O calvi o fertili: effetti della finasteride sulla fertilità
Questo sembra essere il dato sostanziale che emerge da uno studio retrospettivo pubblicato in questi giorni su Fertility and Sterility da alcuni ricercatori del Mount Sinai Hospital e dell’Università di Toronto.
La Finasteride appartiene alla classe di farmaci che inibiscono un enzima, la 5-alfa-reduttasi, che è invece capace di trasformare il testosterone nel suo metabolita attivo e cioè il diidrotestosterone (DHT).
Il farmaco, inizialmente approvato per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (IPB), ha avuto una successiva indicazione, a dosaggi ridotti, anche per contrastare soprattutto le calvizie maschili che dipendono dalla maggior presenza di androgeni e dei loro metaboliti attivi, testosterone e DHT compresi.
Problema "caduta capelli"
Questa terapia potrebbe essere potenzialmente pericolosa per la fertilità di un uomo, e lo studio, prima menzionato, sembra confermare che chi ha usato la Finasteride per contrastare la caduta dei capelli ha avuto una apparente riduzione del numero di spermatozoi nell'eiaculato e poi un importante aumento dello stesso dopo la sospensione del farmaco.
In media, l’aumento del numero di spermatozoi, alla sospensione della terapia, è stato di quattro volte ed è arrivato fino a dodici volte nei casi di grave oligozoospermia, cioè quando il numero di spermatozoi era inferiore, durante la terapia, ai cinque milioni per millilitro; nessuno degli uomini trattati ha mostrato un calo della conta di gameti dopo aver interrotto la terapia con Finasteride.
L’interruzione dell’inibitore della 5-alfa-reduttasi non portava invece ad alcun miglioramento degli altri parametri, come la motilità e la morfologia degli spermatozoi.
Lo studio indica, in estrema sintesi, che la Finasteride può essere associata ad alcuni disturbi della produzione di spermatozoi e quindi della potenziale fertilità di un uomo.
In questa prospettiva è bene sospendere il farmaco nei maschi che presentano grave oligozoospermia o azoospermia, anche al dosaggio ridotto indicato per contrastare la calvizie androgenica, e, altro consiglio, è bene usarlo con molta prudenza nei maschi che desiderano avere un figlio e che hanno la loro fertilità al primo posto rispetto ad altri aspetti esistenziali di tipo puramente estetico.
La mia esperienza personale mi suggerisce di dire che il numero degli spermatozoi generalmente migliora entro tre mesi dalla sospensione del farmaco ma devo pure dire che è sempre difficile prevedere, per ogni singolo caso clinico, i reali tempi in cui si verifica tale miglioramento.
Fonte: http://www.fertstert.org/article/S0015-0282(13)02786-6/abstract
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