La terapia Rrichiana : nuove ricerche ed applicazioni
Descrizione
Mentre le attuali correnti Psicoanalitiche e Psicoterapeutiche tendono a spostarsi sempre più su versanti deerotizzati, “mentali”, e si allontanano dai principi economici, positivistici ed energetici che furono di Freud in ottemperanza alle correnti culturali e fi losofi che dell’epoca, esistono per contro posizioni post-reichiane che si allontanano sempre di più dal Reich psicobiologico, vegetoterapeuta ed Orgonomista, perdendo, secondo chi scrive, la peculiarità tipica, dirompente ed innovativa che Reich ci ha lasciato in eredità: cioè il superamento della dicotomia corpo- mente, il problema che da due millenni affl igge la cultura medica e fi losofi ca occidentale. Questo scritto, così come tutto il lavoro e le pubblicazioni lasciateci da Federico Navarro (il più grande studioso e teorico reichiano) e dell’ultima scuola da lui fondata e riconosciuta l’IFeN, prosegue invece nella direzione indicata dal “cattivo maestro...” Il tentativo di superare il dualismo mente-corpo tramite il concetto di energia biologica, ormai in accordo con i più recenti studi nei campi della biofi sica quantistica, della medicina olistica , della medicina orientale e MTC, che da sempre hanno questa concezione del vivente su basi energetiche. Che poi si debba per forza dare un nome a questa bioenergia, che sia Libido, Orgone, Soffi o vitale, Ch’i o Prana poco importa. Il vero problema secondo me, è che pensare in termini energetici ed olistici rende estremamente complesso l’oggetto di studio per noi occidentali di discendenza e formazione cartesiana... chissà, forse perché “pensare e lavorare” in termini psicobioenergetici ci obbliga anche a “Sentire” le emozioni del paziente ma anche le nostre, penso (e sento) che questo dovrebbe essere ormai un dato di fatto imprescindibile per chi si voglia occupare di emozioni a scopo terapeutico. Il libro è diviso sostanzialmente in due parti: la prima, che va dal primo capitolo fi no al sesto, è propedeutica alla seconda parte sviluppata negli ultimi tre capitoli. Questo per dare la possibilità a chi non sia un “addetto ai lavori” cioè un laureato in psicologia o psichiatria, di poter avere le conoscenze storiche minime essenziali per comprendere meglio gli argomenti trattati negli ultimi tre capitoli.
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