle e sberle. E comportano effetti diversi anche a seconda dell'età. Ma allora, lo sculaccione serve oppure no? Forse non troveremo mai la risposta scientifica e definitiva.
Nel dubbio, per ora meglio concentrarsi sul rinforzare i comportamenti positivi, piuttosto che punire quelli negativi. Uno sforzo cognitivo non da poco.
Ma d'altra parte ci siamo evoluti. O no?
Fonte: Michigan News