Andrologo di cosa si occupa.

Che cos'e' l'andrologia? Chi è l'andrologo?

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

L'andrologia è una disciplina medica che si è formata recentemente con l'importante contributo di altre discipline come l’urologia, l'endocrinologia, la psicologia. Di cosa si occupa l'andrologo?

L'andrologia si può considerare come una nuova disciplina medica. Si è formata nella seconda metà del secolo scorso, con il contributo di altre discipline che hanno fornito una buona parte delle sue basi teoriche, come l’urologia, l'endocrinologia, la genetica, la neurologia e la psicologia.

Qual è la differenza tra andrologo e urologo?

Oggi ancora molti, anche tra i medici, confondono l’andrologia con l’urologia, ma bisogna sempre tenere presente che la differenza tra un andrologo ed un urologo.

Questa è dovuta soprattutto al fatto che l'andrologo ha, come campo specifico di interesse, l’area sessuale e riproduttiva del maschio. Anche quando affronta problemi nell'area uro-genitale o propriamente urologica, pensa sempre alle possibili e future conseguenze che questi possono dare sulla sfera sessuale e riproduttiva.

Di cosa si occupa l'andrologo?

Per capire cosa è l’andrologia dobbiamo ricordare subito che tutti i fattori biologici della risposta sessuale si situano a diversi livelli: genetici, ormonali e neurologici.

La normale differenziazione di tutte le strutture sessuali è originariamente determinata dal programma genetico: il maschio è caratterizzato da un cromosoma chiamato Y.

Tratto di cromosoma nel DNA

Tratto di cromosoma nel DNA

I cromosomi furono scoperti nel 1800 e sono in numero fisso per ogni specie, l'uomo ne ha 46. Il maschio è caratterizzato dalla formula genetica 46 XY.

Sindromi

Esistono sindromi in cui sono presenti delle alterazioni del numero dei cromosomi come, ad esempio, la sindrome di Klinefelter in cui l'individuo è portatore di 47 cromosomi (vi è un cromosoma X in più e la formula diventa 47 XXY).

Questa sindrome è accompagnata spesso da una riduzione del volume testicolare ed infertilità.

Altra sindrome rarissima, ma che da sempre ha eccitato la fantasia dell'uomo, è l'ermafroditismo. In questo caso vi è un mosaico genetico: alcune cellule hanno cromosomi sessuali XX (femminili) ed altre cromosomi XY (maschili).

Malformazioni

Accanto a queste alterazioni cromosomiche vi sono poi le più comuni malformazioni come il criptorchidismo (o ritenzione testicolare o distopia testicolare), in cui uno od entrambi i testicoli possono essere ritenuti in addome. In questo caso la temperatura interna dell'addome è troppo alta per permettere un normale sviluppo dei testicoli.

È quindi importante un precoce trattamento, con farmaci o con un intervento chirurgico, capace di riportarli nello scroto. La tendenza odierna è quella di correggere questo problema anatomico entro i due anni.

Altra malformazione dei genitali esterni maschili è l'ipospadia. Si parla di ipospadia quando, a causa di una mascolinizzazione imperfetta, l'uretra anteriore, da cui passa l'urina, termina non sulla sommità del glande, ma prima, in un qualsiasi punto della faccia ventrale del pene.

Sviluppo e maturazione sessuale

Gli ormoni sessuali sono importanti soprattutto nel determinare la maturazione di quella parte del sistema nervoso centrale che scatena lo sviluppo puberale, l'epoca in cui l'individuo diventa capace di riprodursi.

Nel maschio si ha la cosiddetta comparsa e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari come l'aumento del volume dei testicoli e del pene, la crescita dei peli pubici ed ascellari, la voce da acuta diventa più profonda.

La pubertà dura circa cinque anni e inizia a manifestarsi verso gli 11 anni di età per entrambi i sessi.

Non vi è un netto passaggio tra la pubertà e l'adolescenza; si dice che quando il maschio inizia ad avere la necessità di radersi quotidianamente diventa adolescente.

Le variazioni dell'epoca della comparsa della pubertà dipendono da fattori genetici, sociali, economici ed alimentari.

La consideriamo pubertà ritardata quando i segni puberali mancano ad una età che supera di circa due anni quella in cui compaiono di media. Ad esempio quando il maschio non presenta un aumento del volume testicolare all'età di 14 anni o non manifesta una peluria pubica all'età di 15 anni.

Parliamo invece di pubertà precoce quando questa si verifica nel bambino prima dei 10 anni. Le cause possono essere molteplici: ad esempio, una secrezione prematura di ormoni ipotalamici idiopatica, senza cause apparenti, oppure dovuta a malattie infiammatorie o a tumori del sistema nervoso centrale

Il testosterone, l'androgeno per "eccellenza"

Il testosterone, l'androgeno per "eccellenza"

Durante la pubertà inizia l'organizzazione definitiva della pulsione sessuale. Sotto la spinta di questa, l'adolescente attraversa un periodo nel quale attua una "sperimentazione" a livello individuale e sociale dei ruoli, non solo sessuali, per trovare poi nella società il posto che meglio corrisponde ai suoi bisogni profondi e a quelli di chi lo circonda.

Questo processo è chiaramente anche un fatto storico legato ai valori culturali che caratterizzano una determinata epoca.

Questa tappa "sperimentale" prevede alcuni aspetti particolari, come l'autoerotismo.

La masturbazione, che molte volte, in un recente passato, è stato colpevolizzato senza una reale motivazione di natura scientifica ma solo su basi “ideologiche” e “pseudoetiche”.

Per approfondire:L'eiaculazione precoce

Vita di coppia

Un altro aspetto, presente in questa fase dello sviluppo sessuale, spesso inutilmente drammatizzato, è l'omosessualità.

Qualche decina di anni fa si pensava ancora che fosse una malattia: oggi si pensa che il comportamento omosessuale ed eterosessuale non siano che aree differenti del largo spettro del comportamento sessuale umano, né l'uno né l'altro può essere giudicato più o meno normale.

D'altronde è difficile se non impossibile definire un concetto “stabile” di normalità nel comportamento sessuale.

L'andrologia stessa in questo senso è una disciplina che insieme ad altre cerca di studiare il "normale" e di capire ed aiutare chi si trova in difficoltà.

Tutto questo senza mai dimenticare l’ultimo concetto di “salute sessuale” come viene dichiarato dall’Organizzazione Mondale della Sanità nel 1982:

"La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuato, realizzata secondo lo sviluppo di modalità che valorizzano la persona, la comunicazione e l’amore".

Per approfondire:I problemi di erezione: la disfunzione erettile

Data pubblicazione: 04 luglio 2011

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