Angiografia OCT, una nuova metodica per la diagnosi malattie della retina

L'angiografia digitale retinica (angioOCT) è un nuovo strumento diagnostico utile nella valutazione delle principali malattie vascolari retiniche, assolutamente non invasivo e ripetibile.

Fin dalla sua introduzione nell'uso diagnostico, la fluorangiografia è stato l'esame principe per la diagnosi delle malattie della retina, come maculopatia senile e retinopatia diabetica. Viene eseguita iniettando in vena del braccio un colorante chiamato fluorescina, che passando in circolo transita nell'occhio, colorando ed evidenziando i vasi sanguigni della retina. Pur essendo estremamente rari i casi di grave intolleranza allergica al colorante, sono relativamente frequenti invece fastidi come nausea e vomito, rimanendo in ogni caso una procedura invasiva e non eseguibile in tutti i pazienti.

E' comunque a tutt'ora un esame usato e che permette di ottenere informazioni utili per indirizzare la diagnosi e il trattamento di numerose malattie, anche se da alcuni anni è stato affiancato dalla tomografia a coerenza ottica, conosciuta come OCT. Quest'ultima metodica sfrutta un fascio laser non nocivo, emesso dall'apparecchiatura. Grazie all'analisi computerizzata del fascio di luce riflesso dalle strutture oculari in esame, è possibile ricostruire una immagine bi o tridimensionale della retina, un pò come avviene in una risonanza magnetica.

Sfruttando i principi operativi e tecnici dell'esame OCT, recentemente è stata introdotta una metodica assolutamente non invasiva, che permette di visualizzare la circolazione del sangue all'interno della retina senza iniettare mezzi di contrasto: l'angioOCT o angiografia digitale retinica.

Per riuscire ad ottenere immagini utili ai fini clinici si sono dovuti superare importanti problemi tecnici, risolvibili solo tramite apparecchiature di ultima generazione, che sono in grado di effettuare 100.000 scansioni al secondo del tessuto retinico. Grazie all'analisi del movimento generato dal flusso sanguigno, viene ricostruita una immagine tridimensionale, dove la circolazione retinica viene analizzata e suddivisa in tre plessi: superficiale, profondo e coroideale.

Questo esame risulta utile a tutt'oggi nella valutazione di numerose malattie che colpiscono i nostri occhi, come la retinopatia diabetica, al maculopatia senile, il glaucoma, le malattie occlusive come le trombosi, le vasculopatie retiniche. In tal maniera il medico oculista è in grado di riconoscere per tempo eventuali problematiche che possono mettere a rischio la salute dell'occhio, oltre che poter monitorare nel tempo l'evoluzione di una malattia, oppure l'efficacia di una terapia, come nel caso delle iniezioni intravitreali con farmaci in grado di inibire la proliferazione vascolare (antiVEGF). Sono comunque in continua evoluzione le sue applicazioni cliniche e il riconoscimento delle sue potenzialità.

La sua assoluta non invasività permette di poter eseguire questo esame in ogni patiente, ripetendolo tutte le volte che sia necessario, senza alcun fastidio ed in pochi minuti di tempo.

Data pubblicazione: 09 maggio 2017

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