Gastroscopia transnasale: nuova tecnica per eseguire l'esame con sonda ultrasottile
Nuova tecnica indolore per eseguire la gastroscopia con sonda ultrasottile ed accesso transnasale
La gastroscopia è un esame che permette di osservare direttamente il tratto digestivo superiore, e cioè esofago, stomaco e duodeno, attraverso l'introduzione di uno strumento che si chiama endoscopio. Tale metodica viene normalmente eseguita introducendo la sonda dalla bocca mediante manovra di deglutizione, se il paziente è collaborante, od in alternativa mediante una più brusca introduzione forzata dello strumento.
Per molti sottoporsi a una gastroscopia è un'esperienza traumatica proprio per il modo in cui è fatta, per l'introduzione forzata di quella cannula in gola che provoca intensi conati di vomito, senso di soffocamento, nausea e difficoltà di deglutizione. Per tale motivo spesso si ricorre a farmaci ipnotici per sedare e cancellare dalla memoria il ricordo di un evento tanto necessario quanto, per molti, traumatico.
Da oltre 15 anni viene eseguita e pratica una tecnica endoscopica che sfrutta strumenti di dimensioni notevolmente ridotte ed accesso attraverso il naso, abolendo quindi lo stimolo al vomito e quel senso di soffocamento che sono la principale causa di trauma psicologico dell'esame endoscopico. Il paziente conserva la possibilità di parlare e di respirare in modo assolutamente normale, collaborando ed interagendo con il medico durante tutta la procedura.
La "nuova" gastroscopia risulta pertanto molto meno traumatica e ben tollerata, mantenendo l'affidabilità diagnostica della tradizionale con indubbi vantaggi.
Indicazioni
L'esofagogastroduodenoscopia è una tecnica utile nelle seguenti situazioni:
- Turbe dispeptiche: difficoltà di digestione, senso di peso post prandiale, eruttazioni frequenti, senso di bruciore retrosternale.
- Disfagia: sensazione di ostacolo alla deglutizione.
- Controllo periodico in ulcera gastrica ed esofagite da reflusso gastro-esofageo.
- Ricerca infezione da Helicobacter pylori mediante biopsia ed esame istologico o test rapido all'ureasi.
- Anemizzazione.
- Ipertensione portale: ricerca di varici gastro-esofagee e stadiazione.
- Ricerca neoplasia primitiva in metastasi epatiche di origine ignota.
- Malassorbimento: diagnosi di celiachia.
- Stadiazione di malattie sistemiche (AIDS, linfomi, etc.)
- Intervento terapeutico quale: recupero di corpo estranei, dilatazione di stenosi, posizionamento di protesi esofagee.
- Controllo post-operatorio e follow up dopo gastroresezione per neoplasia gastrica primitiva.
- Completamento agli esami radiologici del tubo digerente con indicazione a biopsia endoscopica.
Strumentario
Trattasi di un endoscopio flessibile a fibre ottiche con calibro di circa 5 mm (la sezione dello strumento tradizionale è di 9.8 mm, quindi una riduzione di calibro di circa il 50%) e con canale operatore per introduzione di pinza bioptica. Per esemplificare, paragonato ad una penna BIC la sezione risulta inferiore.
Endoscopio Punta endoscopio
Note di tecnica
Il paziente si sdraia in decubito laterale sinistro come per l’endoscopia classica. Si può eventualmente precedere l’introduzione dello strumento con la somministrazione nelle cavità nasali di un anestetico locale (xilocaina spray) e di un decongestionante per aumentarne la compliance nasale.
Sotto visione si introduce l’endoscopio attraverso la narice apparentemente “meglio respirante” nella cavità nasale scegliendo il meato di calibro superiore (generalmente il medio).
Si procede verso il rinofaringe e raggiunto il seno piriforme sinistro, evitando pertanto la stimolazione della base della lingua e quindi il riflesso del vomito, si invita il paziente a deglutire e si conquista l’esofago in modo assolutamente atraumatico ed in totale sicurezza.
Non avendo somministrato alcun anastetico locale nell’orofaringe non si interferisce con il riflesso della tosse e di conseguenza con possibili ab ingestis, inoltre non avendo somministrato alcuna sostanza sedativo-ipnotica si evitano le complicanze allergiche, paradosse o di depressione respiratoria, mantenendo un pieno stato di vigilanza e di collaborazione.
In altre parole è come posizionare un sondino naso-gastrico con il vantaggio di indirizzarne la punta sottovisione, con i medesimi rischi e le medesime complicanze, quindi irrilevanti.
Sottolineo come, in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia addominale, un sondino naso-gastrico venga mantenuto in sede per una settimana o oltre senza interferire con la possibilità del paziente di parlare o di respirare, risulta pertanto intuitivo pensare come possa essere facile tollerarlo per pochi minuti durante l’esame.
Per il resto, l’esame è del tutto sovrapponibile con la metodica tradizionale, si esplora il tratto gastroenterico superiore con la possibilità di eseguire biopsie per esame istologico o test rapido all’ureasi per la ricerca dell’ Helicobacter pilori.
Complicanze ed effetti collaterali
Nel 2 % dei casi l'introduzione dell'endoscopio non è possibile per problemi anatomici del naso, alcuni pazienti lamentano senso di fastidio e minima lacrimazione durante l’esecuzione dell’esame e in una piccola percentuale di casi si può verificare un sanguinamento dal naso normalmente di facile controllo e a risoluzione spontanea.
Vantaggi
Oltre alle già note indicazioni, la metodica, per il ridotto calibro dello strumento e la bassa invasività, trova spazio:
- in soggetti con stenosi esofagee (es. da caustici, esiti di esofagiti, etc.),
- tracheostomizzati,
- cardiopatici o broncopneumopatici con ridotta riserva funzionale (la bassa invasività riduce lo stato di stress e di ansia del soggetto e ne conserva il performance status),
- soggetti allergici (in quanto è possibile non adoperare alcun farmaco con ottima tolleranza).
Inoltre non somministrando farmaci sedativo-ipnotici, il paziente può venire autonomamente (non accompagnato), può mangiare e riprendere l’attività lavorativa subito al termine dell’esame senza perdere pertanto giorni di lavoro.
L’indagine è anche ideale per il follow up a breve termine di patologie che necessitano controlli ripetuti (es. esofagite severa, ulcera gastrica, etc.).