Quando il liquido seminale non esce ovvero c'è un'eiaculazione retrograda

L'eiaculazione retrograda si ha quando il liquido seminale, invece di essere espulso attraverso l'uretra (il canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno) viene respinto in vescica. Questo fenomeno viene anche chiamato "orgasmo asciutto".

Figura 1: Spermatozoo

Cause della eiaculazione retrograda

Le cause di questo disturbo dell'eiaculazione sono molteplci: le più comuni sono quelle dovute agli interventi chirurgici che vengono fatti sulla prostata e sul collo della vescica.

Tutti i pazienti che vengono operati per un problema prostatico dovrebbero sempre essere informati sulla eventualità che si presenti una incapacità ad eiaculare all'esterno.

Una eiaculazione retrograda si può avere anche dopo un intervento chirurgico che ha interessato il sistema nervoso, soprattutto quando si danneggia la catena che caratterizza il sistema simpatico. In questi casi viene a mancare spesso la prima fase dell'eiaculazione.

Non ci troviamo allora di fronte ad una vera e propria eiaculazione retrograda, piuttosto ad una aspermia, cioè alla mancanza dell’”arrivo” dello sperma che quindi non può uscire.

Anche una lesione neurologica traumatica del midollo spinale con disfunzioni neurologiche può determinare gravi conseguenze sulll’eiaculazione.

Altra malattia comune che può causare dei problemi nelle normale risposta sessuale è il diabete mellito che, se non ben curato, può causare appunto una eiaculazione retrograda.

Anche alcuni farmaci, ad esempio gli antidepressivi o gli ansiolitici, alfa-litici, possono dare, come effetto collaterale, questo fastidioso disturbo.

L'andrologo risponde: Eiaculazione retrograda: colpa dei farmaci?

Ci sono delle alterazioni anatomiche che possono impedire il passaggio del liquido seminale come, per esempio, un restringimento dell'uretra, soprattutto nel tratto che viene subito dopo la prostata. In questo caso il passaggio dell'urina avviene senza problemi, ma non quello dello sperma che è più denso e vischioso. Queste situazioni anatomiche alterate richiedono quasi sempre un approccio chirurgico correttivo.

Figura 2: Spermatozoi in "attività"

Quali esami fare per la diagnosi di eiaculazione retrograda?

Per capire se vi è un'eiaculazione retrograda in vescica o se si tratta di un orgasmo “asciutto", bisogna fare tutta una serie di esami urologici, radiologici e neurologici.

Il primo passo fondamentale consiste nell'eseguire un attento esame delle urine. Questo deve essere fatto subito dopo un orgasmo senza sperma e utilizzando, eventualmente, una citocentrifugazione per verificare se ci sono o no degli spermatozoi.

Eiaculazione retrograda: cure e rimedi

La terapia di questo disturbo prevede in prima istanza l'utilizzo di farmaci per cercare di ottenere una eiaculazione. I più usati sono i simpaticomimetici cioè farmaci che stimolano il sistema nervoso autonomo.

Se i farmaci falliscono nel loro intento e il paziente desidera avere un figlio si può, dalle urine trattate ed alcalinizzate, estrarre spermatozoi ed utilizzarli per una inseminazione o una fecondazione assistita.

In altri casi è indicato un intervento chirurgico sul collo della vescica.

Figura 3: Provette di laboratorio

Si consiglia in alcuni casi invece all’uomo di tenere, durante il rapporto sessuale, la vescica piena. Questa situazione sembra favorire la chiusura del collo durante l'eiaculazione e quindi la fuoriuscita del liquido seminale.

Più complessa è invece la terapia quando l'eiaculazione retrograda è secondaria ad un intervento chirurgico sulla prostata o sul collo della vescica.

In questi casi è sempre bene ricordare che è molto importante, per evitare altre problematiche psicologiche più gravi, ricevere informazioni dettagliate e chiare su tutti i cambiamenti della risposta sessuale che possono verificarsi dopo un intervento chirurgico su queste particolari strutture anatomiche.