Il ritorno degli aborti clandestini
L'ITALIA ritorna alla clandestinità: da Nord a Sud in intere regioni la legge 194/78 è inapplicabile, oltre l'80% dei ginecologi e oltre il 50% di anestesisti e infermieri non applica più la legge sulle INTERRUZIONI VOLONTARIE di GRAVIDANZA (IVG).
Questo accade in Puglia, Lazio, Campania, Lombardia e Sicilia.
Il MINISTERO della Salute calcola VENTIMILA ABORTI ILLEGALI all'anno e con stime più aggiornate, dal 2008 QUARANTAMILA, forse CINQUANTAMILA quelli reali.
SETTANTACINQUEMILA gli aborti spontanei nel 2011 dichiarati dall'ISTAT, ma un terzo di questi frutto probabilmente di interventi "illeciti casalinghi" non eseguiti in modo corretto.
Tutto ciò porta le donne respinte dalle strutture ospedaliere al silenzio e al segreto, come avveniva 40 anni fa prima della legge 194, con aumento della mortalità e delle complicanze che portano alla sterilità. Contrabbando di farmaci (misoprostolo clandestino), cliniche fuorilegge, fenomeni che riemergono grazie all'abbandono della legge 194 e della prevenzione delle gravidanze indesiderate.
Abusando di un farmaco per la cura dell'ulcera gastrica molte ragazze e immigrate (nella mia esperienza ospedaliera, NIGERIANE) RISCHIANO LA VITA sbagliando la dose e la quantità.Chi può permetterselo decide di andare all'estero: in Francia,Svizzera e Inghilterra si spendono 400 euro per un aborto.
Ragazzine e immigrate che vagano nei meandri dei metrò cercando i blister clandestini di farmaci "anti-ulcera" (10 pillole al costo di 100 euro) con un rischio serissimo di vita.
Accedere ai servizi è sempre più difficile, e le donne più fragili e le donne immigrate finiscono nella trappola dell'ABORTO CLANDESTINO, come 40 anni fa.
LA LEGGE 194/78 non va abbandonata, per rispetto alla SALUTE DELLA DONNA, ricordando che questa legge non parla di ABORTO ma di PREVENZIONE DELL'ABORTO.