Disturbo ossessivo grave e resistente, la Stimolazione Cerebrale Profonda

Per il Disturbo Ossessivo grave e resistente ci giungono nuove prospettive terapeutiche dalla neurochirurgia

Introduzione

La Stimolazione Cerebrale Profonda o Deep Brain Stimulation (DBS) è una delle più recenti terapie proposte per quelle persone affette da un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) caratterizzato da particolare gravità e resistenza alle terapie convenzionali. 

 

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il DOC è un disturbo particolare, si caratterizza per la forte ansia ma non è più classificato fra i disturbi d'ansia a causa delle sue peculiarità di sintomatologia, decorso e resistenza (parziale o totale) alle terapie. I sintomi caratteristici sono le ossessioni (pensieri, immagini, fantasie o impulsi che si presentano alla mente contro la propria volontà, ripetutamente e creando disagio) e le compulsioni (impulsi volontari a compiere determinate azioni, col fine di placare l'ansia generata dal contenuto fastidioso delle ossessioni. Un esempio di compulsione è la necessità di lavarsi ripetutamente per paura di contrarre una malattia, di controllare tutto più volte, di contare ripetutamente, etc).

 

Quando rivolgersi al medico

Quando questi sintomi causano importanti ansia e disagio, nonché grave interferenza con le proprie attività, occorre cercare un aiuto specialistico. Spesso il DOC compromette pesantemente e continuamente la qualità di vita di chi ne soffre.

 

Terapia

Il DOC si cura con farmaci serotonergici (clomipramina ed SSRI, ad alte dosi, eventualmente associati fra loro e/o ad altri farmaci per potenziarne l'efficacia) va associata anche una psicoterapia specifica.

Quando il DOC è resistente possono essere prese in considerazione le terapie di "stimolazione cerebrale", dalla terapia elettroconvulsivante (TEC), alla stimolazione vagale (VNS), alla stimolazione magnetica transcranica (TMS, rTMS ed MST) ed alla tDCS (stimolazione cranica non invasiva con correnti costanti). Nel DOC i risultati migliori sembrano però ad oggi quelli della Stimolazione Cerebrale Profonda (DBS) che ha tuttavia lo svantaggio di essere una tecnica "invasiva" (prevede cioé di impiantare due elettrodi stabilmente nella scatola cranica).

Occorre comunque ricordare che questo tipo di neurochirurgia è solitamente in grado di bloccare i sintomi più invalidanti senza indurre effetti secondari gravi e/o irreversibili né modificare personalità e funzioni cognitive (memoria, attenzione, concentrazione).

Negli ultimi anni a Milano (ma anche a Torino ed in altre sedi), presso l'Istituto Neurologico "Carlo Besta" sono stati selezionati, operati e seguiti nel decorso post-operatorio alcuni pazienti affetti da grave e resistente DOC in collaborazione con la psichiatria dell'Ospedale San Paolo.

La DBS consiste nella stimolazione elettrica ad alta frequenza ma bassa intensità (0,5-6 V) del nucleo cerebrale che si intende regolare. L'impulso arriva all'elettrodo da un generatore simile a un pacemaker cardiaco, impiantato sottopelle nella zona sottostante la clavicola.
Questa stimolazione permette di ridurre l'attività patologica neuronale che provoca i sintomi del DOC.

Il razionale, il motivo che giustifica l’impiego della DBS nei pazienti con DOC è che questa può regolare l'attività dei neuroni della corteccia mediale orbitofrontale, del giro cingolato anteriore e del nucleo caudato, il cui funzionamento sarebbe alterato nel DOC.

Le prospettive offerte da questo approccio (DBS) sono interessanti anche per la Depressione Resistente, i Disturbi Alimentari e vari altri disturbi psichiatrici e neurologici (come il Morbo di Parkinson per il quale la DBS è da tempo impiegata con efficacia). La tecnica potrà poi evolvere in applicazioni extracraniche, non chirurgiche, come quelle ipotizzabili (ed in qualche Paese già sperimentate) grazie all'utilizzo del "Gamma Knife" (radiazioni mirate che possono inibire l'attività patologica di alcune zone cerebrali senza richiedere un accesso chirurgico).

La ricerca nella terapia dei disturbi psichiatrici più invalidanti quindi prosegue ed offre anche prospettive incoraggianti. Queste tecniche neurochirurgiche, altre terapie fisiche di stimolazione cerebrale e cure farmacologiche più mirate ed efficaci, tecniche psicoterapiche sempre più attive, ci lasciano sperare in futuri ma importanti progressi.

 

Bibliografia

  • Deep brain stimulation (DBS) in treatment-resistant chronic obsessive-compulsive disorder: a critical review. Savino M., Miniati M., Broggi G., Franzini A., Marras C., Messina G., Scarone S., Gambini O., Muffatti R., Cassano G.B. in Italian Journal of Psychopathology. 2007; 13:367-373. 
  • Deep Brain Stimulation for Obsessive–Compulsive Disorders: Long-term Analysis of Quality of Life. Pieter Ooms, Mariska Mantione, Martijn Figee, P Richard Schuurman, Pepijn van den Munckhof, Damiaan DenysJ Neurol Neurosurg Psychiatry. 2014;85(2):153-158
  • Neurosurgical treatment of obsessive-compulsive disorder. Jenike MA. Br J Psychiatry (Suppl): 1998: 79–90.
Data pubblicazione: 31 marzo 2014

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