Diabete: obiettivo benessere
Il diabete è una malattia cronica la cui cura richiede modifiche del comportamento; ciò rappresenta un notevole impegno e può non essere facile accettare la nuova situazione.
Il diabete è una malattia cronica la cui cura richiede modifiche del comportamento, attraverso l'abbandono di vecchie abitudini e l'acquisizione di un nuovo stile di vita (dieta, esercizio fisico, controllo glicemico, terapia farmacologica), indispensabile per la sua gestione quotidiana e la sorveglianza delle complicanze. Ciò rappresenta un notevole impegno e può non essere facile accettare la nuova situazione.
L'aspetto psicologico è importante nelle malattie croniche in cui bisogna curarsi da sé e quindi l'immagine che ci si fa della patologia è un aspetto centrale della terapia. Tenendo conto della particolare situazione psicologica di ogni persona – paure, dubbi, difficoltà... - è necessario fornire risposte semplici che aiutino a conoscere la malattia con l'obiettivo di sviluppare capacità operative per gestirla. Un supporto psicologico può favorire tale gestione della terapia, attraverso l'espressione e la condivisione delle proprie emozioni e difficoltà in un progetto comune e condiviso che permetta la comprensione del vissuto e della rappresentazione della malattia, fino all'assunzione di un ruolo attivo nei confronti della terapia: responsabile e protagonista, che aiuti a sentirsi meno “schiavi” e più “attori”.
Avere una patologia cronica può determinare una sensazione di progressiva perdita di salute e integrità che può indurre l'idea di diversità e solitudine, stimolando la messa in discussione di tutto come l'immagine corporea e le abitudini nel rapporto con sé e con gli altri.
Per garantire una condizione di benessere per la persona che vive tale situazione, quale può essere il diabetico, l'obiettivo è cambiare prospettiva considerandola come diversa condizione di salute e nuovo modello di integrità fisica e psichica. Questo supporta l'immaginario di un futuro accettabile in cui si può arrivare a convivere in armonia con gli altri aspetti della propria vita, generando disponibilità alle modifiche dello stile di vita.
Quindi l'obiettivo è promuovere benessere attraverso una crescita personale che stimoli l'apprendimento di strategie per migliorare le relazioni con gli altri e con se stesso, favorendo un'accettazione di sé e della malattia, indispensabile per una gestione efficiente della propria salute fisica e psicologica attraverso l'adozione di un nuovo stile di vita.
L'accettazione di tale nuova condizione di salute può non essere facile. E' fondamentale acquisire maggiore consapevolezza per quanto riguarda la propria personalità, il proprio atteggiamento verso la malattia, i propri bisogni, le proprie difficoltà e paure, e la necessità di assumere un ruolo attivo nell'autogestione del proprio stato di salute. E' importante la promozione della resilienza, ovvero la capacità di affrontare le difficoltà della vita coltivando le risorse intrinseche dell'individuo (ottimismo, autostima, supporto sociale...). Elemento cardine di ogni esperienza di resilienza è essere in grado di mettere in relazione il presente con un passato in cui riconoscersi e un futuro in cui proiettarsi al fine di realizzare un cambiamento; a tal fine può rivelarsi utile la narrazione, uno strumento che permette di agire sulla volontà di significato permettendo il recupero della dimensione di senso e l'acquisizione di una nuova comprensione di sé, reinterpretando ciò che è stato significativo nel rapporto con il proprio diabete.
Nel favorire l'adozione del nuovo stile di vita, è fondamentale considerare l'importanza delle emozioni sulla motivazione influenzando l'autostima e il senso di efficacia.
La motivazione è legata all'accettazione della malattia: prendere atto della situazione e assumersene il carico, lavorando sulla consapevolezza. La motivazione estrinseca è legata alle conseguenze del proprio comportamento (es. evitare complicanze), quella intrinseca alla soddisfazione di un bisogno interno (es. stare bene, volersi bene) ed è la più duratura: ci si impegna non per le conseguenze ma perchè si prova soddisfazione, e vedendo i risultati ci si sente sempre più capaci, padroni e competenti. L'autoefficacia è la credenza che ogni individuo ha circa la propria capacità di produrre risultati. Sentirsi inadeguati e sentire di non farcela, alimenta ansia, apatia e disperazione. Mentre sentirsi capaci, porta a una percezione di padronanza della propria malattia, interpretandola e dominandola. Questo influenza l'autostima che, se positiva, è collegata all'accettazione di sé, del proprio modo di essere, dei propri limiti e alla consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità.
Acquisire consapevolezza nella comprensione di sé e il proprio diabete, permette di recuperare uno stato di serenità e fiducia nelle proprie capacità; e il miglioramento dei risultati aumenta la motivazione e la fiducia in se stessi.
Tale visione non considera la persona e il suo diabete in un'ottica prescrittiva (fai cosi, non stai facendo abbastanza, cosi non va bene) ma in un'ottica co-costruita che favorisca l'esplicitazione e la condivisione di obiettivi, paure, difficoltà e resistenze oltre a cosa e come fare. Un intervento integrato e individualizzato che consideri la dieta, l'esercizio fisico, il monitoraggio della glicemia, la terapia farmacologica e l'aspetto psicologico (emozioni, motivazione, autostima, senso di efficacia, risorse personali), tenendo presente l'unicità della persona.