Scegliere lo psicoterapeuta. Una guida per pazienti e terapeuti
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Descrizione
“Scegliere lo psicoterapeuta” è un testo pratico, da poter leggere in modo scorrevole, senza necessariamente possedere nozioni di psicologia o psicoterapia, considerando l’enorme difficoltà che oggi si incontra nel districarsi tra mille possibilità e mille proposte “terapeutiche”, da cui consegue una parallela difficoltà nel giungere alla fatidica “scelta” del terapeuta. Si tratta di un libro che alla scorrevolezza unisce uno stile rigoroso, basato su concetti – teorie, modelli, tecniche e metodologie – noti e conosciuti a livello internazionale, che qui trovano uno schema espositivo corretto, preciso, attento ma anche fruibile da chi non ha esperienza in materia.
L'autore, dopo circa 50 anni di attività professionale svolta in diversi campi della psicologia applicata, propone una serie di considerazioni e riflessioni che spaziano sul senso e sul significato della psicoterapia e che possono essere di aiuto alla persona che sta pensando di iniziare una psicoterapia, o che ha iniziato una psicoterapia e ha qualche perplessità o dubbio (e, eventualmente, più di uno).
Il libro si rivolge anche a chi sta terminando, oppure ha terminato, il percorso di terapia e qualcosa non è andato secondo le aspettative, a chi ha già seguito uno o più percorsi di terapia ma sente di non aver risolto dei nuclei problematici di rilievo, e a tutti coloro che - terminato il proprio percorso di terapia - desiderano proseguire a conoscere se stessi, eventualmente rivolgendosi a professionisti o indirizzi teorico-metodologici, diversi da quelli sperimentati. Quindi, questo libro può essere utile agli ex pazienti, ai pazienti attualmente al lavoro, ai pazienti futuri e potenziali.
Si tratta di un testo che può essere utile sia ai tanti pazienti soddisfatti per l’esperienza terapeutica vissuta, o incuriositi all’idea di viverne una – quindi caratterizzati da un sentimento positivo nei confronti della psicoterapia – sia ai meno numerosi pazienti insoddisfatti o fortemente diffidenti, scettici e “ostili” all’idea di affidarsi a uno psicoterapeuta. Ma queste pagine possono essere utili anche ai laureati in psicologia in cerca di un terapeuta, terapeuti giovani che sono nella prima fase di vita di lavoro ed esperti professionisti, perché riflettere sul “mestiere” di psicoterapeuta non è cosa di poco conto e può produrre sempre nuove scoperte o riflessioni. Infatti, troppo spesso capita che più si diventa esperti e più ci si convince in modo autoreferenziale che ciò che si fa sia giusto e corretto… Un sano confronto con l’esterno è sempre un’ottima idea, soprattutto se fa scattare qualche riflessione autocritica utilizzabile per il futuro.
Al di là della scelta del terapeuta una gran parte del testo è dedicata, implicitamente e esplicitamente, al “come vivere” la psicoterapia al fine di poterne trarre il maggiore beneficio possibile.
Dando un’occhiata alla struttura del testo, esso è composto da ventun capitoli, la Bibliografia e due capitoli finali dedicati alla psicoterapia nei libri e nei film. Dopo aver tratteggiato in sintesi lo sviluppo delle psicoterapie dagli Anni ’70-’80 ad oggi si entra nel vivo del discorso con il capitolo 2 “Vado in terapia: si, no, forse…” affrontando le molteplici strade che possono condurre una persona alla terapia. Sono discussi i primi colloqui, le fasi tipiche del percorso, i “fattori che curano” e la valutazione del percorso stesso, sulla base di una visione necessariamente sintetica degli indirizzi e delle scuole di psicoterapia. Il tema del “Quando avere dubbi sulla scelta dello psicoterapeuta” (capitolo 13) fa da ponte alle indicazioni relative ai segnali che possono essere visualizzati dal paziente nutrendo il giustificato dubbio se proseguire nel percorso o rivolgersi ad altro professionista.
Ma anche gli “alibi” del paziente e le sue resistenze trovano qui uno spazio di analisi allo scopo di evitare precipitose fughe dalla terapia, pur tenendo bene in conto quali e quante possono essere le violazioni del setting terapeutico che, invece, dovrebbero portare il paziente a volgersi altrove, anche con una certa urgenza. I capitoli finali portano il lettore a dare un’occhiata al “mestiere” dello psicoterapeuta e alle umane possibilità di quest’ultimo nel supportare, curare, guarire, o “soltanto” accompagnare il paziente verso un miglior equilibrio esistenziale. Alla “Vita dopo la psicoterapia” è infine dedicato il capitolo ventesimo
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