Emotional blunting.

Emotional blunting o appiattimento emotivo: quale rapporto con la depressione e gli antidepressivi?

federico.baranzini
Dr. Federico Baranzini Psichiatra, Psicoterapeuta, Geriatra, Farmacologo, Medico delle dipendenze

In quale modo l'Emotional Blunting si relazione con la Depressione Maggiore e soprattutto con l'uso di Antidepressivi Serotoninergici? Alcune teorie neurofarmacologiche oggi più accreditate vengono presentate.

“Ottundimento”, “smussamento” o “appiattimento” emotivo sono solo alcuni dei termini con cui viene tradotto il fenomeno dell’emotional blunting, ovvero l’incapacità – più o meno momentanea – a provare in modo pieno le emozioni. L’emotional blunting non è da considerarsi come patologia in sé, si tratta piuttosto di un sintomo che può avere molteplici cause fisiche o mentali: capire la causa che sottende questa condizione è fondamentale per determinarne il trattamento.

In particolare, ad essere oggi oggetto di studio è il legame tra emotional blunting e depressione: alcuni esperti considerano l’ottundimento emotivo come un sintomo irrisolto della depressione maggiore, altri come un effetto collaterale della terapia antidepressiva.

Emotional blunting: come si manifesta?

La caratteristica principale dell’emotional blunting è uno smussamento delle esperienze emotive, un loro manifestarsi come intorpidite, ovattate. L’appiattimento emotivo è anche connesso a una ridotta capacità di comunicare le proprie emozioni, a livello di espressività facciale o comportamento.

Oltre a questo aspetto principale, l’emotional blunting può presentare anche i seguenti sintomi:

  • Incapacità di provare felicità e tristezza
  • Irrequietezza
  • Riduzione del desiderio sessuale
  • Sensazione di distacco dal corpo
  • Difficoltà a parlare
  • Mancanza di motivazione
  • Difficoltà a socializzare e formare relazioni
  • Stanchezza
  • Difficoltà a provare affetto verso o gli altri
  • Indifferenza generalizzata
  • Difficoltà di concentrazione
  • Dimenticanze
  • Autolesionismo al fine di "provare" qualcosa.
  • Apatia

Cause e fattori di rischio dell’emotional blunting

L’offuscamento emotivo è una condizione che potrebbe avere diverse cause, sia fisiche che mentali – come ad esempio prescrizioni psichiatriche, uso di sostanze o disturbi mentali – ma è particolarmente comune soprattutto tra i pazienti depressi.

In particolare, alcuni studi suggeriscono che l’emotional blunting potrebbe essere un “sintomo disvelato” o slatentizzato del disturbo depressivo maggiore, ovvero una condizione che emerge solo quando la terapia antidepressiva ha già agito positivamente sulla depressione del paziente: l’ipotesi porta per questo alla necessità di trattamenti con nuovi antidepressivi che siano in grado di agire anche su questi sintomi nascosti. Altri esperti, invece, considerano l’appiattimento emotivo come un “sintomo residuo” della depressione, ovvero un sintomo che non viene tenuto normalmente in considerazione nelle scale diagnostiche ed è spesso trattato in modo incompleto.

Oltre alla Depressione Maggiore, le altre condizioni patologiche più comunemente associate all’offuscamento emotivo sono:

  • Schizofrenia: tra i sintomi “negativi” di questa condizione può esserci anche una ridotta percezione delle proprie emozioni riconducibile all’emotional blunting.
  • Disturbo post-traumatico da stress (o PTSD): a causa della natura di questo disturbo, i pazienti potrebbero sperimentare un distaccamento emotivo in seguito a episodi di flashback e dissociazione.
  • Alessitimia: si tratta di un disturbo ancora poco chiaro e caratterizzato da una difficoltà a riconoscere le emozioni.
  • Disturbo borderline di personalità (o DBP): nei momenti di forte stress che possono caratterizzare i cambiamenti d’umore tipici di questo disturbo, il paziente può sperimentare dissociazione, emotional blunting o distacco dal proprio corpo.

Inoltre, l’offuscamento emotivo potrebbe essere anche una conseguenza data dall’assunzione di alcune sostanze come droghe (soprattutto cannabis e oppiacei, a causa del loro effetto sedativo e depressogeno), alcol (in grado di causare intorpidimento anche emotivo essendo un depressore del sistema nervoso) e alcuni farmaci come gli antidepressivi.

L’emotional blunting è un effetto collaterale degli antidepressivi?

Alcuni studi hanno messo in luce una possibile correlazione tra l’offuscamento emotivo e una terapia a base di antidepressivi: in particolare i risultati mostravano che più del 50%  dei pazienti sotto antidepressivi sperimentavano emotional blunting. Tuttavia, per fare chiarezza su questo possibile legame occorre tenere in considerazione alcuni elementi dello studio.

Innanzitutto, non tutti gli antidepressivi causano emotional blunting nello stesso modo, ad esempio solouna minoranza dei pazienti trattati con il bupropione ha riportato una sensazione di intorpidimento emotivo, mentre nel caso di trattamenti a base di duloxetina la percentuale raggiungeva i 2/3. Occorre specificare che il bupropione appartiene a una classe diversa di antidepressivi, ovvero quella dei farmaci inibitori della ricaptazione della dopamina e della noradrenalina. A differenza di altri antidepressivi, il bupropione non agisce sulla serotonina e inoltre, durante alcuni studi di neuroimaging cerebrale è emerso che è in grado di aumentare la connettività funzionale di certe aree cerebrali solitamente non sollecitate da altre molecole (corteccia prefrontale dorso mediale o dmPFC, ritenuta coinvolta nei processi emotivi, in particolare nella regolazione dell’intensità delle emozioni).

Dagli studi fatti è emerso che le classi di antidepressivi più comunemente associati allo smussamento emotivo sono: gli SNRI (duloxetina, venlafaxina); gli SSRI (escitalopram, fluoxetina, sertralina e paroxetina);  triciclici e tetraciclici.

Inoltre, dalle analisi è emersa una forte differenza di genere nella sperimentazione dell’emotional blunting oltre a una relazione lineare tra la gravità del disturbo depressivo e il livello di ottundimento emotivo. Ma il dato forse più sorprendete di questi studi è una forte differenza nella percezione che i pazienti affetti da disturbo depressivo avevano del fenomeno: a pari merito circa un terzo del campione degli intervistati esprimeva un giudizio sia positivo sia negativo del trattamento con antidepressivi. 

Qual è la relazione tra emotional blunting e antidepressivi?

Date le notevoli differenze nella sperimentazione dell'appiattimento affettivo riportata dai pazienti in terapia antidepressiva, i ricercatori ritengono che non sia probabile che un solo neurotrasmettitore sia la causa di questa condizione. Si ritiene piuttosto che ad avere questo effetto sia lo squilibrio di più neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina e norepinefrina.

Una ricerca italiana ha messo in evidenza che la somministrazione di vortioxetina (10 o 20 mg/die) in pazienti in trattamento ambulatoriale per Depressione Maggiore portava a un miglioramento dei sintomi legati all’emotional blunting, anche in pazienti che avevano sperimentato un offuscamento emotivo durante un precedente trattamento (inefficace) con SSRI o SNRI. Circa la metà dei pazienti il cui trattamento è passato alla vortioxetina ha riportato un miglioramento non solo dell’appiattimento emotivo, ma anche dell’energia, della motivazione e in generale della qualità della vita.

Il lobo frontale è la regione corticale con la più alta densità di assoni serotoninergici e recettori serotoninergici, mentre la regione del mesencefalo è caratterizzata da un alto tasso di neuroni dopaminergici (DA) i cui filamenti assonali si proiettano alle regioni prefrontali e che costituiscono il percorso meso-cortico-limbico più importante per la generazione sia di segnali di ricompensa che di segnalazione di eventi avversi.

Date queste caratteristiche anatomiche, sempre più ricercatori ipotizzano che l’intorpidimento emotivo (di emozioni sia positive che negative) possa essere una conseguenza delle alterazioni nei livelli di DA date non solo degli effetti serotoninergici diretti (causati degli SSRI) sui lobi frontali, ma anche dagli effetti indiretti dati da una modulazione inibitoria dei sistemi dopaminergici del mesencefalo che a loro volta, come detto sopra, si proiettano nelle regioni prefrontali.

Trattamento dell’emotional blunting

Essendo l’emotional blunting  un sintomo e non una patologia in sé, è opportuno trattarlo agendo sulle sue cause.

Per molte delle cause di origine psichiatrica dell’ottundimento emotivo – soprattutto nel caso di depressione, disturbo borderline della personalità e disturbo post-traumatico da stress – gli esperti affermano che iniziare un percorso con uno psicoterapeuta permetterebbe al paziente di introdurre nel proprio stile di vita dei cambiamenti sani in grado di migliorarne lo stato emotivo e far fronte alla sindrome.

Nel caso in cui si dovesse sospettare un'origine farmacologica del sintomo data dagli effetti collaterali degli antidepressivi è innanzitutto opportuno contattare il proprio specialista di fiducia per valutare le alternative disponibili sempre tenendo in considerazione un corretto bilanciamento tra pro e contro.

Bibliografia

  1. Sadock BJ, MD, Sadock VA, MD. Kaplan & Sadock’s Concise Textbook of Clinical Psychiatry (3rd edition). LWW.2017.
  2. Jones JD, Butterfield LC, Song W, et al. Anxiety and Depression Are Better Correlates of Parkinson’s Disease Quality of Life Than Apathy. J Neuropsychiatry Clin Neurosci. 2015;27(3):213-8. 
  3. Goodwin GM, Price J, De bodinat C, Laredo J. Emotional blunting with antidepressant treatments: A survey among depressed patients. J Affect Disord. 2017;221:31-35. 
  4. Aydemir EO, Asian E, Yazici MK. SSRI induced apathy syndrome. Psychiatry and Behavioral Sciences 2018;8(2):63-70. 
  5. Turchi F, Cuomo A, Amodeo G, Favaretto E, Righini S, Mellina E, La Mela C, Fagiolini A. La cognizione sociale nel disturbo depressivo maggiore: una rassegna sulle basi neurali [The neural bases of social cognition in major depressive disorder: a review]. Riv Psichiatr. 2017 Jul-Aug;52(4):137-149.
  6. Corruble E, de Bodinat C, Belaïdi C, Goodwin GM, on behalf of the agomelatine study group. Efficacy of agomelatine and escitalopram on depression, subjective sleep and emotional experiences in patients with major depressive disorder: a 24-wk randomized, controlled, double-blind trial. Int J Neuropsychopharmacol. (2013) 16:2219–34.
  7. Rzepa E, Dean Z, McCabe C. Bupropion administration increases resting-state functional connectivity in orso-medial prefrontal cortex. Int J Neuropsychopharmacol. (2017) 20:455–62.
  8. Ma H, Cai M and Wang H (2021) Emotional Blunting in Patients With Major Depressive Disorder: A Brief Non-systematic Review of Current Research. Front. Psychiatry 12:792960
  9. Pettorruso M, Spagnolo PA, Leggio L, Janiri L, Di Giannantonio M, Gallimberti L, et al. Repetitive transcranial magnetic stimulation of the left dorsolateral prefrontal cortex may improve symptoms of anhedonia in individuals with cocaine use disorder: a pilot study. Brain Stimulat. (2018) 11:1195–7.
  10. Spano MC, Lorusso M, Pettorruso M, Zoratto F, Di Giuda D, Martinotti G, et al. Anhedonia across borders: transdiagnostic relevance of reward dysfunction for noninvasive brain stimulation endophenotypes. CNS Neurosci Ther. (2019) 25:1229–36
  11. Fagiolini A, Florea I, Loft H, Christensen MC. Effectiveness of vortioxetine on emotional blunting in patients with major depressive disorder with inadequate response to SSRI/SNRI treatment. J Affect Disord. (2021) 283:472–9.
Data pubblicazione: 08 agosto 2022

Autore

federico.baranzini
Dr. Federico Baranzini Psichiatra, Psicoterapeuta, Geriatra, Farmacologo, Medico delle dipendenze

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università degli Studi di Varese.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 44592.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche depressione 

Contenuti correlati