La fobia sociale

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

È un disturbo alquanto diffuso tra la popolazione in una percentuale che va dal 3 al 13% che appartiene alla categoria dei disturbi d’ansia.

È maggiormente colpito il sesso femminile. L’età di insorgenza è tra i 15 ed i 20 anni.

La fobia sociale è una patologia caratterizzata dalla paura di agire e dall’evitamento di situazioni nelle quali l’individuo è esposto al giudizio degli altri per il timore irrazionale di apparire imbarazzato, ridicolo, o di comportarsi in modo inopportuno ed umiliante.

Le situazioni più temute sono quelle che impongono di dover fare qualcosa davanti ad altre persone come firmare, telefonare o mangiare.
Altre volte insorge ansia quando ci si introduce in un luogo con altre persone, oppure parlare con un proprio amico.

I soggetti affetti temono inoltre di manifestare apertamente questa paura attraverso dei segni non controllabili, come diventare rossi in volto, tremare, balbettare, sudare, o di restare a lungo in silenzio.
Tale condizione viene criticata dal soggetto quando si trova al di fuori della situazione temuta.

Insorge anche una frustrazione secondaria per l’incapacità di svolgere compiti che altri sono in grado di compiere e ciò può sfociare in disturbi depressivi.

Tutte le condizioni di fobia sociale possono comportare una serie di variazioni del comportamento in dipendenza del disturbo.
I soggetti affetti possono perciò temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente ciò che devono dire o perchè gli altri possano notare il tremore delle mani o della voce, oppure possono provare ansia estrema quando conversano con gli altri per paura di apparire poco chiari.

È un disturbo che interferisce significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo.
La fobia sociale è comune e può assumere un decorso cronico ed invalidante.

I sintomi ansiosi maggiormente percepiti sono:

  • palpitazioni (80%)
  • tremori (75%)
  • sudori (75%)
  • tensione muscolare (65%)
  • nausea (60%)
  • secchezza delle fauci (59%)
  • vampate di calore (56%)
  • arrossamenti (50%)
  • mal di testa (45%)

Spesso il disturbo si manifesta con ansia anticipatoria che ha la caratteristica di essere un’ansia che precede le situazioni temute.

Si possono distinguere due tipi di fobia sociale:

  • semplice, quando la persona teme solo una o poche tipologie di situazioni
  • generalizzata, quando invece la persona teme pressoché tutte le situazioni sociali.

Nelle forme più gravi, l’orientamento diagnostico viene riferito al II Asse con il disturbo evitante di personalità.

La diagnosi differenziale deve essere fatta con:

- disturbo da attacchi di panico con agorafobia
- disturbo d’ansia da separazione
- disturbo di personalità schizoide

Fin quando la situazione consente al soggetto di evitare determinate situazioni e, quindi, riuscendo in qualche modo a non esporsi alle situazioni temute, l’individuo non sente la necessità di risolvere il disturbo che, invece, può creare alterazioni nel funzionamento personale e sociale in modo prorompente ed improvviso.

Spesso la sintomatologia rimane nascosta dai sintomi secondari che si sviluppano nel corso del tempo e la diagnosi diviene più complessa.

Terapie

Una volta effettuata una giusta diagnosi, è possibile il trattamento della fobia sociale con buoni risultati ed in tempi relativamente brevi.
Il trattamento della fobia sociale è di tipo farmacologico, è previsto l’uso di antidepressivi e l’associazione di benzodiazepine, nei primi tempi di terapia.

Nei casi più resistenti al trattamento farmacologico è utile l’associazione di un trattamento psicoterapeutico ad orientamento cognitivo-comportamentale con esposizione graduale alle situazioni temute e fonte di disagio.

Data pubblicazione: 05 giugno 2011

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