Pulpite sintomi cause cura.

La pulpite: diagnosi e terapia

La pulpite è un'infiammazione della polpa dentaria, caratterizzata da un dolore intenso, pulsante e notturno. Spesso i pazienti assumono antibiotici per lenire il dolore, inutilmente: la terapia è recarsi dal dentista!

La polpa dentaria è un tessuto connettivo lasso che contiene l'apparato vascolare e nervoso del dente. Si distingue una polpa coronale, che corrisponde alla corona del dente, e una polpa radicolare, che è presente all'interno della radice. Essa ha dei compiti fondamentali per il dente, soprattutto nutritivi, riparativi e difensivi, quando si infiamma parliamo di pulpite.

Cos'è la pulpite?

La pulpite è l'infiammazione di questo tessuto. Sebbene ve ne siano diverse classificazioni (iperemica, acuta, cronica), in clinica si distinguono due stati:

  • pulpite reversibile: è uno stato di infiammazione legato ad esempio ad una precedente otturazione incongrua: una volta rimossa la causa, l'infiammazione pulpare regredisce, con guarigione.
  • pulpite irreversibile: in questo stato, invece, la guarigione della polpa è ormai compromessa ed è necessaria una devitalizzazione.

Struttura del dente

Pulpite: cause e sintomi

Si riconoscono diverse cause, le più comuni sono la carie (i batteri del cavo orale, demineralizzando e rammollendo i tessuti duri, raggiungono la polpa provocando infiammazione) e traumi ai denti (soprattutto in età infantile); altre cause più rare sono il bruxismo, la parodontite, un restauro incongruo e scarsa igiene orale.

Evoluzione della carie

Come si manifesta la pulpite?

Il sintomo più comune della pulpite è il dolore. Nel caso della pulpite reversibile, il paziente lo riferisce evocato da determinati stimoli (ad esempio termico - bere un bicchiere d'acqua fredda- o osmotico -mangiare cibi zuccherati). Il paziente identifica benissimo il dente che fa male. 

Nel caso di una pulpite irreversibile, il dolore si presenta intenso, trafittivo, intermittente, talvolta continuo, pulsante (il paziente riferisce pulsazioni all'interno del dente, "come i battiti del cuore"), non è legato principalmente a stimoli termici, anzi il paziente spesso ha un sollievo con l'acqua fredda.

Il dolore è anche notturno, perchè è aggravato dalla posizione supina, in quanto in questa posizione aumenta la portata cefalica (la quantità di sangue che raggiunge l'area cerebrale) e avverte maggiormente queste pulsazioni. Frequentemente il dolore è riferito non ad un singolo dente, ma all'arcata corrispondente, o a quella controlaterale, o è diffuso. La causa di questo dolore così acuto è legata alla vasodilatazione delle arteriole pulpari, in seguito all'infiammazione, che provoca una compressione del fascio nervoso contro le pareti dentinali.

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Come fare la diagnosi di pulpite

La diagnosi è clinica, supportata da esami strumentali come le RX endorali. Il dentista tiene conto dei sintomi del paziente e di esami come il test di vitalità con uno spray ipotermizzante come il criospray: il paziente avrà spesso una reazione esagerata allo stimolo. Dirimente per individuare il dente incriminato in caso di pulpite irreversibile è l'uso di eventuali radiografie, che mostrano delle carie estese che raggiungono la polpa.

pulpite diagnosi

Terapia

Molto spesso i pazienti usano (e abusano) gli antibiotici per alleviare il dolore da pulpite: è assolutamente inutile e pericoloso usare antibiotici in caso di dolore pulpare. Il farmaco, infatti, non raggiunge le arteriole della polpa, risultando inefficace. La vera terapia è recarsi dal dentista!

Nei casi infatti di una diagnosi di:

  • pulpite reversibile, rimossa la causa, il paziente non ha più dolore (es. in caso di restauro incongruo, va rifatta l'otturazione);
  • pulpite irreversibile, il dentista procede all'apertura del dente sotto anestesia locale e alla devitalizzazione.

Come prevenire la pulpite

Essendo principalmente la carie dentale la causa principale della pulpite, è necessario attuare una sana alimentazione, povera di zuccheri raffinati ed una corretta igiene orale. Tuttavia, la visita dal dentista, almeno due volte l'anno, è fondamentale per riconoscere e curare già da subito carie spesso asintomatiche che possono aggravarsi e determinare un danno alla polpa.

Bibliografia

  1. Berutti E., Gagliani M. et al, Manuale di endodonzia, Edizioni edra, 2013;
  2. Somma F., Endodonzia, Edizioni edra, 2016;
  3. Cohen S., Il trattamento della polpa, Antonio Delfino editore, 2008;
  4. Ficarra G., Manuale di Patologia e Medicina Orale, McGraw-Hill Education, 2006.
Data pubblicazione: 13 febbraio 2021

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