Idrocele retrattile?

Gentili dottori, presento un idrocele di circa 70/80 ml monolaterale sinistro, da circa 13 anni, ho notato ultimamente che ad appena mattina/alba fino al primo pomeriggio si sgonfia del tutto ovvero si ritrae quasi scomparendo, per poi ritornare dopo quest'orario descritto, quindi questo denoterebbe la presenza di un flusso comunicante che riporta il liquido all'intestino?
che forse può regredire parzialmente (volendo utilizzare una terapia a base di integratori drenanti vedi bromelina ananase sali di epson etc) nel tempo e non è un deposito stagnante fisso?
È possibile questa retrattilita? Ovviamente non credo sia un caso generale.
grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La comunicazione della tunica vaginale del testicolo con la cavità addominale, che ha permesso la discesa del testicolo stesso verso lo scroto, si chiude alla nascita o poco dopo. Solo in rari casi il passaggio, anche se quasi microscopico, resta aperto e questo può permettere il passaggio di liquido dalla cavità addominale allo scroto, realizzando la condizione di - idrocele comunicante - . In genere si tratta di raccolte più voluminose della sua, in cui il fenomeno è evidente fin dall’infanzia. Non vi sono indagini in grado di determinare con certezza questa comunicazione, che quindi si definisce solo in base alla visita diretta. Nel suo caso di piccolo idrocele, è più probabile che a riposo il poco liquido si diffonda uniformemente all’interno della tunica vaginale, mentre dopo essere stati molto in piedi tenda a raccogliersi, rendendo più evidente la raccolta. Una volta formato l’idrocele , non vi sono cure certamente efficaci che possano farlo riassorbire.È pur vero che le indicazioni chirurgiche esistono solo per raccolte molto voluminose o comunque fastidiose per senso di peso ed impaccio. In tutti gli altri casi la situazione assolutamente benigna è destinata ad essere seguita nel tempo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Questo passaggio alias dotto peritoneale,credo si chiami così,se permane anche semi aperto in età adulta può essere la causa dell'accumulo di idrocele,quindi eventualmente prima di operarsi occorrerebbe accertarsi che il "rubinetto"sia chiuso altrimenti dopo la resezione della tunica vaginale ,nel caso si procedesse ad intervento chirurgico,si potrebbe avere una recidiva di idrocele,sbaglio? Come si diagnostica l'apertura del dotto,tramite ecografia oppure proprio durante l'intervento di resezione in corso?Se fosse aperto il passaggio ,si interviene chirurgicamente a parte oppure in contemporanea con l'eversione della tunica?grazie per il suo contributo edotto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Se lei avesse letto con attenzione la nostra risposta precedente, già saprebbe che non esistono mezzi per diagnosticare preventivamente con certezza la persistente pervietà del dotto vagino peritoneale. Se si hanno dei sospetti concreti, all’intervento si esplora la zona ed eventualmente si chiude apponendo due punti di sutura.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Perfetto,quindi è nel mentre dell'intervento di resezione che si può eventualmente chiudere il passaggio nel caso risultasse aperto.grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Certo. Posto che per i piccoli idroceli, comunicanti o meno, non esiste mai una indicazione chirurgica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille
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