Internet addiction disorder

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

E’ una patologia caratterizzata dalla dipendenza da internet e dal provare piacere a rimanere connessi ad internet per svolgere delle attività sostitutive delle attività sociali reali.

L’Internet Addiction disorder è una patologia da poco introdotta nel DSM, cioè il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

E’ una patologia caratterizzata dalla dipendenza da internet e dal provare piacere a rimanere connessi ad internet per svolgere delle attività sostitutive delle attività sociali reali.
E’ possibile fare una diagnosi precisa attraverso un test di poche domande, le cui risposte possono far evincere la presenza di una vera e propria dipendenza da internet.
Tale patologia viene classificata nei disturbi del controllo degli impulsi e può essere paragonata ad altre dipendenze, come ad esempio lo shopping compulsivo e il gioco d’azzardo patologico.
Vi sono degli elementi comuni tra queste patologie che possono ricondurre tale patologia ad un unico disturbo.

Tali elementi sono i seguenti: 

  • instabilità dell’umore: sono presenti dei cambiamenti del tono dell’umore a seguito dell’uso continuo di internet
  • tolleranza: vi è una tendenza alla “assuefazione” da internet, pertanto i soggetti tendono ad aumentare progressivamente il tempo in cui restano connessi ad internet per ottenere il beneficio secondario del piacere di restare connessi.
  • dominanza: l’attività domina tutte le azioni ed i pensieri del soggetto
  • conflitto: sono presenti delle conseguenze sugli ambienti del soggetto; lavorativo, sociale, familiare.
  • astinenza: durante la sospensione, volontaria od obbligata, il soggetto presenta dei disturbi psico-fisici.
  • negazione del problema: durante il periodo in cui questa dipendenza ancora produce una sensazione piacevole, vi è la completa negazione dell’esistenza del problema
  • ricadute: è molto frequente ricominciare ad utilizzare internet in modo patologico nonostante una sospensione.

Inoltre possono manifestarsi anche altre alterazioni delle normali attività quotidiane, alterazioni del ritmo sonno-veglia, cefalea, alterazioni dell’appetito.


Si distinguono, inoltre, le seguenti varianti della patologia:

  • Dipendenza ciber-sessuale: i soggetti sono soliti utilizzare internet per scaricare immagini e filmati pornografici
  • Dipendenza ciber-relazionale: i soggetti tendono ad instaurare rapporti di amicizia o relazioni con persone conosciute on-line.

In genere, in questo secondo tipo di relazione, vi è una forte tendenza ad inventare delle caratteristiche personali che non sono corrispondenti alla realtà.

Per questi motivi molto spesso gli incontri non avvengono quasi mai.
Molto spesso le relazioni virtuali portano il soggetto all’isolamento, in quanto questo tipo di relazioni vengono sempre più spinte dal bisogno del soggetto di rimanere collegato ad internet per il piacere intrinseco che prova.

I soggetti che possono andare incontro a questa patologia possono essere sia soggetti con precedenti disturbi psichiatrici che soggetti che precedentemente non hanno mai avuto patologie psichiatriche.

Il trattamento che deve essere applicato è simile al trattamento che può essere fatto per le patologie da dipendenza, soprattutto il gioco d’azzardo patologico.
Questi prevede l’utilizzo di una farmacoterapia specifica, supportata da una psicoterapia.
Attualmente, numerosi studi stanno valutando l’efficacia di tali trattamenti, in quanto tale patologia è più recente rispetto alle altre.

Il trattamento deve essere protratto nel tempo e deve cercare di controllare le possibili ricadute, legate alla persistenza di connessioni internet e alla continua ricerca di luoghi per la connessione.
La sintomatologia, per tali motivi, può avere periodi di remissione e periodi di ricaduta, durante questi ultimi il trattamento può richiedere delle cure più intensive, come ad esempio l’aumento della posologia del trattamento farmacologico e l’aumento del numero di sedute.
Il trattamento psicoterapeutico più consigliato è quello ad orientamento cognitivo-comportamentale.

Data pubblicazione: 12 luglio 2010

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