Cambiare idea fa bene alla Psiche
Molto spesso la nostra psiche è minata da meccanismi verbali, comportamentali e veri e propri schemi rigidi in atto che mettono le manette alle infinite possibilità di espressione della personalità
Premessa
Molto spesso la nostra personalità è minata da meccanismi verbali, comportamentali e veri e propri schemi rigidi in atto che mettono le manette alle infinite possibilità di espressione della psiche. Noi stessi, in primo luogo, ne siamo consapevoli, gelosi, ne difendiamo con forza l'origine; infatti è con la stessa forza che contraddiciamo e allontaniamo ogni eventuale critica, ogni ostacolo o minaccia che possa smontare un costrutto del genere, coltivato e custodito con cura chissà da quanto tempo. In seconda istanza, anche tutto il contorno sociale, familiare e contestuale va rafforzando quotidianamente e continuamente ogni gesto e qualunque azione o parola che possa immancabilmente essere riprodotta nel corso della nostra vita.
Ma tutto questo costa fatica, tutta questa difesa è un sacrificio vano al cospetto delle meravigliose opportunità che rischiano di venir meno.
Caso clinico
Una donna sulla cinquantina, separata da anni, vive sola al piano terra di una grande casa di campagna con l'anziana mamma ed una zia; al primo piano vive la famiglia del fratello.
Viene in consulenza inviata dal suo medico di base in seguito ad un disturbo del controllo degli impulsi, o meglio conosciuto come tricotillomania. La donna non aveva più le sopracciglia e per di più stava cominciando a dirigere il suo irrefrenabile istinto sulle ciglia.
Era molto preoccupata e nutriva forti sentimenti depressivi.
Attraverso la sua storia sono emersi a più riprese numerosi e significativi eventi legati a vere e proprie profezie trigenerazionali che reggevano come pilastri il tempio dei miti e delle credenze della sua famiglia. Nei suoi racconti era evidente l'ossessivo attaccamento a questi costrutti che via via nel tempo si erano fortificati e avevano preso posto nelle convinzioni della donna come vere e proprie linee di personalità. Ad esempio la nonna le diceva sempre che " era così brutta che faceva paura ai gatti", di conseguenza lei così si sentiva, pur essendo una donna dall'aspetto curato e gradevole nel suo profondo era brutta e odiava i gatti. I genitori inoltre le dissero prima di sposarsi che il futuro marito non era affatto l'uomo giusto per lei e così fu, ben presto si separò. In seguito i figli le continuavano a ripetere che la mamma doveva rimanere tale ed unica senza la possibilità di rifarsi una vita e così stava accadendo. Lei per prima ricordava spesso che era proprio caratteristico del suo carattere comportarsi così. Lei per prima la pensava così: si sentiva brutta, non poteva vedere i gatti, era sicura di aver sposato l'uomo sbagliato ed era convinta di non poter rifarsi una vita con un nuovo compagno per paura di deludere i figli.
Bene, per concludere dopo mesi di colloqui, la donna capì che quelle non erano sue convinzioni, ma quelle di altre persone. Smise di strapparsi le ciglia e volle continuare a vivere la sua vita seguendo tutto quello che non aveva mai ascoltato, ovvero tutto se stessa e tutto ciò che teneva sepolto sotto una spessa coltre di rigide credenze.
Ora sembra sentirsi meglio, vive in affitto in città, ha un nuovo compagno e un gatto.
Conclusioni
Non affezioniamoci troppo a certe nostre idee...non attacchiamoci oltremisura a credenze soggettive o familiari che spesso portiamo in giro come veri e propri talismani... non pronunciamo frasi del tipo: "Ah son fattoa così, questo è il mio carattere". Insomma non diamo per spacciata la grande potenzialità della nostra evoluzione psichica, diamo la possibilità a noi stessi di goderci la totalità del nostro sé, senza imprigionarci in piccole identità che rappresentano solo la punta dell'iceberg della nostra personalità. Sentiamoci liberi di cambiare idea..liberi di sperimentare tutte le parti che possono giocare con il mondo...tutte le sfumature che possono dar vita a sorprendenti risvolti della nostra natura profonda. In faccia e dentro al nostro universo psicosociale mostriamo un sorriso, un sorriso per noi stessi e per tutti quelli che credono già di sapere un nostro comportamento, una nostra reazione, di predire una nostra frase, una risposta ad un determinata situazione. Sbalordiamoli e sbalordiamo noi stessi, così come un noto regista curiosamente ci mostra:
Sono a casa, seduto davanti alla tv, quando il telefono suona e una voce dell'altra parte dice:
"Le piacerebbe essere l'uomo vodka di quest'anno?"
E io dico: "No, sono un artista e non faccio pubblicità, non sono un ruffiano, non bevo vodka e se lo facessi non berrei la vostra!".
E lui: "Peccato, paghiamo cinque milioni di dollari". E io dico: "Attenda in linea prego, le passo il signor Allen".
Woody Allen