Evoluzione, mascelle e disturbi dell'orecchio
Una teoria affascinante sull'origine dei disturbi dell'orecchio secondari a disfunzione temporo-mandibolare quali sintomi di allarme di una patologia gnatologica
Il percorso evolutivo dell'uomo ha modificato il massiccio facciale piu' di ogni altro carattere ed il suo passaggio alla stazione eretta ha modificato radicalmente la forma e l'assetto funzionale della mandibola creando i presupposti per le patologie mandibolo-auricolari.
Come noto, l'anatomia delle arcate dentarie condiziona l'occlusione come l'occlusione condiziona l'anatomia, specie nell'eta' evolutiva.
L'uomo, passando da quadrupede a bipede verosimilmente cosi' precocemente da non lasciar spazio a compromessi evolutivi, ha portato ad un'inversione dell'asse di sollecitazione della mandibola attorno al proprio perno da anteriore a posteriore riducendo drasticamente l'intercuspidazione (ossia il combaciamento dei denti superiori con quelli inferiori) a riposo e cosi' modificando nel tempo l'occlusione mandibolo-mascellare.
L'assetto bipede ha inoltre determinato una sollecitazione aumentata sulla colonna vertebrale, in particolare sul tratto cervicale, a causa dell'intero peso della testa e della rotazione della colonnna da un asse orizzontale sostenuto da quattro appogi ad uno verticale a due appoggi.
La funzione modifica l'organo e in conseguenza il progresivo cambiamento delle abitudini alimentari dalla scoperta del fuoco in poi ha determinato l'uso di cibi via via piu' complessi e piu' facilmente masticabili con il conseguente passaggio da una dentatura possente degli ominidi all'attuale con delle arcate che a stento contengono un pari numero di denti.
Quanto esposto potrebbe in parte spiegare la grande incidenza di malocclusioni e disfunzioni temporo-mandibolari con le loro ripercussioni sulla colonna vertebrale che avrebbero poi come segnale di allarme l'apparato uditivo determinando cosi' acufeni e verigini quali sintomi di avvertimento di una patologia di un apparato che a livello cerebrale ha la rappresentazione piu' ampia quale espresione di un'esigenza primaria per la sopravvivenza.