Consigli utili in gravidanza: dall'alimentazione alle ecografie
Tra le domande più frequenti sulla gravidanza ci sono i dubbi sull'alimentazione e sugli esami da fare: alcuni consigli utili da seguire nei nove mesi di gestazione.
Tra le domande che maggiormente vengono esposte al ginecologo dalla gestante, spesso vi sono quelle relative all’alimentazione e al numero di ecografie da effettuare nel corso dell’intera gravidanza. Il presente articolo vuole essere una breve guida con i consigli utili per la donna in gravidanza.
Gravidanza e alimentazione
L'alimentazione da seguire in gravidanza rappresenta un importante argomento di discussione con la paziente nelle prime fasi di gestazione. Uno dei principali motivi di preoccupazione per la donna è quello di aumentare considerevolmente di peso durante i nove mesi di gravidanza e di conseguenza avere in seguito enormi difficoltà a riprendere il peso forma dopo il parto e l'allattamento.
L'alimentazione materna è il principale fattore di "nutrizione" del feto, è quindi importante osservare un regime alimentare che fornisca un apporto equilibrato di tutti i nutrienti per una corretta crescita fetale.
Deve essere assolutamente evitato il "mangiare per due" (tipico consiglio "della nonna" che si sente talora riferire dalle pazienti) o le diete intese come riduzione di apporto calorico per non ingrassare durante la gravidanza. È importante invece seguire un'alimentazione adeguata e corretta che consenta di assimilare proteine, carboidrati e grassi utili al benessere fetale.
Suddivideremo le categorie di alimenti in due gruppi: alimenti da privilegiare e alimenti da evitare.
Cosa mangiare in gravidanza
- Carne: il consumo della carne deve essere adeguato in gravidanza per l'apporto proteico e di ferro (specie quella di cavallo); è fondamentale per lo sviluppo corporeo del feto, quindi è un errore limitarne l'uso. Si raccomanda di cuocere la carne qualora la gestante non sia immunizzata verso la Toxoplasmosi (quindi attenzione agli insaccati e salumi);
- Pesce: anche il pesce deve avere un ruolo importante nell'alimentazione della gestante, anch'esso per il contenuto proteico e di grassi utili. Vale la stessa raccomandazione di evitare il pesce crudo per il maggior rischio di tossinfezioni alimentari ovvero il rischio di contrarre la Toxoplasmosi nei soggetti non immunizzati;
- Latte: è un alimento indispensabile nella dieta della gestante, basti pensare che è con il latte che avviene l'alimentazione del neonato. Esso è ricco di proteine, vitamine e sali minerali. È opportuno consumare il latte pastorizzato, evitando quindi il rischio di tossinfezioni, sia scremato che intero;
- Frutta e verdura: sempre presenti nella normale alimentazione, non devono mancare in gravidanza per l'apporto di sali minerali. Non fanno ingrassare; bisogna avere l'accortezza di lavarla bene, sbucciarla o disinfettarla con ipoclorito di sodio per i rischi legati alla Toxoplasmosi;
- Legumi: anch'essi sono importanti per l'elevato contenuto in ferro e proteine. Da incrementare progressivamente nei casi di riduzione dei valori di emoglobina, sideremia e ferritina tipici delle fasi avanzate della gravidanza;
- Uova: ricche di proteine possono essere consumate con moderazione durante tutto l'arco della gravidanza
Alimentazione in gravidanza, cosa evitare
È importante comprendere che non ci sono alimenti tassativamente da evitare in gravidanza. Bisognerà fare attenzione, per non prendere eccessivo peso, agli alimenti contenenti grassi (dolciumi, merendine, snack, patatine ecc.) che non sono affatto indispensabili all'alimentazione della gestante né tantomeno al feto.
Così occorrerà non esagerare con i formaggi che con il loro contenuto di grassi andranno ad incrementarne la quota già assimilata con gli alimenti nobili sopra menzionati. Quindi attenzione ai grassi per non prendere chili di troppo ed avere rimorsi dopo il parto.
Si ribadisce l'attenzione per i cibi crudi per il rischio già menzionato delle tossinfezioni alimentari e della toxoplasmosi.
Da evitare fumo e alcool: pur non rappresentando degli alimenti, è fondamentale ricordare gli effetti dannosi del fumo (basso peso alla nascita) e dell'alcool (rischio di depressione) per il feto.
In questa sede è oltremodo opportuno ricordare l'importanza dell'acido folico da assumere già in epoca preconcezionale e durante il primo trimestre (per la prevenzione dei difetti del tubo neurale) e del fluoro, da assumere invece a partire dal secondo trimestre, per una migliore dentizione del futuro neonato.
Quanti chili prendere in gravidanza?
Di seguito viene riportata una tabella per il controllo dell'aumento di peso corporeo durante tutto l'arco della gravidanza.
Ecografie da fare in gravidanza
Durante il corso della gravidanza, rivestono un ruolo molto importante i controlli ecografici che la gestante deve eseguire per verificare che la gravidanza proceda nel migliore dei modi. Molto spesso le pazienti chiedono quante ecografie si fanno in gravidanza, se devono farle tutti i mesi e qual è la funzione di ognuna di esse. Ecco quando fare le ecografie in gravidanza.
Ecografia del primo trimestre
La prima ecografia in gravidanza deve essere eseguita entro le 12 settimane (1 trimestre). Eseguita intorno alla 6 settimana con sonda transvaginale, consente di individuare la camera gestazionale e di definire se si trova all'interno dell'utero, escludendo quindi la possibilità che si tratti di una gravidanza extrauterina.
Ne viene definita la morfologia, quindi consentendo di individuare patologie relative all'impianto, il numero (se si tratta di una gravidanza singola o gemellare), e la presenza dell'embrione.
Misurando la lunghezza dell'embrione (CRL), è possibile stabilire l'esatta datazione del concepimento, se corrispondente o meno all'epoca di amenorrea. Infatti è possibile che in donne che hanno cicli irregolari avvenga un'ovulazione ritardata e quindi l'embrione risulti più piccolo rispetto alla data dell'ultima mestruazione.
Questo rilievo è fondamentale per seguire la crescita fetale nei mesi successivi. Sapere che la gravidanza è "partita" in ritardo è importante perché non desterà preoccupazione il riscontro delle misurazioni fetali inferiori rispetto ai parametri relativi all'epoca di amenorrea.
In caso di perdite ematiche e quindi di minaccia d'aborto, questa ecografia è in grado di individuare eventuali zone di distacco placentare che indicheranno alla paziente la necessità di osservare il riposo.
Entro le 13 settimane, è possibile eseguire la Nuchal Translucency (NT - Translucenza nucale), ossia una ecografia che consente di misurare la plica nucale. Questa, associata al bi-test e al rilievo delle ossa nasali, rappresenta lo screening per la diagnosi di alcune patologie malformative cromosomiche, quali ad esempio la sindrome Down.
Ecografia morfologica
L'ecografia morfologica viene eseguita comunemente intorno alla 22 settimana. Rappresenta forse l'ecografia più importante per il decorso della gravidanza, in quanto consente di individuare il normale sviluppo di tutti gli organi e apparati del feto (cuore, encefalo, reni, vescica ecc.) ed escludere alcune patologie quali ad esempio la labiopalatoschisi (labbro leporino). In questa epoca di gravidanza, il più delle volte, è possibile individuare il sesso del nascituro.
È inoltre possibile localizzare la placenta, stabilirne la posizione e il grado di maturità. Infine sarà possibile eseguire una valutazione della quantità del liquido amniotico, se normale, ridotto o aumentato.
Ecografia di accrescimento
L'ultima ecografia in gravidanza è detta "di accrescimento", viene eseguita intorno alla 32 settimana e ha come funzione quella di valutare il regolare accrescimento fetale. Quindi verranno eseguite le misurazioni del diametro biparietale (DBP), il diametro addominale trasverso (DAT), la circonferenza addominale (CA), la circonferenza cefalica (CC), la lunghezza del femore e dell'omero.
Tutte queste misurazioni daranno una stima percentuale del peso fetale con un'approssimazione circa del 10%. Sarà sempre possibile valutare lo stadio di maturazione placentare e la quantità del liquido amniotico (AFI).
Con la stessa ecografia è possibile eseguire la flussimetria fetale che consente di valutare il benessere fetale, ossia la condizione di regolare crescita intrauterina del feto. Valutando il flusso sanguigno a livello del cordone ombelicale e cerebrale è possibile anticipare lo sviluppo di condizioni di sofferenza fetale che possono essere pericolose per il prosieguo della gravidanza.
In qualsiasi fase della gravidanza, in condizioni di incompetenza cervico-istmica o in presenza di attività contrattile uterina, attraverso l'esecuzione di una ecografia transvaginale, sarà possibile individuare condizioni di "funneling", ossia una dilatazione a imbuto del canale cervicale a livello dell'orifizio uterino interno. In tal caso sarà possibile intraprendere le opportune misure per proteggere la gravidanza.
Quante ecografie bisogna fare in gravidanza?
In conclusione, eseguire un'ecografia tutti i mesi durante la gravidanza è concettualmente sbagliato in quanto, oltre a rappresentare un costo per la paziente o per il Servizio Sanitario Nazionale, non ha nessuna finalità diagnostica.
Tra i consigli utili in gravidanza rientra certamente quello di effettuare la valutazione della gestante e del feto attravero la visita ostetrica mensile, con l'esecuzione di analisi appropriate per ciascuna fase della gravidanza.
Sostanzialmente le ecografie da eseguire sono tre:
- iniziale del 1 trimestre
- morfologica
- di accrescimento
- cui si può aggiungere una quarta ecografia rappresentata dalla Translucenza Nucale come screening per le patologie cromosomiche.
In ogni caso, qualora vi sia un sospetto diagnostico, sarà possibile eseguire un controllo ecografico dietro suggerimento dello specialista ginecologo.