Poesia "Attacco di Panico" (tratta da esperienza personale e a beneficio di tutti i pazienti)
Descrizione
Attacco di panico
Si presenta violento, all'improvviso
Come un vento, un tuono, una corrente, un onda
Irrompe nel mio corpo la paura,
lo sgomento, l'angoscia più profonda.
Cosa è stato, cos'è che mi ha colpito
Non sono più me stesso e i miei pensieri
Distolti, cancellati in un momento
Insieme si concentrano sul mio animo ferito.
Sudo, barcollo, cerco un punto fisso
Ma sopraggiunge in me un calore, un'esplosione
E mentre tento di ritrovar me stesso
Avverto ancor più forte la paura, la tensione.
Va tutto bene, dai, non è successo niente
Non vedi che sei vivo, puoi parlare e ragioni
Ma perché questo ottundimento e questa confusione nella testa
che sembra trasformata dal calore e dal risuono delle pulsazioni?
Mi siedo, provo a contare, mi analizzo
Ho trovato uno scalino ed ora la mia schiena si appoggia su un portone
Ma mi distoglie un fastidio allo stomaco che stringe
Sarà il cibo che ho mangiato
O il mio vizio di non considerare l'importanza della masticazione?
Sembra che la tempesta stia passando
Come se una vettura mi avesse investito,
Lasciandomi in mille pezzi ma nello stesso tempo intero,
Mi riprendo pur restando smarrito.
Invece di lasciarmi sul corpo le ferite
Questo incidente mi ha sottratto le forze,
E mi ha lasciato a terra stanco,
confuso, inorridito.
Privo di idee, entusiasmo e risorse
Mi pervade insieme alla stanchezza
Un senso di abbandono e di dolore,
Come vorrei esser nel mio letto,
consolato dall'affetto di coloro
che sanno ascoltarmi con amore.
Lì troverei la calma di pensare
Al come ed al perché di questo evento
Che riempiendomi di panico e paura
Mi ha avvolto di incomprensibile amarezza
di un senso di panico e scontento.
Sento che il mio corpo sta tremando
La mia bocca è amara ed impastata
Avevo come l'impressione di morire
E quale fatica facevo respirando
Quasi come l'aria se ne fosse andata
Finalmente a poco a poco recupero me stesso,
Incredibile che un malessere fugace
mi abbia provocato un terrore quasi eterno
Lascio lo scalino e stacco la schiena dal portone,
come per scappare dall'inferno
Pensando e rivivendo l'accaduto
Non trovo che una spiegazione,
Ansia e panico mi hanno soggiogato,
vincendo una sfida col mio corpo
Alleandosi con ogni mia preoccupazione.
Ma se è così ora devo prenderne atto,
Accettare questo punto di rottura,
E’ necessario un mio provvedimento,
Per per rendere la mia vita più vivibile e sicura.
Va ricercata una nuova armonia
Che unisca studio, lavoro, riflessione
Allo sport, al gioco agli altri svaghi,
per ottener riposo e soddisfazione.
Perché so bene che la vita mia è una sola
Ed è prezioso lo stato di salute,
non posso vivere con panico e paure.
Anche se un cambiamento non bastasse
Provvederò con farmaci e con cure.
Diventando poi medico ho capito
Che era attacco di panico per ansia
Chi lo vive non può dimenticarlo,
quel terrore resta custodito
In un recesso interno come un tarlo.
Questo evento mi aveva reso schivo
Ma poi si è tramutato in gran tesoro
E anche se l'ansia e i pensieri pur ci sono
questa sofferenza mi ha insegnato
Ad essere solidale e comprensivo
Da allora sento una profonda pena
Per chi denuncia una sofferenza interna
Questo mi ha reso un medico più buono
E nutro verso i pazienti d'ansia affranti
Un’amore e un'affezione eterna.
04.07.18 13.6k