Deficit erettile, un problema di coppia: il ruolo della partner
Il deficit erettivo, oggi viene riletto com eun problema a due .La donna, è protagonista del disagio sessuologico del suo partner ed il suo coinvolgimneto sia nella fase diagnostica, che poi terapeutica, diventa auspicabile, se non indispensabile.
Il deficit erettivo (D.E.), è un disfunzione sessuale in crescente aumento, che compromette la capacità eccitatoria del paziente che ne soffre, oltre la qualità della vita in generale e sessuale in particolare. La sua insorgenza, talvolta anticipa future problematiche cardiache; per questi e tantissimi altri motivi, la sua diagnosi precoce ed il suo trattamento, diventano tappe indispensabili
Definizione di deficit erettile
“Per D.E. (Deficit Erettile) si intende l’impossibilità a mantenere un’erezione di adeguata rigidità, sufficiente per una prestazione sessuale soddisfacente per il soggetto”.
Il deficit erettile può essere primario, secondario, situazionale, assoluto e parziale.
Il deficit erettile è primario, quando la sua insorgenza è concomitante con l’esordio della vita sessuale del paziente; secondario, quando la disfunzione sessuale, compare solo dopo una normale e funzionante vita sessuale; situazionale, se correla solo con alcune situazioni ambientali eo emozionali; assoluto, quando è sempre e comunque presente e parziale, quando si manifesta solo in ambiente vaginale e, non durante i preliminari.
Dal punto di vista storico, c’è stato un importantissimo “passaggio semantico- lessicale”, caratterizzato dal cambio di terminologia correlato alla disfunzione: da impotenza a deficit erettivo.
Il termine “impotenza” ha sicuramente una connotazione svalutante e mortificante per l’autostima del paziente, facendolo sentire “impotente”, anche fuori dal letto e facilitando una massiccia identificazione nella disfunzione sessuale.
Il paziente spesso correva il rischio di “essere una disfunzione sessuale, piuttosto che avere una disfunzione sessuale”. Il termine deficit erettivo, invece descrive una disfunzionalità di una parte dell’essere umano, la sua capacità erettiva, diagnosticabile e, soprattutto curabile.
Multifattorialità del deficit erettile
L’erezione è un fenomeno vascolare che per attuarsi necessita di un adeguato flusso arterioso e di un corretto ritorno venoso, il tutto però è strettamente connesso ai VISSUTI SOGGETTIVI E RELAZIONALI, che l’influenzano profondamente.
La sua diagnosi e la sua futura cura, devono obbligatoriamente tenerpresente della poliedricità correlata all’aspetto della sessualità.
Oggi, in clinica, infatti si ravvisa la necessità di un “approccio multifattoriale” che approfondisca oltre la dimensione biologica-funzionale, le componenti intrapsichiche, sociali e relazionali-sessuali.
Le disfunzioni sessuali si estendono dall’area genitale all’area personologica, passando dal talamo a tanti altri ambiti della vita e della personalità. La disfunzione sessuale si “verticalizza”.
Cause del deficit erettile
Trovare un unico agente patogeno, correlato al d.e, è vano e falso, in quanto le componenti psicologiche e relazionali, sono sempre ad esso correlate. In clinica infatti, si sta sempre di più delineando il concetto di “multifattorialità delle disfunzioni sessuali”.
Le macro categorie correlate al de. sono ad etiologia organica, mista e psicogene.
Tra le cause organiche annoveriamo:
- Dismetaboliche
- Neurologiche
- Vascolari
- Iatrogene
Tra le psicogene:
- Ignoranza sessuale
Pur essendo nel 2012, proveniamo da un’assenza totale di educazione emozionale e sessuale, infatti i giovani e non, imparano sul campo o dai compagni più navigati o peggio ancora online, dai siti pornografici.
L’immaginario maschile, è spesso abitato da due falsi miti correlati alla sessualità: il concetto di “durata “del rapporto sessuale ed il concetto di “dimensione” degli organi genitali. Alla luce di ciò, quando un giovane inesperto, che si è “formato” nel web, sperimenta un rapporto sessuale, che magari non aderisce a questi due falsi concetti, cadrà nello sconforto e nella confusione, andando in contro ad una possibile vulnerabilità erettiva. - Ansia da prestazione: l’ansia da prestazione, è quell’ansia anticipatoria di un rapporto sessuale, che fa in modo che la disfunzione si manifesti.
- Spectatoring: è la tendenza disfunzionale ed inconscia all’auto-osservazione dei genitali, caratterizzata da un monitoraggio continuo. Il soggetto, invece di essere rapito dalla sensorialità dell’incontro con l’altroa, valuterà in diretta la sua capacità erettiva, chiedendosi se avrà l’erezione, quanto durerà, se sarà in grado di far provare piacere alla sua partner, ecc.; tutti pensieri altamente disfunzionali, anti-erezione e marcatamente anti-erogeni, che concorreranno alla perdita dell’erezione.
- Qui ed Ora – Diadiche: queste cause sono connesse alle dinamiche della coppia in cui abita la sessualità. Se la coppia, è caratterizzata da conflittualità inconsce, da aggressività repressa, da reiterate mortificazioni verbali del coniuge, da cattiva gestione del denaro, dei figli, del tempo libero, ecc…. queste caratteristiche faranno da palcoscenico per una possibile vulnerabilità erettiva.
- Cause da cattivo apprendimento sessuale: un primo rapporto vissuto e consumato, per esempio in auto o in un ambientepartner altamente ansiogenoa, potrebbe far insorgere un episodio di deficit erettivo, che nel tempo tenderà a ripresentarsi con modalità altamente disfunzionali.
- Intrapsichiche: Le cause intra-psichiche sono sicuramente le più complesse da diagnosticare e da curare, tra le più frequenti abbiamo quelle correlate al concetto di “vagina dentata”, ad un’ omosessualità latente e ad un’identità sessuale confusa.
1 - Per vagina dentata si intende la paura correlata al femminile in generale; la figura femminile viene infatti percepita come una minaccia, vampirizzante di energie psichiche, come una sirena dal canto seduttivo e pericoloso e soprattutto con connotazioni di estrema pericolosità.
L’ambiente vaginale, nell’immaginario di questi uomini, viene vissuta come "dentata", cioè contenente elementi di tipo cannibalico.
2 - L’omosessualità latente o la bisessualità in età adulta, rappresentano una non scelta sessuale, alla luce della quale un possibile rapporto di tipo penetrativo risulta essere difficoltoso o impossibile. Il sintomo erettivo, in questo caso, è una chiara via di fuga dalla paura e dalla scelta sessuale.
Una particolare attenzione inoltre, andrebbe rivolta agli “stili di vita”, oggi altamente sregolati e correlati alla possibile insorgenza di svariate disfunzioni sessuali.
La soddisfazione della partner nel vissuto maschile
Dalla rivoluzione sessuale in poi, e dall’avvento della terapia orale contraccettiva, che ha disgiunto la sessualità dalla procreazione, c’è stato un importante CAMBIAMENTO DEL PANORAMA SESSUALE.
Le donne, non sono più il “sesso silente”, ma sono più richiedenti, più disinibite e, con i loro atteggiamenti e comportamenti minano fortemente la sessualità maschile.
Un elemento di fondamentale importanza in clinica, è l’analisi del vissuto maschile circa la SODDISFAZIONE DELLA PARTNER, una delle preoccupazioni più ridondanti per l’uomo, è infatti quella di procurare un orgasmo alla partner durante il rapporto sessuale.
Le donne, oggi, non mentono più sotto le lenzuola, con modalità rassicuranti, ma pretendono il loro piacere e sanno come procurarselo.
Alla luce di questo, ci rendiamo conto dell’importanza che assume, sia in POSITIVO che in NEGATIVO, l’atteggiamento tenuto dalla partner e di come quest’ultima può aiutare, supportare o boicottare il partner con D.E..
Il deficit erettile, un problema a due
Il deficit erettivo (D.E.), viene oggi letto come un PROBLEMA DI COPPIA e la sua risoluzione va affrontata in due, ove naturalmente sia esistente una coppia su cui poter lavorare stabilmente. Coinvolgere la partner, condividere con lei i dubbi e le ansie, significa rispettare il suo ruolo e la sua identità all’interno della coppia, rassicurandola e non evocandole sentimenti di esclusione.
Negli ultimi anni infatti, l’attenzione dei clinici si è spostata di molto, sia per quanto riguarda l’aspetto diagnostico, che poi terapeutico, dal singolo/sintomo alla “dimensione coppia” (congresso nazionale di sessuologia, Taormina 2009):
- La disamina dell’ambiente relazionale ed affettivo in cui si manifesta il deficit erettile, è fondamentale per comprendere i fattori scatenanti del problema.
- La ricostruzione temporale, è un altro momento topico fondamentale. Il momento storico in cui si manifesta il deficit erettile (nascita del primo figlio – stress lavorativo – lutto – tradimento…) è di fondamentale importanza diagnostica.
- La struttura dinamica della coppia, con la valutazione di “aree sane e conflittuali” che la caratterizzano (lotta economica – di potere – gestione dei figli…) è un altro momento di importanza diagnostica.
Comunicazione della disfunzione all’interno della coppia
L‘ambito della sessualità e’ spesso associato a pudore ed omertà, in special modo quando la sessualità è maschile ed è disfunzionale. Gli uomini hanno spesso, la tendenza ad ignorare la disfunzione sessuale evitando di avere successivi rapporti sessuali; un muro di omertà maschilistica amplificato da vergogna e colpa, viene immediatamente eretto, compromettendo narcisismo, autostima, sessualità, qualità della vita e conseguentemente coppia.
Questo evitamento della comunicazione e della disfunzione, genera nella partner confusione, disorientamento, paura del tradimento, paura di non essere più seduttive ed attraenti e soprattutto capaci di procurare un’erezione valida al proprio partner.
Alla lunga una disfunzione sessuale non approcciata e discussa all’interno della coppia, crea zone d’ombra, acredine, incomprensione e soprattutto mette in discussione e compromette la relazione stessa.
Assenza di comunicazione
L’assenza della comunicazione della disfunzione sessuale, crea nella donna una gamma di sfaccettate e sgradevoli sensazioni e pensieri, come:
- Disorientamento
- Confusione nella decodifica del comportamento
- Stress all’interno della coppia
- Tensione
- Nervosismo
- Insoddisfazione, personale e sessuale
- Fraintendimenti
- Delirio di gelosia
- Attacco al narcisismo ed alla fisicità della partner
- Crisi di coppia
- Senso di colpa ed inadeguatezza
Fare finta che la disfunzione non ci sia, crea una pericolosa latitanza diagnostica, che oltre a cronicizzare la disfunzione sessuale, danneggerà inevitabilmente la coppia.
Principali dinamiche di coppia associate al circolo vizioso del deficit erettile
Quando all’interno della coppia, si manifesta un deficit erettivo, qualunque causa questo abbia, si viene a creare un disfunzionale circolo vizioso, che se non adeguatamente interrotto, tenderà a cronicizzare la disfunzione sessuale ed i malumori all’interno della coppia.
Cercherò di riassumere i passaggi di quanto accade:
- Deficit erettile
- Sensazione di fallimento e frustrazione di entrambi
- Vergogna – chiusura – difficoltà a parlare del problema sessuale
- Fraintendimenti litigi – incomprensioni
- Reazione emotiva e comportamento della partner inadeguato (gelosia, rabbia evitamento)
- Ansia da prestazione
- Deficit erettivo
Una coppia sana, vivrà il deficit erettile ed affronterà l’aspetto diagnostico e poi terapeutico con complicità ed amore, non cronicizzando il circolo vizioso del fallimento e trasformando la crisi sessuale in risorsa per la coppia.
Reazioni emotive e comportamentali della donna al deficit erettile maschile
Il deficit erettivo, non colpisce e compromette solo chi lo vive ma crea acredine, risentimento e danneggia l’autostima della partner.
La partner del paziente con deficit erettivo, sviluppa un atteggiamento caratterizzato da:
- Atteggiamento di delusione e disorientamento
- Atteggiamento apatico, manifestando un conseguente calo del desiderio sessuale
- Sviluppa un eccesso di autocritica, mettendo in discussione la propria capacità seduttiva, e la propria capacità di procurare e mantenere un’erezione al compagno
- Vive la mancanza di erezione del partner come un attacco acuto al proprio narcisismo,femminilità ed autostima
- Autostima, femminilità, desiderabilità, seduttività, vengono misurate in base alla risposta sessuale maschile
- Delirio di gelosia: la donna, provata dalla disfunzione immaginerà immediatamente, che ci sarà nella vita del partner, un’altra donna, sicuramente più giovane, bella e più brava sessualmente, capace di procurare e mantenere l’erezione al compagno.
Reazioni emotive e comportamentali dell’uomo con deficit erettile
Il deficit erettile, può avere un’origine organica, psicologica o mista, ma qualunque sia l’origine ha comunque un impatto devastante sulla vita relazionale sessuale.
La reazione emotiva e la frustrazione che ne derivano, amplificate dalle reazioni della partner, danneggiano la performance sessuale e spesso rinforzano il disturbo erettivo.
Nell’immaginario collettivo vi è una correlazione tra performance sessuali e virilità, con una totale identificazione da parte dell’uomo nella propria capacità erettiva.
Cercherò di riassumere i passaggi di quanto accade:
- deficit erettile
- Ripercussioni sul livello di autostima (vergogna, autosvalutazione, depressione, auto osservazione)
- Riduzione dell’attività sessuale – timore paralizzante del fallimento
- Sforzi mirati a controllare e mantenere l’erezione
- Reazione psicologica negativa – stress
- Ansia da prestazione
- Deficit erettile che si ripresenta
Atteggiamento ottimale della partner del paziente con d.e.
Il ruolo della partner è fondamentale nella risoluzione del deficit erettile. Da sempre le donne, per cultura ed educazione si sono occupate della salute della famiglia, sono infatti le prime interlocutrici in tema di salute e benessere. Hanno un’attitudine innata a parlare del loro privato ed a chiedere aiuto in situazioni disfunzionali.
Cosa può fare una donna in questi frangenti?
Il vissuto della donna, non è sicuramente semplice e facile, ma può tentare di aiutare il partner con i seguenti possibili atteggiamenti:
- Sviluppare un atteggiamento empatico
- Sviluppare e mantenere un buon livello di comprensione verbale ed emozionale
- Attivare una dimensione di ascolto delle paure e difficoltà del partner, evitando di colludere con il clima di omertà e negazione della disfunzione
- Trovare la parole giuste, non offensive o svalutanti, per far venire fuori il problema
- Rivalutare l’aspetto dei preliminari, potenziando una dimensione rassicurante non associata all’aspetto penetrativo
- Evitare atteggiamenti e verbalizzazioni colpevolizzanti
- Adottare atteggiamenti che non mettano in discussione la “virilità” e non colpiscano l’uomo nell’aspetto più intimo e profondo della sua psiche
- Recuperare l’aspetto della “soddisfazione sessuale”, eliminando l’associazione mentale EREZIONE – PENETRAZIONE – ORGASMO FEMMINILE
D.E. e terapia
Nel 1998,giunge in commercio la prima terapia orale per il deficit erettile, che ha totalmente stravolto l’approccio e la cura alla disfunzione.
I farmaci orali per il D.E., a differenza delle pregresse terapie iniettive, non inducono un’erezione diretta e passiva, ma la risposta erettile avviene a seguito di uno stimolo erogeno, viene pertanto conservata e non medicalizzata la componente del DESIDERIO.
Questa caratteristica conferisce alla terapia farmacologica orale una connotazione di “SPONTANEITA’”, che conserva e custodisce il legame con la partner.
La donna, nel percorso terapeutico del D.E., non si sente esclusa o adoperata, ma protagonista e “RESPONSABILE” dell’erezione del compagno.
Questo tipo di terapia farmacologica, rende la coppia complice ed unita, ed ha un notevole riverbero psicologico positivo su entrambi i parters, se sapientemente spiegata. La donna, va resa complice e parte attiva del percorso terapeutico, in quanto protagonista dolente e non più silente della disfunzionalità del partner.
Conclusione
Il deficit erettivo, oggi, va riletto come un problema a due. La sua diagnosi e la sua successiva cura devono tener conto, ove sia possibile, della partner.
Approcciare, affrontare e perché no RISOLVERE il problema della D.E., è un lavoro mirato a migliorare la “QUALITA’ DELLA VITA” dei nostri pazienti, per una sana e soddisfacente vita di coppia e per riportare la sessualità nella stanza dei giochi!
Fonti:
Congresso 15-17 Dicembre 2011, “Il paziente uro-andrologico, il punto di vista dello specialista”.