Prostatite cronica, che esami devo fare?
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 23 anni, 3 anni fa, a causa di un infezione prostatica da mycoplasma h. ,
mi è stata diagnosticata una prostatite batterica.
diversi trattamenti antibiotici hanno in parte debellato l origine batterica, migliorandone di molto i sintomi, ma lasciandomi comunque diversi disagi come l andare spesso in bagno sia di notte che di giorno e alcuni dolori pubici dopo eiaculazione.
sia urologi che infettivologi mi hanno confermato che difficilmemente si guarisce e che le infezioni possono essere recidive sennon del tutto incurabili.
ci devo convivere come dicono loro? Qual'è il vostro parere?
aggiungo che adesso prendo un integratore alla serenoa repens per aiutarmi a calmare i sintomi che però dimostrano ancora una patologia di fatti in atto...
devo preoccuparmi per eventuali calcificazioni e quindi di un potenziale futuro rischio di cancro?
ci sono degli esami specifici che posso fare per monitorare la situazione o migliorarla?
PS: mi hanno detto che esami del PSA non ha senso perchè sono giovane e sarebbero sempre più alti della norma nonchè di fare un ecografia transrettale ogni anno per controllare l evoluzione... ha senso?
vi ringrazio anticipatamente per la risposta
sono un ragazzo di 23 anni, 3 anni fa, a causa di un infezione prostatica da mycoplasma h. ,
mi è stata diagnosticata una prostatite batterica.
diversi trattamenti antibiotici hanno in parte debellato l origine batterica, migliorandone di molto i sintomi, ma lasciandomi comunque diversi disagi come l andare spesso in bagno sia di notte che di giorno e alcuni dolori pubici dopo eiaculazione.
sia urologi che infettivologi mi hanno confermato che difficilmemente si guarisce e che le infezioni possono essere recidive sennon del tutto incurabili.
ci devo convivere come dicono loro? Qual'è il vostro parere?
aggiungo che adesso prendo un integratore alla serenoa repens per aiutarmi a calmare i sintomi che però dimostrano ancora una patologia di fatti in atto...
devo preoccuparmi per eventuali calcificazioni e quindi di un potenziale futuro rischio di cancro?
ci sono degli esami specifici che posso fare per monitorare la situazione o migliorarla?
PS: mi hanno detto che esami del PSA non ha senso perchè sono giovane e sarebbero sempre più alti della norma nonchè di fare un ecografia transrettale ogni anno per controllare l evoluzione... ha senso?
vi ringrazio anticipatamente per la risposta
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Le confermiamo che, in soggetti in qualche modo predisposti, quando la prostata è stata colpita da infiammazioni di una certa entità, spesso essa resta sensibilizzata e soggetta a recidive periodiche di disturbi nel corso della vita. Queste recrudescenze hanno talora una causa riconoscibile (es. stravizi eno-gastronomici, sforzi eccessivi, malfunzioni intestinali, ecc.) e talora no. Non esistono a tutt'oggi terapie sicuramente efficaci, noi agli integratori alimentari crediamo poco o nulla, in particolare in queste situazini. Molto rilievo invece diamo allo stile di vita, che deve essere improntato alla massima regolarità, nei suoi aspetti principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale). Questa condizione non prelude allo sviluppo di tumori, che comunque alla sua età sarebbero inverosimili. Pertanto, il dosaggio del PSA, che è sostanzialmente un marcatore tumorale, non ha alcun significato, anzi in condizioni infiammatorie può dare risultati inutilmente preoccupanti. In linea di massima non vi è necessità di accertamenti periodici, se le condizioni restano stabili. Importante è comunque essere seguiti nel tempo da un nostro Collega specialista in urologia (preferibilmente sempre lo stesso) con il quale si intrattenga un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta esaustiva e professionale.
Le vorrei chiedere un ultima cosa i merito a ciò che mi ha risposto:
È quindi possibile che dei malfunzionamenti intestinale provochino delle infezioni?
In caso di intestino irritabile, potrebbero bastare dei fermenti lattici?
La ringrazio per la risposta esaustiva e professionale.
Le vorrei chiedere un ultima cosa i merito a ciò che mi ha risposto:
È quindi possibile che dei malfunzionamenti intestinale provochino delle infezioni?
In caso di intestino irritabile, potrebbero bastare dei fermenti lattici?
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La funzione intestinale e l'equilibrio della flora batterica locale sono estremamente importanti nei disturbi della prostata. In caso di disturbi evidenti, noi raccomandiamo sempre di non sottovalutare, non ricorrere a rimedi fai-da-te, ma ricorrere all'aiuto di un gastro-enterologo e, ancor di più, di un bravo dietologo/nutrizionista.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 30/09/2023.
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