Un approfondimento sui tumori ileali
Un approfondimento sui tumori ileali, patologia di rara osservazione che riguarda l'intestino tenue: perché sono poco diffusi? come fare a riconoscerli? quali sono i trattamenti previsti?
Indice
Tumori ileali: diffusione
I tumori del piccolo intestino (duodeno, digiuno, ileo) sono prevalentemente adenocarcinomi, e sono piuttosto rari. Si stima, infatti, che negli Stati Uniti le diagnosi siano in media circa 11.000 con circa 1.700 decessi, rispetto alla media di oltre 145.000 casi all'anno che riguardano il tumore del colon retto.
Il dato è ancora più significativo se si pensa che il piccolo intestino o ileo costituisce il 75% della lunghezza e dispone del 90% della superficie del tratto digestivo inferiore, che comprende ileo, colon e retto.
Intestino 1
Perché i tumori dell'ileo sono rari?
La rarità di questi tumori viene spiegata probabilmente con una serie di fattori:
- il basso contenuto di batteri dell'ileo,
- la maggiore quantità di cellule legate al sistema immunitario,
- il veloce transito di materiale enterico al suo interno.
La sede più comunemente interessata con il 50% dei tumori è infatti il duodeno in particolare nella regione periampollare, ovvero dove le vie biliari riversano il loro contenuto, la bile, nell'intestino.
In questa zona i tumori, probabilmente per il contatto prolungato tra bile e mucosa duodenale sono più frequenti.
Questi tumori inoltre nella maggioranza dei casi a differenza dei tumori del colon, non nascono da un adenoma che poi degenera.
Quali sono le cause?
Le cause di insorgenza sono sconosciute e il 70% dei tumori compaiono in forma sporadica, ovvero in assenza di fattori di rischio noti.
Tuttavia il 30% compare in soggetti a rischio e le tre condizioni identificate come tali sono:
- la cosiddetta sindrome di Lynch ovvero il cancro colorettale ereditario non polipoide (HNPCC);
- le malattie infiammatorie intestinali ed in particolare il morbo di Crohn soprattutto per le localizzazioni distali dove il Crohn è più frequentemente presente;
- la celiachia dove è presente un'infiammazione nella mucosa dell' ileo che costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore.
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Prevenzione e screening
Nessun test di screening allo stato attuale è ritenuto indicato per questa patologia, sia per la rarità della stessa sia perché gli esami eventualmente proponibili per lo studio del piccolo intestino, ovvero l'endoscopia con videocapsula e l'enteroscopia sono invasivi e di non semplice esecuzione.
Neanche nei soggetti a rischio appartenenti alle categorie sopra elencate è indicato attuare un programma di screening lasciando l'eventuale indicazione a studiare l'ileo di soggetti asintomatici al singolo caso.
La maggior parte dei pazienti con sindrome di Lynch infatti non sviluppa un adenocarcinoma, mentre nei pazienti con malattie infiammatorie, il rischio di impattamento della capsula per una stenosi tale da richiedere una rimozione chirurgica della stessa è elevato.
Sintomi e diagnosi
Il sospetto clinico si pone in presenza di sintomi e segni piuttosto atipici (dolore addominale ricorrente e mancanza di appetito), è difficile quindi porre una diagnosi precoce.
Le situazioni che dovrebbero costituire un campanello d'allarme tuttavia sono i casi dove è presente:
- un'anemia sideropenica con gastroscopia e colonscopia negative;
- assenza di altre cause che possono giustificare il quadro, quale ad esempio un ciclo mestruale abbondante.
Esame con videocapsula
Questi casi andrebbero indagati mediante videocapsula.
La diagnosi spesso viene posta in urgenza poiché frequentemente si verifica un'occlusione intestinale.
A differenza dell'enteroscopia, tecnicamente complessa e la cui esecuzione è riservata a centri di riferimento, la videocapsula è una procedura relativamente semplice dove il paziente assume la sonda per bocca che viene recuperata con le feci dopo aver percorso tutto il tubo digerente ed aver raccolto immagini in tutti i tratti in particolare ileali.
L'indicazione prevalente in realtà sono i sanguinamenti occulti, ma in effetti buona parte di questi sono causati da un tumore.
In caso di intrappolamento della capsula a livello del tumore l'intervento chirurgico richiesto per rimuoverlo costituisce di fatto la terapia del tumore stesso che viene asportato.
Trattamento dei tumori ileali
Le frequenti recidive locali dopo asportazione chirurgica e le metastasi a distanza costituiscono un'indicazione alla chemioterapia che allo stato attuale prevede l' utilizzo di uno schema detto capox con l' aggiunta di un nuovo farmaco, il bevacizumab che pare offrire migliori risultati mentre altri protocolli sono attualmente in esame.
Crediti immagini
- BruceBlaus. When using this image in external sources it can be cited as: Blausen.com staff (2014). "Medical gallery of Blausen Medical 2014". WikiJournal of Medicine 1 (2). DOI:10.15347/wjm/2014.010. ISSN 2002-4436., Blausen 0817 SmallIntestine Anatomy, CC BY 3.0
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