L'@more ai tempi di internet: dall’amore romantico, all’amore digitale
Internet è ormai entrato prepotentemente a far parte delle nostre vite, del nostro lavoro, estendendo la sua influenza anche ai corteggiamenti ed affetti. Siamo passati dagli “amanti di penna” di atavica memoria, agli “amanti di chat”.
Gli “amanti di penna”, amanti che oggi chiameremmo virtuali, mantenevano in vita il loro legame d’amore, mediante lunghissime lettere, diari di bordo emotivi, che contenevano fantasie, emozioni, desideri, peccaminose confessioni e tantissimo altro.
Non sempre poi lo scambio epistolare si trasformava in realtà ed in fisicità, ma aveva un chiaro scopo conoscitivo e fortemente erotizzante e, quando dalla penna si giungeva al talamo, la conoscenza mentale ed emozionale era talmente tale e tanta, che i due amanti avevano la sensazione di conoscersi da sempre, perché la scrittura aveva messo a nudo le loro anime e le loro menti.
Dagli amanti di penna, siamo passati oggi all’eros al computer, ai social network, alle e-mail, a nuove forme di comunicazione, più lapidarie e forse meno romantiche che azzerano il tempo dell’attesa e dell’altro.
Per approfondire:Le relazioni a distanza esistono davvero?
L’amore ai tempi di internet, soprattutto per le “generazioni digitali”, fa spesso transitare la dimensione di estrema segretezza, correlata al sentimento elitario dell’amore, alla dimensione della condivisione, dei “sentimenti digitali”, spesso nativi dei social network.
- Come amano i giovani di oggi?
- Sono ancora in grado di corteggiare?
- Conoscono il tempo dell’attesa, di una cena, dell’altro\a?
- Il corteggiamento di oggi, sempre nel caso esista ancora, ha lo stesso sapore di quello di qualche decennio addietro?
Da quando collaboro con Medicitalia, ricevo infinite e-mail e richieste di consulenza di adolescenti e non solo, innamorati, sedotti ed abbandonati da “innamorati virtuali”, presenti solo in chat e, talvolta mai transitati alla dimensione reale.
Presunti e presenti innamorati, amori, fidanzati, amanti che compaiono nell’etere e dall’etere spariscono, che seducono, emozionano ed abbandonano... e vite concrete che seguono altri binari affettivi\relazionali.
La dimensione imperante tra gli adolescenti di oggi, è quella di un “analfabetismo emozionale e sessuale”, una non conoscenza del linguaggio dei sentimenti, dell’amore, della “verbalizzazione del sentire” ed il web, con le sue modalità lapidarie, spesso rappresenta una valida strategie per non comunicare.
- Può esistere un amore ad ogni clic?
- E quando l’amore, la seduzione, la “relazione virtuale” termina, un risolutivo clic, può far transitare l’altro\a in una dimensione di oblio?
- L’amore ai tempi di internet, gode di buona salute?
- Il corteggiamento si è estinto per colpa della tecnologia o ha forse cambiato veste?
Internet ed i suoi strumenti però, non ha solo una connotazione negativa, ma rappresenta una forma di importante innovazione.
L’immediatezza della comunicazione, delle connessioni, degli scambi lavorativi ed affettivi, la sensazione di esserci sempre anche a chilometri di distanza, conferisce alla comunicazione digitale, un valore aggiunto, assoluto, nuovo e di grande importanza ed utilità.
Sembra che il sentimento piu' antico del mondo oggi, abbia però bisogno di un monitor ed una confortevole distanza cautelativa, per far sentire a proprio agio molti giovani, sia nel corteggiamento, che nell’espressione delle emozioni più intime ed autentiche.
Lo strumento informatico viene adoperato per instaurare una relazione amorosa e, sembra proprio che il pc funga da “strumento protettivo”, che tuteli da un eventuale rischio emotivo dell’incontro con l’altro\a.
La mancanza della fisicità ed olfattività del linguaggio on-line, in realtà crea un “autismo tecnologico”, una condizione di solitudine affettiva, di mancanza dell’incontro con l’altro.
Nell’epoca digitale, il messaggio, la e-mail, le chat, contribuiscono a creare la giusta distanza dal mondo dell’altro, ancora più del telefono, una sorta di via di mezzo tra “l’urgenza di esserci, di toccarsi, accarezzarsi, che caratterizza l’innamoramento e l’'Amore e la rassicurazione di una possibile disponibilità affettiva”.
Sembra che la tecnologia correlata all’Amore abbia una funzione di mediazione, tra il rischio emotivo dell’incontro amoroso e la mediazione virtuale.
Le relazioni sentimentali oggi, ai tempi di internet ed in una società liquida, sono spesso caratterizzate da un senso di cronica precarietà, gli amori a tutto tondo spaventano, destabilizzano e facilitano la fuga, quindi l’etere con le sue seduzioni e strategie amorose, rappresenta una sorta di “spazio transizionale” tra l’innamoramento e l’amore, tutelando e facilitando meccanismi di difesa psichici.
I ragazzi oggi, si raccontano, parlano, innamorano mediante questi “oggetti tecnologici o mediatori” e ad incontro avvenuto, vivono sulla loro pelle la sgradevole sensazione di smarrimento, come se non sapessero più comunicare senza telefono, facebook o pc..
Le emozioni ed i sentimenti, durante l’incontro reale con l’altro\a, rimangono intrappolate da un’incapacità emozionale e verbale, con una difficoltà estrema di espressione mediante altre modalità, come quelle verbali e gestuali.
Quindi per concludere, internet, sentimenti ed Amore, vanno d’accordo?
Un more pensato, voluto, coltivato via etere, e' diverso da uno vissuto, nutrito di sensi, umori e malumori.
L’etere può rappresentare il precursore di un incontro, così come può fungere alla sua manutenzione, ma non può affatto essere sostitutivo di un amore reale.
L’amore può adoperare la tecnologia per nascere, crescere e sintonizzarsi, ma un “utilizzo esclusivo” dell’etere non aiuta l’amore in tutte le sue declinazioni.
Per approfondimenti: