La neurite ottica
La neurite ottica è un processo infiammatorio che colpisce il nervo ottico. Se viene colpita la parte anteriore del nervo si parlerà di “papillite”, se la parte posteriore, di “neurite ottica retrobulbare”.
INTRODUZIONE
La neurite ottica è un processo infiammatorio che colpisce il nervo ottico.
Se viene colpita la parte anteriore del nervo si parlerà di “papillite”, se la parte posteriore, di “neurite ottica retrobulbare”. La condizione intressa in genere un solo occhio, raramente è bilaterale.
SINTOMI
La neurite ottica si presenta con disturbi della visione, come offuscamento dell’immagine, alterata percezione dei colori, accompagnati da dolore perioculare e al movimento dell’occhio.
CAUSE
La neurite ottica colpisce, in genere, giovani tra i 20 e 30 anni e può rappresentare la prima manifestazione clinica della Sclerosi Multipla. Altre possibili cause sono quelle vascolari (ischemia della testa del nervo ottico), infettive, tossiche.
ESAMI DA ESEGUIRE
- Visita oculistica con esame del fondo dell’occhio: nel caso di papillite si metterà in evidenza arrossamento con edema del disco ottico. La retina attorno all'estremità del nervo è edematosa e i suoi vasi appaiono congesti. E’ possibile visualizzare alcuni essudati ed emorragie in prossimità o in corrispondenza dell'estremità del nervo ottico. Nel caso di Neurite Ottica Retrobulbare non è presente nessuna alterazione obiettivabile (“sia il medico e il paziente non vedono nulla”).
- Risonanza Magnetica dell’encefalo e del midollo spinale: permette di individuare la presenza di alterazioni demielinizzanti che possono essere la spia della presenza di una malattia demielinizzante.
- Esame del liquor cefalo-rachidiano: viene ottenuto tramite la puntura lombare e può permettere di individuare la presenza di bande oligoclonali, che possono permettere di orientarsi verso la presenza di una sottostante malattia demielinizzante. La letteratura è concorde nell’affermare che la presenza di bande oligoclonali su liquor rappresenta una fattore di rischio importante per lo sviluppo di Sclerosi Multipla.
- Potenziali Evocati Visivi (PEV): metteranno in evidenza un aumento della latenza della componente P100 che indica un rallentamento della conduzione dell’impulso nervoso che viaggia lungo le vie visive.
TRATTAMENTO
Il trattamento della neurite ottica consiste nella somministrazione di corticosteroidi ad alte dosi per via endovenosa. In genere lo steroide più usato è il metilprednisolone alla dose di 1 grammo al giorno per 3-5 giorni di terapia.
PROGNOSI E COMPLICANZE
Il recupero del visus dopo un episodio di neurite ottica è in genere ottimo e avviene nell’arco di alcune settimane in modo quasi completo. Fattori prognostici associati ad un recupero peggiore sono rappresentati dalla bassa acuità visiva all’esordio dei sintomi, l’assenza di dolore e il coinvolgimento del nervo ottico intracanalicolare. Nel caso di episodi di neurite ottica ricorrente in entrambi gli occhi deve essere sospettata una neuromielite ottica (malattia di Devic), particolare malattia demielinizzante a decorso rapidamente invalidante che colpisce oltre ai nervi ottici il midollo spinale. In questo caso è possibile ritrovare nel siero di questi pazienti particolari anticorpi detti anticorpi anti-NMO IgG.
EVOLUZIONE DELLA NEURITE OTTICA A SCLEROSI MULTIPLA
Le percentuale di conversione a Sclerosi Multipla della neurite ottica varia in base agli studi.
In uno studio americano il 17% di 126 pazienti seguiti in follow-up sviluppava la sclerosi multipla entro 2 anni e il 30% entro 5 anni.
L’evoluzione in sclerosi multipla dopo un episodio di neurite ottica è maggiore nei primi 5 anni dopo l’episodio, nelle donne, in individui di età compresa tra i 21 e i 44 anni, negli adulti piuttosto che nei bambini.
A dire il vero, però, i due fattori di rischio maggiori per l’evoluzione a sclerosi multipla sono rappresentati dalla presenza di lesioni demielinizzanti alla Risonanza magnetica eseguita in concomitanza dell’episodio e la presenza di bande oligoclonali su liquor.
BIBLIOGRAFIA
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Tintore M, Rovira A, Rio J, et al. Is optic neuritis more benign than other first attacks in multiple sclerosis. Ann Neurol 2005;57:210-5.