Stimolazione vagale esterna e trattamento degli attacchi di emicrania

Si commentano i risultati di un recente studio internazionale sull'utilizzo di uno stimolatore vagale esterno in pazienti emicranici discutendo dei possibili utilizzi nella popolazione emicranica

Introduzione

Una discreta percentuale, circa il 50% di attacchi di emicrania di tipo lieve o moderati possono beneficiare in termine di riduzione di intensità e durata dalla stimolazione del nervo vago, mente nelle forme di emicrania severa le percentuali di successo sono inferiori. Questo effetto è stato dimostrato da uno studio anglo-americano di recente pubblicazione sulla rivista Cephalalgia.

 

Razionale e risultati

Il dispositivo di stimolazione vagale, denominato Gammacore prodotto dall’azienda americana,  ElectroCore Medical è uno stimolatore esterno portatile autogestibile da parte del paziente in grado di inviare microimpulsi elettrici al nervo vago che poi li ritrasmette al cervello con conseguente riduzione del neurotrasmettitore glutammato, uno degli effettori della sintomatologia emicranica.

Nello studio citato, del tipo in aperto a singolo braccio, sono stati reclutati trenta pazienti con emicrania con o senza aura con frequenza pluriquotidiana. In un intervallo temporale di 6 settimane, si sono trattate più di 4 crisi emicraniche/paziente con due stimolazioni da 90 sec., applicate sul ramo destro cervicale del nervo vago, intervallate da 15 minuti di pausa.

In totale sono state trattate 27 crisi su 80 ottenendo una riduzione dal 21 al 63% degli attacchi lievi/moderati e una risoluzione globale del dolore nel 47% dei casi. Eventi avversi minori si sono registrati in 13 pazienti come spasmi al collo, raucedine, arrossamento nel sito di stimolazione.

La percentuale di pazienti pain-free a due ore era di 4 su 19 (21%) per il primo attacco di tipo moderato o grave al basale, mentre per tutti gli attacchi era di 12/54 (22%).

Queste percentuali di risposta, pur considerando la debolezza di uno studio placebo con una percentuale di circa il 30% di effetto placebo, pongono questo dispositivo come opzione terapeutica per soprattutto per quei pazienti con forme di emicrania ad alta frequenza con la possibilità di risparmiare sulla terapia farmacologica evitando casi di medication overuse. L’aderenza al dispositivo si è dimostrata ottima dopo un minomo training di apprendimento guidato.

Dai dati di alcuni centri italiani che hanno iniziato a sperimentarlo, si evince che alcuni pazienti rispondono bene ad una sola stimolazione mentre altri a 2 o 3 stimolazioni con una risposta positiva dopo 2 ore in circa la metà dei casi e, nei responders, il risultato significativo compariva già dopo 1 ora dalla stimolazione lo studio anglo-americano includeva una vasta percentuale di pazienti affetti da emicrania cronica, patologia particolarmente difficile da trattare.

 

Conclusioni

In conclusione i pazienti target potrebbero essere i grandi consumatori di analgesici affetti anche da patologie gastrointestinali e quelli restii per principio ad assumere farmaci. Controindicazione assoluta all’utilizzo in pazienti con ostruzione carotidea, con protesi alla spalla o in portatori di pacemaker o qualsiasi altro dispositivo elettronico impiantato.

La safety del dispositivo e’ comunque dimostrata dato che l’intensità di stimolazione è di un decimo rispetto a quella necessaria alla stimolazione delle fibre efferenti dal cervello, quindi le uniche fibre vagali ad essere stimolate sono quelle afferenti con conseguente diminuzione del dolore.

Il dispositivo va collocato nella parte destra del collo in un sito posto tra la trachea ed il muscolo sternocleidomastoideo previo posizionamento di gel conduttore sugli elettrodi; successivamente viene acceso regolando l’intensità di stimolo che corrisponde a quella che induce contrazioni involontarie alla metà destra della bocca. Occorre effettuare due stimolazioni da 90 secondi con intervallo di 2-3 minuti.

Tale dispositivo di stimolazione vagale appare pertanto sicuro ed efficace e apre una nuova prospettiva di cura per l’emicrania, consentendo in pazienti ben selezionati dal neurologo, una buona risposta e un risparmio in termini di carico farmacologico.

 

Bibliografia

Goadsby P et al.  Effect of noninvasive vagus nerve stimulation on acute migraine: An open-label pilot study. Cephalalgia. 2014 Mar 7.

Data pubblicazione: 20 giugno 2014
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