Artemisia annua L.

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale

Dalla cura della malaria ad una possibile terapia anti cancro.

Artemisia Annua L.

 

Già conosciuta oltre duemila anni or sono per le sue proprietà curative Artemisia annua è oggi tornata sotto i riflettori grazie alle ricerche svolte dalla dottoressa Youyou Tu che evidenziò il potere antimalarico dei suoi principi attivi, studi che le hanno riconosciuto il premio Nobel per la Medicina per il 2015.

 

La dottoressa Youyou Tu

Artemisia annua L. è una pianta aromatica annuale della famiglia delle Asteraceae di origine asiatica ed est europea, oggi molto diffusa in tutto il mondo alle latitudini temperate.

Cenni storici.

Artemisia è un genere di piante note fin dall'antichità per diverse e numerose proprietà curative. Tra le segnalazioni più antiche di utilizzo di Artemisia quale fonte di fitoestratti curativi bisogna menzionare Theophrastus (371-287 a.C.), che indicava A. abrotanum come antielmintica e spasmolitica; vi sono tracce storiche ben documentate anche nell'antico Egitto di un uso di A. absinthium come vermifugo e curativo di lesioni cutanee.

Ma è in Cina che queste specie diventano particolarmente note e rinomate per le loro svariate proprietà salutari.

Infatti venne menzionata per la prima volta nel 168 a.C. nel testo sulla farmacopea tradizionale cinese "Rimedi per 52 malattie", testo rinvenuto a Changsa (prov. Hunan) nella tomba di Mawangdui Han; in questo testo l'artemisia (A. annua) veniva indicata come rimedio anti-emorroidario.

Successivamente nel 340 d.C., la stessa specie viene menzionata in un secondo testo della farmacopea sinica tradizionale redatto da GeHong: "Manuale delle prescrizioni per terapie di urgenza"; qui si illustravano le proprietà curative degli estratti e degli infusi di A. annua contro la malaria. Più recentemente, nel 1596, Li Shizhen la cita come pianta antimalarica nel suo volume Compendio della Materia Medica; anche il suo utilizzo come bio-fumigante contro insetti presenti nelle derrate stoccate è noto in Cina da svariati secoli. La svolta si ebbe però ad inizio anni '70, sotto il governo di Mao, che diede ordine a tutti i settori delle scienze di indagare approfonditamente sulle proprietà curative reali di svariate piante note dalla tradizione cinese e tra queste anche le numerose specie del genere Artemisia. Dallo screening (che oggi ammonta ad oltre 130 specie congeneri indagate) risultò che A. annua possedeva effettivamente una potente azione antimalarica e pertanto si pervenne alla prima identificazione ufficiale di azione anti-Plasmodium alternativa agli antibiotici ed al chinino: l'artemisinina (qinghaosu), attualmente in uso in terapia combinata contro la malaria.

Ulilizzi in fitoterapia.

I principi attivi più abbondanti in Artemisia annua sono rappresentati dai sesquiterpeni, seguiti da altri antiossidanti polifenolici e da chetoni; nel complesso la pianta esprime unazione terapeutica prevalente a livello gastrointestinale come antisettico, carminativo, antifermentativo, digestivo.

Nuove prospettive nella terapia del cancro.

Negli ultimi 20 anni si sono accumulate diverse centinaia di lavori scientifici accreditati che dimostrano le potenzialità terapeutiche anti cancro degli estratti dell’Artemisia Annua in esperimenti di laboratorio e l’elenco è in continuo aggiornamento; si deve in particolare al lavoro condotto dal Professor Singh, ricercatore del Dipartimento di Bioingegneria dell’Università di Washington, se i derivati dell’Artemisia Annua stanno riscuotendo molto interesse per la loro capacità di eliminare selettivamente le cellule tumorali. 

il prof. Narendra Singh

I ricercatori hanno visto che un principio attivo dell’Artemisia annua, l’Artemisinina, interagisce selettivamente con le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (e le cellule tumorali ne contengono molto più della media) generando reazioni ossidanti che inducono la morte cellulare.

Inoltre sia l’Artemisinina che i suoi derivati hanno mostrato di avere effetti anti-angiogenetici, di interruzione della migrazione cellulare e di modulazione della risposta recettoriale nucleare, anti-infiammatori e anti-metastatici.

Queste notizie sono molto confortanti e speriamo siano presto confermate da studi clinici approfonditi che confermino l’Artemisia annua e i suoi derivati come futuri farmaci anti cancro.

In senso positivo si esprime anche l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano:

“In merito all'utilizzo dell'Artemisia Annua come farmaco antitumorale, si può dire con certezza che, in esperimenti in vitro, uno dei suoi principi attivi, l'artemisinina e i suoi derivati, hanno dimostrato un effetto tossico sulle cellule tumorali e che questa classe di farmaci è utilizzata come trattamento della malaria con un profilo di tossicità estremamente favorevole. Alcuni ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori sono direttamente coinvolti nella valutazione di un altro principio attivo dell'Artemisia Annua, la diidroartemisinina, e del suo ruolo antineoplastico valutato per ora sempre su modelli preclinici: i risultati sono convincenti ed è in corso di preparazione una pubblicazione scientifica. Altri istituti universitari di estremo prestigio stanno dedicando la massima attenzione nella sperimentazione di questi principi attivi, anche se siamo ancora in una fase preclinica nelle valutazioni di efficacia queste premesse ci inducono a pensare favorevolmente in un prossimo futuro”.

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 Riferimenti bibliografici:

http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/artemisia.htm

http://www.istitutotumori.mi.it/modules.php?name=News&file=article&sid=174

I riferimenti a circa 500 lavori scientifici accreditati sul tema trattato

verranno inviati dall’autore a chi ne farà richiesta.

 

Data pubblicazione: 05 febbraio 2016

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