Emicrania con aura.

L'emicrania con aura

L'emicrania con aura è una forma di cefalea primaria che si contraddistingue per un sintomo particolare: la presenza dell'aura che, nella maggior parte dei casi, si manifesta sotto forma di disturbi visivi.

Si definisce emicrania con aura quella forma di cefalea di tipo emicranico preceduta da sintomi caratteristici detti "aura".

Cos'è l'emicrania con aura

Questo tipo di cefalea primaria non è frequente come quella senz'aura, la percentuale varia tra il 15 e il 18% di tutti i pazienti emicranici, coincide invece la prevalenza sul sesso femminile: ogni 2-3 donne è colpito un maschio.

Il picco di pazienti colpiti da cefalea con aura si manifesta nella seconda e terza decade di vita e l’esordio è più frequente nella seconda decade. Nella quarta decade di vita c’è una tendenza spontanea alla riduzione delle crisi, soprattutto nel sesso maschile.

Quali sono i sintomi?

L’aura è il sintomo distintivo di questo tipo di emicrania. Si tratta di una fase della durata tra 5 e 60 minuti (in media 20-30 minuti) che precede l’attacco emicranico: è completamente reversibile e, in oltre l’80% dei casi, è rappresentata da disturbi della vista, si parla infatti di emicrania oftalmica.

Questi disturbi visivi possono essere:

  • positivi: lampi di luce, immagini scintillanti, stelline, linee a zig-zag o a ferro di cavallo;
  • negativi, più rari: deficit di vista in un quadrante del campo visivo detto quadrantopsia, in casi più gravi perdita del campo visivo.

L'emicrania con aura visiva è pericolosa?

I disturbi visivi associati a questa forma di emicrania sono temporanei e, seppure spaventosi per il paziente, sono innocui, di breve durata e reversibili. Trattandosi, però, di condizioni poco comuni è comunque opportuno rivolgersi al medico.

L’aura emicranica può essere accompagnata o seguita da altri sintomi neurologici come:

  • sensazioni di punture di spilli, formicolio senso di addormentamento più frequentemente a livello della bocca, delle dita, della lingua e dell'arto superiore e dal lato opposto a quello dove si localizzerà il dolore, detta aura sensitiva. 

Più raramente possono essere interessate gamba e piede. Si può manifestare anche un disturbo della parola con difficoltà ad esprimersi, in questi casi si parlerà di aura afasica.

Per approfondire:Quando l'aura è visiva: l'emicrania oftalmica

Qual è la frequenza degli attacchi emicranici con aura?

La frequenza degli attacchi di emicrania con aura è molto irregolare, potendosi alternare periodi di remissione molto lunghi, di anni, a periodi di crisi più ravvicinate tra loro, anche a distanza di 24-48 ore. Mediamente gli attacchi, nella maggioranza dei pazienti, sono inferiori ad 1 al mese.

Uno stesso paziente può avere crisi di emicrania con e senza aura?

La stragrande maggioranza dei pazienti (85% di uomini e 75% di donne) presenta soltanto emicrania con aura, comunque è possibile nello stesso paziente l’alternarsi non regolare delle due forme.

Caratteristiche della fase dolorosa

Terminata l’aura inizia la crisi dolorosa, immediatamente o dopo alcuni minuti. In alcuni casi dopo l’aura non si scatena la crisi dolorosa, in questi casi si parla di “aura tipica senza cefalea”.

La fase dolorosa dell'emicrania con aura è più breve rispetto alla forma senz’aura, inferiore a 4 ore in un quarto dei soggetti.

Il dolore è unilaterale nel 55% dei casi ed è pulsante nella metà dei soggetti. L’intensità è minore rispetto all’emicrania senz’aura.

Cause dell'emicrania con aura

In linea di massima i fattori che possono scatenare l'emicrania con aura sono poco noti. Per esempio i fattori ormonali mestruali sembrano poco influenti sulla comparsa di crisi emicraniche, ma si nota un aumento in gravidanza e un peggioramento delle crisi con l’assunzione di contraccettivi orali. Altri fattori scatenanti chiamati in causa, ma non certi, sono i disturbi del sonno, lo stress psichico, sforzi fisici intensi e traumi cranici anche lievi.

Per approfondire:Emicrania con aura negli adolescenti: conseguenze e rimedi

Diagnosi e cura dell'emicrania con aura

Data l’estrema variabilità della frequenza delle crisi, bisogna adottare una logica terapeutica diversa a seconda del numero delle crisi. È evidente che nei soggetti con poche crisi l’anno (sono la maggioranza) la terapia è finalizzata a stroncare l’attacco, mentre quando le crisi sono molto frequenti si prende in considerazione una finalità preventiva.

Tra i farmaci per l’attacco emicranico ci sono i FANS, cioè i comuni analgesici, anche quelli estremamente pubblicizzati dai media, spesso abusati dal paziente, e i Triptani che molto spesso risolvono rapidamente l’attacco doloroso. C’è da dire che questi farmaci agiscono poco o nulla sull’aura, ma tendono solo a stroncare l’attacco doloroso.

I Triptani vanno assunti subito, ai primi segni dell'aura perché, se assunti durante questa, ne potrebbero prolungare la durata o essere poco efficaci sulla successiva cefalea.

Negli anni, di volta in volta, sono stati proposti altri farmaci sia per l’attacco doloroso sia per l’aura, ma gli studi non hanno messo in evidenza una reale efficacia superiore al placebo oppure per qualche farmaco non esiste in Italia la commercializzazione o in altri casi ancora sono deputati esclusivamente a forme rare e particolari di emicrania.

Per approfondire:Emicrania: gli effetti della terapia con farmaci off-label

I farmaci di prevenzione, come detto, sono indicati in quei soggetti (che sono la minoranza) che presentano attacchi frequenti. Tra questi farmaci i più attivi nel ridurre la frequenza delle crisi sono il Metoprololo, la Flunarizina e ultimamente si sta studiando la Lamotrigina che sembrerebbe essere efficace sia sull’attacco doloroso che sull’aura. In questo senso si stanno studiando anche altri farmaci anti epilessia come il Valproato di sodio, il Gabapentin e il Topiramato.

Tra le terapie non farmacologiche segnalo il biofeedback e l’agopuntura.

Data pubblicazione: 05 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 06 dicembre 2021

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