Lo psicologo non è un medico
Ogni tanto succede che i nostri utenti/clienti/pazienti si rivolgano a noi psicologi usando l’appellativo di medico.
“Grazie dottore, lei è davvero un bravo medico!”
“Lei è il medico che ha centrato meglio il problema, gli altri medici non avevano saputo ascoltarmi”.
Molte persone credono in assoluta buona fede che lo psicologo sia un medico. E alcuni medici, dal canto loro, ci rivolgono la critica scherzosa e bonaria secondo cui noi approfitteremmo di tale malinteso, in un certo senso spacciandoci per medici senza esserlo, omettendo apposta di specificare all’utente come stanno le cose.
Già, ma come stanno, davvero, le cose?
Quest’articolo mostra in che senso lo psicologo non è un medico.
Il dato di fatto principale è che medico e psicologo compiono percorsi di studi in larga parte distinti, con poche o pochissime aree di sovrapposizione (con alcune eccezioni notevoli, che vedremo).
Lo psicologo è un professionista che ha frequentato la Facoltà di Psicologia (FP nell’immagine di seguito) per una durata nominale di 5 anni, terminata la quale, per potersi iscrivere all’Albo degli Psicologi e Psicoterapeuti, deve frequentare un anno di tirocinio post-laurea (TPS nell’immagine) presso una struttura riconosciuta. Successivamente all’Esame di Stato e all’iscrizione al suo Albo, lo psicologo ha la possibilità - non l’obbligo - di studiare altri 4 o 5 anni frequentando una scuola di specializzazione in psicoterapia (SSP) riconosciuta, che lo abiliterà per legge all’esercizio della psicoterapia.
Si tratta di un percorso di studio delle materie psicologiche che può andare complessivamente da un minimo assoluto di 6 anni per lo psicologo non psicoterapeuta fino a 12-13 anni per lo psicologo psicoterapeuta, a seconda del tempo di preparazione speso per la tesi, del tipo di scuola di specializzazione frequentata ecc..
La rappresentazione grafica del percorso di studi dello psicologo psicoterapeuta è pertanto la seguente (la lunghezza delle barre è proporzionale alla durata, ossia il disegno è in scala):
Com’è possibile vedere si tratta di 6-13 anni di studio dedicati interamente allo studio di materie riguardanti psicologia e psicoterapia.
Si consideri oltretutto che durante la scuola di specializzazione l’aspirante psicoterapeuta è tenuto a effettuare almeno 100 ore annue di tirocinio in psicoterapia presso strutture riconosciute, per un totale minimo di 400 ore.
Vediamo ora il caso del medico.
Il medico è un professionista che ha frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il cui piano di studi prevede tutt’oggi un solo esame di psicologia (E nell’immagine di seguito, in scala con l’immagine sopra). Considerato che un esame universitario richiede in media circa 3 mesi per essere preparato, la rappresentazione grafica proporzionale del tempo dedicato dal medico allo studio della psicologia nel suo percorso standard di studi è questa:
Si tratta di una differenza evidente, che rende conto di come, per la medicina, gli aspetti psicologici non siano tradizionalmente considerati “di prima classe”. Ogni medico ammetterà che essi sono importanti nella gestione del paziente, ma di fatto il suo percorso standard di studi non è attrezzato a tenerne conto in modo adeguato.
Vi sono tuttavia notevoli eccezioni. La più ovvia è lo psichiatra, un medico che dopo aver conseguito la laurea in medicina ha ottenuto la specializzazione in psichiatria. Tale specializzazione ha attualmente la durata di 4 o 5 anni, anche se le materie trattate e il taglio degli insegnamenti hanno un’impronta in generale più biologica, attenta all’uso di farmaci e che tiene meno in conto la fenomenologia psichica e la soggettività del paziente. Nonostante ciò, lo psichiatra è abilitato all’esercizio della psicoterapia appena terminata la specializzazione, previa la sola iscrizione nello specifico Albo dei Medici Psicoterapeuti.
Alcuni psichiatri - e anche medici non psichiatri - decidono poi d’iscriversi a una scuola di specializzazione specifica in psicoterapia, come gli psicologi, perché la specializzazione in psichiatria prevede un numero di ore dedicato alla psicoterapia di gran lunga inferiore rispetto alle scuole di psicoterapia. Si deve però notare che tali medici - psichiatri o meno - che s’iscrivono a una scuola di specializzazione in psicoterapia, non avendo frequentato la Facoltà di Psicologia, mancano delle basi che costituiscono il bagaglio formativo fondamentale dello psicologo: si troveranno a studiare psicoterapia senza aver studiato prima psicologia.
E quindi può essere facile cedere alla tentazione di continuare a interpretare la psicoterapia in chiave squisitamente medica, tentando di ricondurre la psicoterapia alle basi biologiche apprese nella loro Facoltà. Si tratterebbe però di un tentativo incompleto e fallimentare, poiché la psicologia, sebbene appartenga formalmente alla biologia, ha presupposti che poco hanno da spartire con il pensiero lineare, di causa-effetto, cartesiano, proprio delle altre scienze naturali.
Non a caso la Legge 56/89 sull’ordinamento della professione dello psicologo stabilisce che lo psicologo, psicoterapeuta o meno, svolge una professione indipendente e diversa da quella del medico.
Vi sono poi medici che per scelta personale o necessità frequentano corsi di aggiornamento sia su materie di tipo psicologico, come ad esempio la comunicazione interpersonale, sia sull’uso di farmaci specifici per psichiatria.
Osservando e confrontando le due immagini è tuttavia lampante come lo psicologo passa tutto il tempo della sua formazione a studiare materie specificamente psicologiche, da un punto di vista teorico e pratico, mentre il medico, a meno di eccezioni, vi dedichi pochissimo tempo.
Quindi, la prossima volta che vi sentirete dire: “Lei ha un problema psicologico, ma non ha bisogno dello psicologo”, pensateci.
Per ulteriori approfondimenti sulle figure abilitate per legge a trattare il disagio e le patologie psichiche si veda l’ottimo articolo del collega Callina: Quale professionista PSI?