Asma, infertilità e tecniche di riproduzione assistita
Vi è una correlazione tra asma, infertilità e tecniche di riproduzione assistita (ART)?
Secondo una ricerca pubblicata, in quest’ultimo mese dell’anno che sta per terminare, su “Human Reproduction” sembrerebbe di sì.
Già alcuni lavori, in un recente passato, avevano postulato questa correlazione a prima vista non giustificabile ma i risultati non erano stati sempre concordi.
I dati ora presentati fanno parte di un ampio studio epidemiologico prospettico su 18.818 bimbi, nati nel Regno Unito, valutati a nove mesi e seguiti poi a cinque e nove anni di età.
Disegni di Leonardo da Vinci
In estrema sintesi la ricerca sembra avere messo in risalto che i bimbi, nati da una coppia “subfertile”, cioè che ha dovuto aspettare almeno un anno prima di concepire, o da genitori che sono ricorsi ad un trattamento medico specifico per superare la loro situazione di infertilità, hanno una probabilità più elevata, circa il 39% in più, di essere asmatici all’età di cinque anni ed una probabilità due volte più elevata di dover assumere farmaci antiasmatici.
Sembra che questo problema sia più presente quando viene utilizzata una tecnica di riproduzione assistita, come l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi; in questo caso il rischio di avere un problema asmatico, all’età dei cinque anni, diventa superiore di due volte e mezzo e l’assunzione di terapie anti-asma è presente in maniera quattro volte superiore rispetto alle altre classi di bimbi considerate.
Detto questo bisogna comunque ricordate che i dati, presentati in questo imponente lavoro, devono essere valutati tenendo presente che ci sono ragionevoli precauzioni per non giungere a facili e scontate conclusioni e ciò è relativo al fatto che il numero di bimbi che costituivano il gruppo dei nati con l’aiuto di una tecnica di fertilizzazione assistita era costituito solo da 104 soggetti e quindi si tratta di un gruppo statisticamente a rischio.
Inoltre l’asma è spesso una malattia con importanti componenti psicosomatiche e non è improbabile che figli così a lungo desiderati siano oggetto di attenzioni un po’ troppo “pressanti”, tali da alimentare elementi ansiogeni.
Fonte:
http://humrep.oxfordjournals.org/content/early/2012/11/29/humrep.des398.full.pdf+html
Altre informazioni per meglio capire:
https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/1026-l-inseminazione-intrauterina.html