Colonscopia virtuale: vantaggi e svantaggi
La Colonscopia Virtuale (VC) o CT-colonography, è un'alternativa accettabile per lo screening del Cancro ColoRettale (CCR)? Questo metodo di screening non è invasivo, utilizza raggi X e computer per riprodurre immagini 3-D del colon. I critici però sostengono che abbia poco senso, soprattutto nei pazienti ad alto rischio di sviluppare il cancro del colon-retto: quali sono i limiti di questo esame?
Indice
Cos'è la Colonscopia Virtuale?
La Colonscopia Virtuale (VC), denominata anche "colonografia tramite tomografia computerizzata" (CT-colonography) o "pneumocolon tramite tomografia computerizzata" (CT-Pneumocolon), è un'esame di diagnostica gastroenterologica che si effettua in ambito radiologico.
La procedura prevede l’utilizzo di raggi X ed è utile per la diagnostica del grosso intestino (colon).
Le centinaia di immagini del colon, ricavate utilizzando la tomografia computerizzata (TC) o, meno spesso, la risonanza magnetica (RM) vengono poi, attraverso un computer ed un software dedicati, messe insieme, combinate e manipolate digitalmente, per creare un’animazione 3D, visualizzando il lume e le pareti del colon e del retto.
Come si svolge l'esame?
L’esame si svolge nei centri di radiologia.
Il paziente deve posizionarsi su un lettino radiologico, connesso ad uno scan (TAC o RMN), in decubito laterale sinistro.
Viene inserita nel retto una cannula flessibile, con successiva insufflazione di aria (o anidride carbonica) per distendere il colon e renderne più agevole la visione radiologica, dopodiché il paziente viene invitato ad assumere la posizione supina.
Segue poi lo scorrimento del lettino radiologico nel tunnel dello scan.
La somministrazione di mezzo di contrasto endovenoso in genere non è richiesta, ma può essere impiegata qualora sia necessaria una più accurata valutazione preoperatoria di tumori stenosanti o nel caso di preparazioni inadeguate.
Ottenute le immagini del colon (radiografiche o RMNgrafiche) la procedura, per il paziente, può dirsi terminata.
La colonscopia virtuale in genere dura circa 10-15 minuti.
A questo punto il software installato nel computer realizzerà digitalmente il video della colonscopia, per l’appunto, virtuale.
Pertanto la colonscopia virtuale è un esame differente dalla colonscopia standard, nella quale viene utilizzato un sofisticato strumento tubulare (colonscopio), dotato di ottica per esplorare il grosso intestino ed anche l’ultima ansa ileale (ileocolonscopia).
Non sono necessari sedativi: possono essere somministrati, per via iniettiva, farmaci antispastici per ridurre l’intensità di eventuali spasmi intestinali, causati dalla distensione gassosa del colon.
Dopo l'esame, la maggior parte dell'aria o del gas verrà rimossa dal colon attraverso il catetere presente nel retto. È possibile però che i gonfiori persistano per alcune ore dopo l'esame; camminare può aiutare ad alleviare il fastidio.
Non vi saranno problemi nella rapida ripresa della dieta abituale e delle proprie attività.
La preparazione all’esame
Al pari della colonscopia standard è molto importante una ottimale pulizia del viscere, che richiederà lassativi e restrizioni dietetiche proprio come nella colonscopia convenzionale.
Eventuali residui fecali presenti nel colon, infatti, potrebbero creare artefatti nelle immagini scattate durante l'esame.
Cosa deve comunicare il paziente?
Sarà utile informare, il medico che effettuerà l’esame, di eventuali cardiopatie, epatopatie, nefropatie che potrebbero controindicare o influenzare la preparazione all’esame.
Occorrerà far presente eventuali terapie assunte (es. anticoagulanti) almeno una settimana prima dell'esame, poiché potrebbe essere necessario interrompere temporaneamente (giorni/ore prima dell'esame) l'assunzione di alcuni farmaci.
Le donne dovrebbero sempre informare sulla eventuale possibilità di essere incinta.
Gli scanner (sia TC che RM) sono molto sensibili ai metalli, che andranno quindi rimossi al momento dell’esame (ad es. cinture, piercing, etc.).
Per approfondire:Come prepararsi per la colonscopia?
Quando fare la colonscopia virtuale?
Le indicazioni sono sovrapponibili a quelle della colonscopia standard, ovvero:
- follow-up per il cancro e/o polipi del colon;
- diagnostica in caso di dolore addominale, cali ponderali per sospette patologie digestive, anemie da perdita, ematochezia (sangue nelle feci);
- prevenzione del tumore del colo-retto;
La colonscopia virtuale, inoltre, può essere utile quando:
- una precedente colonscopia convenzionale è stata incompleta,
- vi sono difficoltà tecniche (es. dolicocolia, ovvero un colon di eccessiva lunghezza che non consente una completa esplorazione),
- è presente una stenosi del colon (neoplastica, cicatriziale, etc.) non superabile dall’endoscopio,
- vi sono dei pazienti che presentano un aumentato il rischio di complicanze con la colonscopia standard, come ad esempio in corso di trattamento con anticoagulanti (TAO) o in presenza di severi problemi respiratori.
Limiti e rischi
Vediamo quali sono i principali limiti della colonscopia virtuale:
- si tratta di una procedura esclusivamente diagnostica,
- la difficoltà della VC nel dover differenziare artefatti da feci rispetto a piccoli polipi non è presente nella colonscopia ottica tradizionale,
- non è indicata nei pazienti affetti da IBD (o MICI: Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, come la malattia di Crohn in fase attiva o la Colite ulcerosa) o da diverticolite, a causa del maggior rischio di perforazione del colon,
- non permette al medico di prelevare campioni di tessuto (biopsie) né di rimuovere eventuali polipi,
- spesso non riesce ad evidenziare lesioni del colon inferiori a 10 millimetri (alcuni piccoli polipi potrebbero già essere cancerizzati o diventarlo se non rimossi),
- espone a radiazioni, anche se la dose di radiazioni associata a VC è molto più bassa di quella di una normale scansione diagnostica TC,
- sono possibili reazioni avverse al mezzo di contrasto (laddove somministrato),
- seppur raramente, è possibile che possa verificarsi una perforazione della parete del colon in quanto il viscere viene insufflato (con aria o anidride carbonica).
Differenze con la Colonscopia tradizionale
A differenza della colonscopia tradizionale quella virtuale può visualizzare il colon, ricostruito tridimensionalmente, da diverse angolazioni.
Inoltre non richiede sedazione: di solito il paziente, subito dopo l'esame, torna alle proprie normali attività.
La VC, attraverso le scansioni TC, coinvolge tutta la zona addominale e pelvica, potendo quindi rilevare patologie non correlate al colon, come ad esempio un aneurisma dell'aorta addominale o una neoplasia in organi addominali (rene, fegato, pancreas, milza).
Naturalmente un riscontro diagnostico positivo per polipi e/o cancro deve essere confermato con una colonscopia ottica convenzionale (sarebbe oltremodo utile che nei centri che eseguono la VC si possa eseguire la colonscopia e rimuovere il polipo lo stesso giorno, senza dover ripetere la preparazione intestinale).
Come già descritto la VC è meno sensibile nella diagnosi di lesioni più piccole, subcentimetriche.
La USPSTF (U.S. Preventive Services Task Force) ha rilevato che viene consigliato un test diagnostico aggiuntivo ad una percentuale variabile fra il 7 % ed il 16% di coloro che si sottopongono ad una VC.
Per tale motivo si ritiene di non poter ancora definire la colonscopia virtuale un test di screening del cancro del colon-retto, al contrario della colonscopia.
La procedura potrebbe essere utile nella popolazione anziana, a causa delle comorbilità e della possibilità di diagnosi di patologie "extracoliche”, anche se, in tal caso, si assommano i potenziali benefici (la rilevazione di malattie gravi) con i potenziali rischi (falsi positivi che richiedono ulteriori tests diagnostici).
Secondo gli studi eseguiti negli Stati Uniti, la colonscopia virtuale possiede una sensibilità del 90% nella diagnosi di polipi delle dimensioni uguali o superiori ad 1 centimetro. Questi polipi costituiscono circa il 10% di tutti i polipi colorettali ed hanno maggiori probabilità di cancerizzare.
Per i polipi inferiori ad 1 cm. di diametro la sensibilità della VC diminuisce rapidamente.
Per i polipi da 6 a 9 mm di diametro la sensibilità del VC è ben al di sotto del 90%.
Per i polipi di 5 millimetri (o meno), che costituiscono circa l'80% di tutti i polipi precancerosi del colon, la VC non è affidabile.La colonscopia virtuale produce anche un numero considerevole di "falsi positivi".
In un paziente anziano vi è maggiore probabilità che venga rilevato un polipo e che quindi sia necessaria una colonscopia tradizionale per rimuoverlo.
Anche affidandosi a radiologi molto esperti, nell'ambito della TC-colonscopia, si calcola che circa il 12% dei pazienti sottoposti a VC necessiterà di una successiva colonscopia con polipectomia, inoltre nella popolazione anziana tale percentuale sale al 20-25%.
La ripetizione di una VC, a fronte di una precedente con esito negativo, è attualmente raccomandata dopo un intervallo di 5 anni, mentre una colonscopia ottica (standard) di controllo è consigliata ad intervalli di 10 anni dalla precedente (se negativa).
La differenza degli intervalli raccomandati, tra le due procedure, è legata alla scarsa efficacia della VC nel rilevare i piccoli polipi del colon, quindi, ad oggi, nonostante gli ottimi risultati, non può ancora rappresentare un'alternativa accettabile per lo screening del Cancro ColoRettale (CCR).
Approfondimenti
- Extracolonic abnormalities discovered incidentally at CT colonography in a male population.
Yee J, Kumar NN, Godara S, Casamina JA, Hom R, Galdino G, Dell P, Liu D.
Radiology. 2005 Aug;236(2):519-26. - Study protocol
Design of a multicentre randomized trial to evaluate CT colonography versus colonoscopy or barium enema for diagnosis of colonic cancer in older symptomatic patients:
The SIGGAR study
Halligan et al
Trials 2007, 8:32 - Accuracy of CT colonography for detection of large adenomas and cancers.
Johnson CD, Chen MH, Toledano AY, et al.
N Engl J Med. 2008 Sep 18;359(12):1207-17 - Computed Tomographic Colonography for Patients at High Risk of Colorectal CancerTrading Accuracy for Access and Compliance
Emily Finlayson, MD, MS
JAMA. 2009;301(23):2498-2499 - CT colonography: pitfalls in interpretation.
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Radiol Clin North Am. 2013 Jan;51(1):69-88. - CT-colonography after incomplete colonoscopy: what is the diagnostic yield?
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