La chirurgia percutanea dell'alluce valgo
La chirurgia percutanea mini-invasiva nelle patologie dell'avampiede
Introduzione
La chirurgia percutanea del piede fa parte di quelle tecniche mini-invasive attualmente molto utilizzate per i vantaggi che hanno apportato nella pratica e nei risultati, sia dal punto di vista estetico, funzionale e di controllo del dolore post operatorio: in particolare nel piede, tale tecnica è utilizzata nella correzione dell'alluce valgo, dita a martello, metatarsalgie, alluce rigido, dita sovraddotte e/o con deviazioni assiali.
Un altro grande vantaggio è la mancanza assoluta di mezzi di sintesi sia temporanei che permanenti (cambre, viti, fili metallici..) evitando così le problematiche sia a breve che a lungo termine legate alla loro presenza.
Segni e sintomi
L'alluce valgo si presenta con una deviazione più o meno marcata del primo dito del piede verso l'esterno, con associata una formazione a livello dell'articolazione metatarso-falngea, la cosidetta "patata", e con eventuale presenza in tale sede di rossore, edema e dolore, sia a riposo che sotto carico durante il passo. Le cause sono molto spesso legate alla conformazione anatomica del piede, ai rapporti tra i metatarsi e le singole dita e all'uso di calzature ad effetto valgizzante sul primo dito.
Quando la patologia raggiunge un grado marcato, la conformazione del piede viene sovvertita in quanto il piede si allarga e si verifica poi la deviazione anche delle altre dita che, diventando a martello, possono anche sovrapporsi tra loro, causando difficoltà notevoli all'utilizzo delle scarpe, anche quelle considerate più comode, con presenza di dolore continuo e difficoltà alla dembulazione.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi è essenzialmente clinica, e viene corredata da radiografie sotto carico di entrambi i piedi utili per misurare gli angoli di deviazione dell'alluce e delle altre dita, così da permettere di valutare in maniera corretta quale tecnica chirurgica e che grado di correzione attuare. Tale tecnica mini-invasiva permette la correzione di circa il 60-70% degli alluci valghi, cioè quelli con deformità medio-gravi: per gradi maggiori di gravità occorre ricorrere a tecniche a cielo aperto o comunque miste (percutanea+cielo aperto) ed all'eventuale uso di mezzi di sintesi.
L'intervento chirurgico in percutanea si effettua in regime ambulatoriale o di Day Surgery in anestesia locoregionale del solo piede o della gamba, ha una durata di pochi minuti con un dolore post-operatorio molto ridotto vista la minima aggressività chirugica; esso consiste nel praticare tre piccoli fori in prossimità dell'alluce attraverso i quali passano delle microfrese motorizzate, tipo trapano del dentista:
- dal primo foro prima si rimuove la "patata" riducendola a una pappa ossea che viene spremuta e drenata, poi viene praticata l'osteotomia del collo del primo metatarso (sec. Isham-Reverdin) per creare una frattura guidata tale da correggere l'asse del primo raggio;
- dal secondo foro viene effettuata la teno-artrolisi dell'articolazione metatarso-falangea, cioè vengono allentati i tessuti molli irrigiditi che impedirebbero una valida correzione;
- dal terzo e ultimo foro si esegue un'altra osteotomia della base della prima falange (sec Akin) per dare un secondo grado di correzione.
Visto che l'intervento si svolge a cielo chiuso, tutte queste manovre sono eseguite sotto controllo di un amplificatore di brillanza per verificarne la correttezza, cioè con l'ausilio di radiografie intra-operatorie proiettate su di uno schermo.
A fine intervento si confeziona il bendaggio, che in assenza di mezzi di sintesi, ha un'importanza fondamentale per mantenere la correzione che vogliamo e proprio per questo viene fatto dallo stesso chirurgo che lo rinnoverà ogni 7-10 gg controllando che la posizione e quindi la correzione del dito sia quella ricercata.
Il paziente può deambulare fin da subito con una apposita scarpa da mantenersi, assieme al bendaggio, per circa 4 settimane, alla fine delle quali potrà re-indossare una scarpa comoda (tipo ginnastica) per riprendere progressivamente le proprie attività.