Organizzazione Mondiale della Sanità..... ha sempre ragione?

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista

Sotto il mirino dell’Oms rischiano di finirci i prodotti a più alta qualità del Made in Italy: il parmigiano reggiano (un grammo di sale di troppo), il prosciutto di Parma, la pizza, il vino e l’olio d’oliva rischiano di avere nelle confezioni le stesse immagini delle sigarette "nuoce gravemente alla salute".

Parola di Mcdonald, Coca Cola e Red Bull e magari in prima fila contro avremo gli USA, la nazione con la vita media più bassa che in Europa.

Nel 2013 il Fatto Quotidiano intitolava così un articolo (si può leggere online): "Salute, Lancet: "italiani tra i più longevi d'Europa" e gli inglesi ci invidiano.

Nel Novembre 2010, l'UNESCO ha iscritto la Dieta mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, su proposta di Italia, Spagna, Grecia e Marocco. Testuale definizione “un insieme di competenze, conoscenze, riti, simboli e tradizioni, che vanno dal paesaggio alla tavola.

Chissà se anche Stonehenge, la Muraglia Cinese, la barriera corallina, le Piramidi d’Egitto, o le Dolomiti saranno al sicuro.

Certo nessuno si sognerà di mettere in discussione la Statua della Libertà perché di sicuro Trump ci dichiarerebbe guerra.

Anche la nostra antica cultura contadina dove l'olio di oliva è sempre stato il re..... tutto sbagliato e tutto da rifare. Il legame tra obesità, diabete e infarto furono correlati dal nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi (Genova 1911-1999) che nel 1939 scrisse “Cucina Mediterranea. Ingredienti, principi dietetici e ricette al sapore di sale”. 

Negli USA obesità e coronaropatie erano un grave problema. Molti autorevoli studi dicevano che il rischio era correlato ai grassi assunti con la dieta, il rischio aumentava con l'aumento della quantità. Ancel Keys (1904-2004), uno scienziato che ha insegnato all’Università del Minnesota, andato in pensione nel 1975 andò a vivere a Pioppi, dove morì alla veneranda età di 101 anni.

Che strano: quegli abitanti del Cilento e di Creta assumevano la stessa quantità di grassi degli americani, ma le cardiopatie erano pochissime. Le sue considerazioni sono raccolte nel libro “Eat well and stay well, the Mediterranean way” che divenne un testo fondamentale per l'alimentazione mondiale. Nella libreria scientifica di google scholar ci sono 851 mila lavori sulla dieta mediterranea alcuni dei quali sono di una chiarezza disarmante: "esiste un'associazione inversa tra aderenza alla dieta mediterranea e rischio cardiovascolare." 

Tutto mi sarei aspettato nella mia vita, magari di trovare impresso nel marchio di McDonald's, della coca cola o dei drink energetici che nuociono gravemente alla salute...... ma di trovare le immagini stampate sui pacchetti di sigarette nell'olio d'oliva italiano davvero no. Attendiamo il parere dell'Ordine Nazionale dei Medici.

Dopo avere riempito di fluoro le donne incinta, si è "scoperto" in seguito la sua pericolosità, cercare "gossip sul fluoro" (è un mio articolo). Stampare foto di pazienti morti sulle bottiglie dell'olio (tipo le foto sui pacchetti di sigarette) è un insulto alla nostra intelligenza e una perdita di credibilità dell'OMS. Attendiamo la presa di posizione dell'Ordine dei Medici.

Data pubblicazione: 18 luglio 2018

6 commenti

#1
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Utente 447XXX

Si guardi dottore è uno schifo davvero. Tuttavia bisogna riconoscere che l'olio d'oliva ha un rapporto omega 6/3 non proprio salutare. Non che non ci sia di peggio fra altri oli intendiamoci. Però con quel rapporto promuove l'infiammazione a differenza di quanto pensano molti e la "scongiura" solo quando è completamente sostituente i grassi animali. Non è nemmeno corretto che venga fatto passare come un eccellente amico contro infiammazione tumori ecc. Non è il prodotto più salutare della dieta mediterranea. Tutt'altro purtroppo. Ma meglio l'olio del vino che in quanto bevanda intossicante (non per il pil) se ne può fare a meno

#2
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Utente 447XXX

Ho letto il suo articolo sul fluoro. Ma se uno ha la fluorosi può guarire?

#3
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Cosa intende per fluorosi, denti macchiati? Se così deve fare lavori di ricostruzioni estetiche o di faccette in ceramica a seconda della gravità del Suo caso è il dentista che la segue a decidere la terapia.

#4
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Dr. Daniele Tonlorenzi

La domanda più interessante è di sicuro la prima che ci consente di chiarire alcuni concetti fondamentali sul "fai da te" sanitario. Il rischio grosso è che si incappi in notizie "farlocche", o che non tengano conto degli studi presenti che sono raramente riportati. Ne segnalo uno: "Added Sugar Intake and Cardiovascular Diseases Mortality Among US Adults pubblicato sulla rivista JAMA dell’aprile 2014 scritta da Quanhe Yang e altri. Intanto ci dice che le Linee guida dietetiche per gli americani del 2016 raccomandano di limitare l'assunzione totale di zuccheri aggiunti e grassi solidi, dal 5% al 15% dell'apporto calorico giornaliero. GRASSI SOLIDI perché già questa è una prima differenziazione tra grassi saturi (quelli solidi) e insaturi (quelli liquidi come l'olio di oliva), In diversi periodi sono stati fatti studi denominati National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) che alla fine hanno coinvolto circa 30 mila persona. RISULTATI Gli zuccheri aggiunti sono compresi negli alimenti trasformati o preparati, come bevande zuccherate, dessert a base di cereali, bevande alla frutta, dolci a base di latte, caramelle, cereali pronti e pane di lievito, ma non lo zucchero naturale, come quello della frutta. Quindi sulla pizza i dubbi sono legittimi ci sono studi che i soggetti diabetici quando mangiano la pizza vanno incontro a crisi iperglicemiche di difficile controllo.

Lo studio ci dice che raffrontando coloro che hanno consumato circa l'8,0% delle calorie dallo zucchero aggiunto, i partecipanti che ne hanno consumato circa il 17% - 21% delle calorie totali introdotte hanno avuto un rischio del 38% più elevato di mortalità cardiovascolare. Questo rischio relativo era più del doppio per coloro che consumavano il 21% o più di calorie dallo zucchero aggiunto.
MORALE LA COCA COLA, I DRINK ENERGETICI E (QUASI) TUTTE LE BEVANDE IN LATTINA ci fanno morire per malattie cardiovascolari. Questa rivista è una davvero importante nel campo della medicina. La Coca Cola non la tocca nessuno l'olio d'oliva si. Informazioni per la salute o guerra commerciale?

#5
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Un altro studio molto interessante lo trovate digitando "Contrordine: bistecche, formaggi e grassi non fanno male" pubblicato su Repubblica che riporta uno studio presentato circa un anno fa al congresso europeo di cardiologia. 154 mila persone osservate per 10 anni e leggete i risultati (che si intuiscono dal titolo). Scritta bene con taglio giornalistico questa notizia ci è di grande aiuto nella comprensione del problema.

#6
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Quando si fanno ricerche si deve mettere le parole chiave in inglese e google riporta gli articoli che sono nella biblioteca che conta quella del ministero della salute americano (PubMed) e riporta i tre più citati, quindi i tre più importanti. Quello più citato in bibliografia scientifica internazionale (436 volte) è su una rivista che si chiama Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases e il titolo è "Olive oil and health: Summary of the II international conference on olive oil and health consensus report, Jae´n and Co´rdoba (Spain) 2008". Quindi il documento finale conferenza internazionale fatta in Spagna nel 2008 solo sull'olio di oliva.
I risultati sono che migliora i fattori di rischio cardiovascolare, come il contenuto dei lipidi nel sangue, specie quelli dopo mangiato, la pressione arteriosa, la disfunzione endoteliale, lo stress ossidativo e previene le trombosi. Nei paesi in cui il consumo dei grassi è prevalentemente mono o poli insaturi (Italia Grecia e Spagna) l'incidenza di tumore è ridotta rispetto ai paesi del nord europa e nuovi studi suggeriscono l'effetto protettivo dell'olio sul cancro. Se aggiungiamo un effetto protettivo contro il declino cognitivo legato all'età e il morbo di Alzheimer abbiamo un quadro ancora più chiaro.

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