Reflusso fibrillazione atriale.

Cuore, aritmie e reflusso: la relazione esiste!

francescoquatraro
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo

La Malattia da Reflusso GastroEsofageo (MRGE in inglese GERD, Gastro-Esophageal Reflux Disease o GORD, Gastro-Oesophageal Reflux disease) e la FA (Fibrillazione Atriale) sono due entità cliniche di frequente riscontro nella pratica clinica, con notevole impatto sulla salute e sulla qualità di vita di un'alta percentuale di soggetti. 

La malattia da reflusso gastroesofageo

La Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE) è una delle patologie gastrointestinali riscontrate con maggior frequenza negli ambulatori medici.

L'incidenza di questa patologia è in crescita, e il suo tasso di prevalenza annuale varia tra lo 0,8% e il 40% a seconda delle varie popolazioni. Mentre una minore prevalenza (5%) si registra nelle popolazioni asiatiche, nei paesi occidentali si registra un’alta prevalenza, fra il 10% ed il 15%, a causa dei cambiamenti nella dieta e del crescente numero di casi di obesità e sindromi metaboliche.

La prevalenza di MRGE è in aumento anche nei bambini e negli adolescenti.

reflusso gastro esofageo sintomi

La fibrillazione atriale

La Fibrillazione Atriale (FA) è la più comune aritmia che si incontra nella pratica clinica, con una prevalenza dell’1% nella popolazione generale.

La prevalenza di fibrillazione atriale aumenta con l'età, raggiungendo il 10% negli ottantenni. Essa compromette la qualità della vita (causando una diminuzione delle perfomances fisiche ed un aumento del rischio di sviluppare scompenso cardiaco e ictus) e aumenta la mortalità.

La FA è frequentemente associata ad altre malattie cardiovascolari, come l'ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, le valvulopatie cardiache, l’insufficienza cardiaca, le cardiomiopatie ed il diabete. Nel 10% -15% dei pazienti non è possibile identificare una malattia cardiaca di base, in tal caso si utilizza il termine di “lone atrial fibrillation” (fibrillazione atriale solitaria).

Anche diversi altri fattori possono essere coinvolti nello sviluppo della fibrillazione atriale, tra questi: l’obesità, l’apnea nel sonno, l'abuso di alcol, l’ipertensione latente, la malattia da reflusso gastroesofageo.

Guarda il video: Aritmie: cosa sono e come trattarle?

Quale relazione esiste tra reflusso e fibrillazione atriale?

Al fine di analizzare la potenziale relazione fra la malattia da reflusso gastroesofageo e lo sviluppo di fibrillazione atriale, gli autori hanno utilizzato delle parole chiave (keywords) quali "fibrillazione atriale e reflusso gastroesofageo", "fibrillazione atriale ed esofagite peptica", "fibrillazione atriale ed ernia iatale" all’interno di alcuni database contenenti informazioni sulla letteratura scientifica biomedica (PubMed, EMBASE, Cochrane Library, OVIDSP, WILEY databases), al fine di reperire dati a tal riguardo, verificando articoli, sia in lingua inglese che francese, pubblicati nel periodo gennaio 1972-dicembre 2013, escludendo lavori scientifici riguardanti lo sviluppo di MRGE insorta dopo ablazione con radiofrequenza per FA.

Risultati dello studio

Sono stati reperiti 2161 riferimenti bibliografici, solo 8 riferibili ad articoli compatibili con i criteri di inclusione nello studio.

La presenza di fibrillazione atriale nei pazienti con MRGE è risultata presente in una percentuale variabile tra 0,62% -14%, più elevata rispetto ai pazienti non affetti da reflusso. I dati epidemiologici forniti da questi studi osservazionali hanno mostrato che i pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo, in particolare quelli con sintomi MRGE-correlati più gravi, presentano un aumentato rischio di sviluppare fibrillazione atriale; purtroppo, però, questi studi non sono in grado di stabilire una relazione causale tra malattia da reflusso e fibrillazione atriale.

I meccanismi, attraverso i quali si svilupperebbe la FA in conseguenza di MRGE, sono in gran parte sconosciuti e/o solo ipotizzati:

  1. Iperstimolazione vagale indotta dal reflusso acido? (Si è visto che il trattamento con PPI, in tali casi, faciliterebbe la conversione a ritmo sinusale).
  2. Infiammazione distrettuale dell’atrio sinistro nei pazienti affetti da esofagite?
  3. Rilascio di sostanze pro-infiammatorie come 1β interleuchina, interleuchina 6, PCR (proteina C-reattiva)?
  4. Ischemia atriale cronica indotta dal ridotto flusso coronarico a causa del reflusso acido?
  5. Meccanismi autoimmunitari? (autoanticorpi contro la catena pesante della miosina)
  6. Fattori genetici? (al momento solo ipotizzati)
  7. Effetto meccanico o infiammatorio (legato ad esofagite distale) sull’atrio sinistro da parte di un'ernia iatale?

Conclusioni

Le cause alla base dell’insorgenza della fibrillazione atriale, in conseguenza della malattia da reflusso gastroesofageo, rimangono in gran parte sconosciute, con meccanismi legati a fenomeni infiammatori e di stimolazione vagale, i quali potrebbero giocare un possibile ruolo nello sviluppo di questi disturbi.

Il trattamento con farmaci Inibitori della pompa protonica (PPI) può migliorare i sintomi legati alla FA e facilitare la conversione a ritmo sinusale, ma, sebbene esistano legami tra FA e MRGE, sono ancora necessari ampi studi clinici randomizzati per una migliore comprensione del rapporto tra queste due entità cliniche.

Data pubblicazione: 28 gennaio 2015 Ultimo aggiornamento: 23 settembre 2022

28 commenti

#1
Dr. Sergio Di Martino
Dr. Sergio Di Martino

Francesco, davvero molto interessante. Una importante coferma a quanto gia' si ipotizzava da tempo.

#4
Dr. Francesco Quatraro
Dr. Francesco Quatraro

Certo Sergio,
visto l'ampio impatto sociale della MRGE ben vengano ulteriori studi a far chiarezza sui meccanismi di una patologia con sintomi quanto mai vari e poliedrici, sia esofagei che extra-esofagei.
A mio avviso è indubitabile l'importanza della contiguità anatomica tra esofago e cuore, oltre che dell'ingombro mediastinico a causa dell'ernia iatale.

#9
Dr. Alessandro Scuotto
Dr. Alessandro Scuotto

La review è molto interessante e conferma quanto si rileva nella pratica clinica a proposito di alcune delle manifestazioni atipiche della malattia da reflusso esofageo
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1006-manifestazioni-atipiche-della-malattia-da-reflusso-esofageo-mrge.html

Manca purtroppo nel lavoro un riferimento alla eventuale terapia con procinetici (utilizzati di frequente nella MRGE) che potrebbe rappresentare una variabile confondente iatrogena sulla reale patogenesi del disturbo aritmico.

#10
Dr. Vassilis Martiadis
Dr. Vassilis Martiadis

Molto interessante. Complimenti per aver suggerito un importante spunto di riflessione.

#11
Ex utente
Ex utente

Triste constatare che la patologia da reflusso cronico è in aumento e che, soprattutto, iniziano a soffrirne anche i ragazzi e i giovani. a mia memoria, nessuno della mia generazione sapeva cosa fosse una gastrite o un reflusso (intendo dire di quando avevo tra i 18 e i 30 anni)

#12
Utente 371XXX
Utente 371XXX

Io soffro di reflusso gastroesofageo e di tachicardia parossistica. Anche in questo caso è probabile un collegamento?

#13
Dr. Francesco Quatraro
Dr. Francesco Quatraro

Gentile utente 371177
il collegamento è stato ipotizzato anche per la TPS,
che dovrebbe però giovarsi, fino a scomparire, della terapia medica antireflusso.
Valuti quindi con il suo cardiologo.

#14
Dr. Mariano Rillo
Dr. Mariano Rillo

Caro Francesco
mi complimento per il tuo impegno nel settore di appartenenza e delle eventuali correlazioni con altre branche. Ti comunico la mia opinione in ritardo rispetto ai tempi della pubblicazione, semplicemente perché solo ora ne sono venuto a conoscenza. Di fatti della correlazione tra problemi gastroenterici e aritmie cardiache se ne parla da tempi atavici, ma come tu hai giustamente fatto presente, non è mai stato dimostrato un nesso "causa-effetto", probabilmente perché non c'è..... Ne parlo da persona che si confronta con queste problematiche da sempre e quel che emerge dalle esperienze professionali dei singoli "addetti ai lavori" e dall'intero mondo scientifico aritmologico è che il ruolo che gioca la MERGE nel determinismo delle aritmie cardiache è sia diretto che indiretto, ma esclusivamente come fattore facilitante, ossia all'interno di quello che noi chiamiamo triangolo di Coumel, rappresentato dal substrato (alterazioni anatomiche ed elettriche), dal trigger (l'extrasistolia) e dai fattori di modulazione (come i problemi gastroenterici, ma anche le disautonomie indipendenti del sistema simpatico e parasimpatico, l'ischemia cardiaca, il fumo di sigaretta, l'abuso di sostanze eccitanti e così via), la MERGE è uno dei fattori di modulazione e non causali e lo dimostra il fatto che non tutti i pazienti con problemi gastrici presentano FA e i pazienti trattati per MERGE continuano ad avere episodi di FA, seppure con un miglioramento clinico (che si può ottenere anche con azioni sugli altri fattori di modulazione). Questo significa che sicuramente nei pazienti con entrambe le patologie che meritano di terapia specifica gastroenterologica questa debba essere prescritta (e con la collaborazione dei gastroenterologi) e ben venga un miglioramento clinico; purtroppo se non si interviene anche dal punto divista aritmologico (e spesso con i farmaci si può poco e occorre agire con tecniche interventistiche) la storia naturale del problema FA (che non affronto in questa sede perché decisamente complessa e tediante) è di autosostenimento e di progressione nel tempo...I vari meccanismi ipotizzati per il ruolo della MERGE sono tutti validi e probabilmente agiscono non singolarmente, ma ripeto l'FA è l'aritmia più polimorfa che esiste (al punto che noi parliamo non di fibrillazione, ma al plurale di fibrillazioni, perché il paniere che le contiene è fatto da tanti pazienti diversi, che vanno trattati in maniera "sartoriale" e quindi differenziata, ma l'azione deve essere prevalente sul substrato e non sui fattori modulanti, perché diversamente si riduce il "burden" aritmico, ma non si elimina la FA).

#15
Dr. Francesco Quatraro
Dr. Francesco Quatraro

Caro Mariano,
ti ringrazio per i complimenti, ma ancor più, e soprattutto, per il contributo che, da stimabile cardiologo, hai inteso dare alla problematica trattata in questo articolo.

#16
Dr. Mariano Rillo
Dr. Mariano Rillo

Grazie a te Francesco. E' un vero piacere interfacciarsi con professionalità come la tua.
Sempre ad majora

#19
Utente 260XXX
Utente 260XXX

Salve Dottore.
Anche io ho episodi di reflusso gastroesofageo.
Con riferimento al suo articolo, ho fatto un controllo dal cardiologo, ed è risultato normale.
La fibrillazione atriale può presentarsi più in la nel tempo in questi casi?
Ho fatto la phmetria delle 24 h, e sono risultati reflussi episodici di acido dallo stomaco.
Ho eseguito terapia con ranitidina cloridrato (ranidil).
Ogni tanto ho come una sensazione di tachicardia, con tosse, e la specialista ha detto che dipende dall'esofago (spasmi). Con l'egds hanno trovato una piccola ernia iatale.
Grazie

#20
Utente 324XXX
Utente 324XXX

Gentili Dottori ,

Ho letto con grande interesse il tutto.
, esattamente cio che da anni dibatto .

Ho 43 anni.
Io ho ernia iatale da scorrimento rilevata 9 anni fa.

Da,allora a fasi , assumo lansox .

Nell'ultimo anno tra i sintomi accade anche di avere dolore allo sterno, e affaticamento, o affanno .

I sintomi variano.

Da 5 giorni ho dolore allo sterno altalenante e ho notato che wuando mi chino , lo avverto maggiormente.

Anche mentre avevo tali sintomi ho fatto Ecg , e visita , ma , ultimo a maggio e un ecocardio dieci mesi fa , tutti han detto che Ecg era normale. E mi hanno dimesso.

Leggendo le vostre analisi, come e'immaginabile , suonano tanti alert in me.

Devo rifare gastrosc. ? ,

Forse ernia e' oeggiorata , e ora influisce sul cuore ?

Grazie , Un saluto

#21
Utente 425XXX
Utente 425XXX

Salve a tutti, sono uno studente dell'ultimo anno di medicina di Ferrara. Vi ringrazio per aver postato questo interessante articolo che vede protagoniste due patologie di ampio riscontro nella popolazione odierna. Volevo solo, se possibile, chiedere un paio di chiarimenti in merito a ciò che è stato scritto nell'articolo e scrivere un rapido parere: i dati statistici riguardanti la coesistenza di una GERD\NERD e di una FA ci fanno quindi solamente sospettare una correlazione tra le due giusto? da quello che ho capito i casi sono stati talmente "pochi" in tutta la letteratura degli ultimi decenni che non è possibile stabilire un nesso di causa-effetto sicuro. Inoltre, se posso permettermi di dare un mio parere sull'argomento in questione, in base agli studi che ho effettuato mi trovo molto vicino alla posizione del DR. Mariano Rillo, soprattutto considerando il fatto che, per quanto ne so io, la FA rappresenti una patologia (o una serie di patologie) associata a svariati fattori predisponenti e, se vogliamo, possiamo dire che sia una patologia ad eziologia multifattoriale. A mio avviso è comunque sicuramente utile e saggio tenere presente la possibilità che esista un nesso tra le suddette patologie, in particolar modo per quanto riguarda il fine del trattamento dei pz affetti da FA e da GERD contemporaneamente, attraverso l'utilizzo di PPI o altre tipologie di farmaco che tendono a ridurre le manifestazioni cliniche della patologia da reflusso, cosa che, come si è anche dedotto empiricamente, ha contribuito a diminuire l'entità di alcune FA seppur non eliminandola completamente. Vi ringrazio ulteriormente per l'articolo e per la pazienza nel leggere il mio commento

#22
Dr. Mariano Rillo
Dr. Mariano Rillo

Guardi, intervengo solo perchè tirato in causa e comunque è opportuno che dia il suo parere anche "il padrone di casa" della bella News, che resta il dr Quatraro. Condivido il commento che lei fa (tralatro da studente in medicina è tuttaltro che campato in aria) e credo che abbia ben compreso quale sia il grado di complessità del problema e come muoversi all'interno dei molteplici fattori che intervengono nel determinismo o nella facilitazione della fibrillazione atriale....
Morale della favola ben venga il trattamento di un problema come la GERD, tenendo presente che raramente questo da solo è in grado di dare risultati accettabili, anche perchè potrebbe rappresentare una modalità per allungare i tempi di interventi più specifici (come del resto accade per la terapia farmologica antiaritmica o la cardioversione elettrica) ed essendo l'FA un'aritmia evolutiva, far passare tempo utilizzando trattamenti non risolutori, può rendere poi improbabile intercettare risultati positivi con tecniche alternative...

#23
Dr. Francesco Quatraro
Dr. Francesco Quatraro

Concordo pienamente con quanto asserito nei commenti dell'Utente 425496 (prossimo medico... auguri!) e del Dr. Rillo.
Ringrazio per gli apprezzamenti nei confronti dell'elaborato che ho proposto al pubblico di MI.

Cordiali saluti a tutti

#24
Utente 178XXX
Utente 178XXX

Buongiorno, ho letto con molto interesse questo articolo.
Tempo fa chiesi un parere sui miei disturbi, focalizzando l'attenzione solo sul cuore, a causa della mia familiarità abbastanza importante.
Tutti gli esami fatti finora, però, non hanno evidenziato patologie a carico di quest'organo e sempre di più trovo una correlazione fra quello che mangio (e quanto) e i sintomi che ho.
Un anno fa circa ho fatto questi esami:
- gastroscopia nella quale hanno evidenziato un'ernia iatale a 33 cm dall'arcata dentaria, cardias poco continente, il resto ok.
- ecocardiografia (+ eco transesofagea) dalla quale è emerso un FOP che non sapevo nemmeno di avere ma per il resto nessun problema. Ho fatto un test da sforzo (tutto a posto), un holter di 7 gg (che ha evidenziato extrasistoli benigni), esami del sangue specifici fatti i primi di maggio dove valori di Omocisteina, fibrinogeno, CPK, NTproBNP, TSHR, sono a posto.
Gli unici valori ematici fuori norma sono il colesterolo (236 totale - 169 LDL) e il ferro molto basso da almeno due anni, così come leggermente bassi sono emoglobina, ematocrito, MCV e MCH (anemia da mestruazioni abbondanti?).
Eppure, a volte, quando mangio, sento una sensazione di nodo in gola come se il cibo non andasse giù ma fosse fermo in fondo alla gola, non riesco ad 'eruttare', è tutto chiuso... a questo si accompagna una sensazione, a volte, di svenimento, altre volte di battito irregolare (mancante o rallentato), con conseguenti capogiri o sensazioni di stanchezza improvvisa o confusione mentale.
Queste sensazioni a volte passano improvvisamente dopo che mi sono scaricata, altre volte perdurano per un giorno intero lasciandomi stanchissima.
Io capisco che c'è una correlazione fra stomaco/intestino e cuore ma non riesco a capire quale e ho fatto talmente tanti esami che non so più dove andare a parare. A volte mi sembra che non mi arrivi il sangue al cervello.
Forse la mia ernia comprime qualche vaso, forse è compromesso il nervo vago... ma come faccio a saperlo? Quali esami o accertamenti ancora dovrò fare?
Quando mi hanno diagnosticato l'ernia iatale l'ho trattata per un mese con pantoprazolo da 40mg, poi qualche mese da 20 mg (forse è per questo che non ho assorbito gli integratori di ferro che ho sempre preso?).
Se smetto il pantoprazolo vedo che le extrasistole si fanno sentire.
Scusate se mi sono dilungata ma vorrei davvero tornare a star bene.

#25
Dr. Francesco Quatraro
Dr. Francesco Quatraro

Gentile utente,
la sua, di fatto, è una richiesta di consulto che andrebbe inserita come tale nella apposita sezione.
Il consiglio che, per garbo, mi sento comunque di darle è, intanto, di ottimizzare la cura del Reflusso (i PPI spesso non sono esaustivi) affidandosi ad un medico "competente" (spesso il problema è tutto lì!), che sappia aiutarla a distinguere quanto addebitare al reflusso, all'ansia, a cause non gastroenterologiche, etc.
La saluto cordialmente.

#26
Utente 542XXX
Utente 542XXX

Salve io o 20 anni e già da 1 anno che sento dei colpi al petto spesso quasi ogni giorno.. o fatto tuttu I controlli anche holter ma ringraziando dio nulla di che però io li avverto sempre cosa mi consiglia..

#27
Utente 584XXX
Utente 584XXX

Sono uno studente di medicina e volevo un chiarimento in merito al punto in cui afferma che una possibile causa possa essere un'ischemia atriale cronica. In che modo il reflusso gastroesofageo può causare un'insufficienza coronarica?

#28
Utente 596XXX
Utente 596XXX

Ciao dott .. in estate avevo dolo sotto alla pancia lato destro e mi dissero che avevo il fegato ingrossato sono 20 gg che quando mi stendo nel letto sento questi battiti lato destro vicino all’ombelico sembra un bambino che mi stia calciando ho tantissima paura secondo lei cosa è ? Non ho dolore ma sono continui questi battiti per favore appena potete mi risposa gentilmente.. vi ringrazio anticipatamente e da preoccuparmi ? Da premettere che bevo sempre la coca cola, Aqua gassata patatine fritte

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