Covid 19 e chirurgia: è meglio rimandare interventi non urgenti?
Uno dei problemi legati alla pandemia riguarda gli interventi chirurgici.
È infatto ormai chiaro ed evidente che un intervento chirurgico di qualsiasi tipo eseguito in pazienti affetti da Covid presenta un più elevato rischio di complicanze postoperatorie e una maggiore mortalità.
Quanto tempo deve passare tra l'infezione da Covid e un intervento chirurgico?
Ovunque è stato necessario spesso per ragioni di necessità posticipare o rimandare interventi chirurgici non urgenti e riprogrammare quelli per patologia oncologica; non era ancora del tutto definito tuttavia quanto tempo deve passare dopo un’infezione per eseguire l’intervento programmato senza aumentare il rischio di complicanze.
Uno studio appena pubblicato su Anaesthesia ha affrontato questo problema e ha fornito una risposta.
Il lavoro internazionale, multicentrico, prospettico ha confrontato in un gruppo di ben 140.231 pazienti sottoposto a chirurgia la mortalità e morbilità a parità di altre condizioni nei pazienti senza Covid rispetto a quelli con malattia in corso o appena risolta.
Gli interventi eseguiti fino a 6 settimane dopo la diagnosi hano presentato maggiori complicanze e mortalità rispetto a quelli eseguiti dalla settima settimana in poi, quando il rischio è tornato uguale a quello di base.
In conclusione, è opportuno attendere almeno 7 settimane prima di eseguire un intervento chirurgico non urgente in pazienti covid.
Purtroppo la situazione attuale e le risorse a disposizione spesso costringono ad attese ben superiori per ragioni differenti ma, in previsione di tempi migliori, questo è comunque un dato importante che sarà opportuno ricordare anche in futuro.
Fonte: Anaesthesia 2021 doi:10.1111/anae.15458